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  1. #311
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    e se......


  2. #312
    Vento fresco L'avatar di Alessandro669
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    Al momento confinata in alta strato ... io invece partirei più da questa




    Guarda i flussi di calore anche




    Via via potrebbero essere sempre più convergenti i flussi di calore,questa la soluzione a 10 hpa, ancora si nota la divergenza con pattern AD+ dominante



    Insomma si viaggia sempre su velocità zonali bassine ...tuttavia non ancora sufficienti a degenerare in qualcosa di estremamente corposo, ma penso sia questione di poco

  3. #313
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    E' vero che questo è il post stratosferico, ma è altrettanto vero che l'interesse è comunque quello di capire qualcosa di più sulle dinamiche future in troposfera.
    Insomma, una equilibrata via di mezzo tra il "mero" interesse alle dinamiche stratosferiche e la previsione campanilistica.
    Quoto, come sempre, gli interventi di mat69, e aggiungo una basica considerazione: un ESE cold spesso implica un tempo mediamente dominato da zonalità alta, ma ben ci ricordiamo che lo scorso Gennaio siamo stati sfiorati da un'irruzione fredda molto significativa. Quindi non esiste nessuna equazione deterministica per la quale ESE cold = inverno finito ( o mai iniziato). Esiste una correlazione significativa tra ESE cold e AO e NAO, questo si, ma mediata sui 30-60 giorni. Il singolo evento sfugge a qualsiasi considerazione previsionale.
    Allo stesso modo, ma ancora di più, un ESE warm non significa 1985. Lo StratWarming nel Dicembre 1984 è innegabile, ma quante volte abbiamo avuto dinamiche ben diverse dal Gennaio '85 pur in presenza di ESE warm?

    Io continuo a vedere la stratosfera come spettatore non pagante: finché la dinamica sarà questa, con un'azione molto forte a carico della wave 1, con wave 2 completamente schiacciata dal displacement del VPS e, di conseguenza, assolutamente incapace di generare flussi convergenti, non avremo riverberi dall'alto degni di nota, sarà tutto in mano della troposfera.

    Le vie d'uscita a questa dinamica stratosferica le possiamo solo immaginare, non prevedere. Da una parte la compressione della massa del VPS determina certamente un approfondimento e un raffreddamento, quindi se dovesse venire meno la forte spinta della wave1 potremmo assistere ad un graduale accentramento del VPS sul polo geografico (fine del displacement). Questa eventualità è ben documentata in letteratura alla voce CW. D'altro canto credo che l'opera della wave1 non sarà effimera: la Siberia sta ormai andando incontro ad un isolamento dalla dinamica troposferica, la Corrente a Getto viene deviata per lo più a sud, fondendosi con il Getto Sub tropicale. Ciò determina un flusso in uscita sul Pacifico veramente teso. Poi le nostre sottovalutate Montagne Rocciose fanno il resto, andando ad ondulare un Getto teso. Questa situazione tende ad alimentare da una parte la dinamica stratosferica ad 1 onda e, dall'altra, a dare impulsi ciclici all'hp delle Azzorre. Quindi resto fiducioso nel non vedere un ESE cold alle porte e una troposfera padrona del proprio destino, con elementi incoraggianti per un Inverno dinamico.

  4. #314
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    Citazione Originariamente Scritto da Angelo_81 Visualizza Messaggio
    E' vero che questo è il post stratosferico, ma è altrettanto vero che l'interesse è comunque quello di capire qualcosa di più sulle dinamiche future in troposfera.
    Insomma, una equilibrata via di mezzo tra il "mero" interesse alle dinamiche stratosferiche e la previsione campanilistica.
    Quoto, come sempre, gli interventi di mat69, e aggiungo una basica considerazione: un ESE cold spesso implica un tempo mediamente dominato da zonalità alta, ma ben ci ricordiamo che lo scorso Gennaio siamo stati sfiorati da un'irruzione fredda molto significativa. Quindi non esiste nessuna equazione deterministica per la quale ESE cold = inverno finito ( o mai iniziato). Esiste una correlazione significativa tra ESE cold e AO e NAO, questo si, ma mediata sui 30-60 giorni. Il singolo evento sfugge a qualsiasi considerazione previsionale.
    Allo stesso modo, ma ancora di più, un ESE warm non significa 1985. Lo StratWarming nel Dicembre 1984 è innegabile, ma quante volte abbiamo avuto dinamiche ben diverse dal Gennaio '85 pur in presenza di ESE warm?

    Io continuo a vedere la stratosfera come spettatore non pagante: finché la dinamica sarà questa, con un'azione molto forte a carico della wave 1, con wave 2 completamente schiacciata dal displacement del VPS e, di conseguenza, assolutamente incapace di generare flussi convergenti, non avremo riverberi dall'alto degni di nota, sarà tutto in mano della troposfera.

    Le vie d'uscita a questa dinamica stratosferica le possiamo solo immaginare, non prevedere. Da una parte la compressione della massa del VPS determina certamente un approfondimento e un raffreddamento, quindi se dovesse venire meno la forte spinta della wave1 potremmo assistere ad un graduale accentramento del VPS sul polo geografico (fine del displacement). Questa eventualità è ben documentata in letteratura alla voce CW. D'altro canto credo che l'opera della wave1 non sarà effimera: la Siberia sta ormai andando incontro ad un isolamento dalla dinamica troposferica, la Corrente a Getto viene deviata per lo più a sud, fondendosi con il Getto Sub tropicale. Ciò determina un flusso in uscita sul Pacifico veramente teso. Poi le nostre sottovalutate Montagne Rocciose fanno il resto, andando ad ondulare un Getto teso. Questa situazione tende ad alimentare da una parte la dinamica stratosferica ad 1 onda e, dall'altra, a dare impulsi ciclici all'hp delle Azzorre. Quindi resto fiducioso nel non vedere un ESE cold alle porte e una troposfera padrona del proprio destino, con elementi incoraggianti per un Inverno dinamico.
    Come non concordare. Del resto le potenzialità di un forte SC abbinate ad un SAI come da studio Cohen sono determinanti nel generare quelle dinamiche disturbatrici al VPS.
    Aggiungiamo che i valori SAI di Cohen sono i più elevati della serie....
    Cxfnn_Lq_VIAAEnw_F.jpg
    A differenza degli scorsi anni pare che ci sia anche un impatto circolatorio elevato da parte dello SC di Ottobre-Novembre.
    Dunque come detto da Angelo la troposfera continuerà a partorire forti flussi di calore in uscita da Siberia.
    E più accelererà e più gli stessi si rinforzeranno.

  5. #315
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    Citazione Originariamente Scritto da Angelo_81 Visualizza Messaggio
    E' vero che questo è il post stratosferico, ma è altrettanto vero che l'interesse è comunque quello di capire qualcosa di più sulle dinamiche future in troposfera.
    Insomma, una equilibrata via di mezzo tra il "mero" interesse alle dinamiche stratosferiche e la previsione campanilistica.
    Quoto, come sempre, gli interventi di mat69, e aggiungo una basica considerazione: un ESE cold spesso implica un tempo mediamente dominato da zonalità alta, ma ben ci ricordiamo che lo scorso Gennaio siamo stati sfiorati da un'irruzione fredda molto significativa. Quindi non esiste nessuna equazione deterministica per la quale ESE cold = inverno finito ( o mai iniziato). Esiste una correlazione significativa tra ESE cold e AO e NAO, questo si, ma mediata sui 30-60 giorni. Il singolo evento sfugge a qualsiasi considerazione previsionale.
    Allo stesso modo, ma ancora di più, un ESE warm non significa 1985. Lo StratWarming nel Dicembre 1984 è innegabile, ma quante volte abbiamo avuto dinamiche ben diverse dal Gennaio '85 pur in presenza di ESE warm?

    Io continuo a vedere la stratosfera come spettatore non pagante: finché la dinamica sarà questa, con un'azione molto forte a carico della wave 1, con wave 2 completamente schiacciata dal displacement del VPS e, di conseguenza, assolutamente incapace di generare flussi convergenti, non avremo riverberi dall'alto degni di nota, sarà tutto in mano della troposfera.

    Le vie d'uscita a questa dinamica stratosferica le possiamo solo immaginare, non prevedere. Da una parte la compressione della massa del VPS determina certamente un approfondimento e un raffreddamento, quindi se dovesse venire meno la forte spinta della wave1 potremmo assistere ad un graduale accentramento del VPS sul polo geografico (fine del displacement). Questa eventualità è ben documentata in letteratura alla voce CW. D'altro canto credo che l'opera della wave1 non sarà effimera: la Siberia sta ormai andando incontro ad un isolamento dalla dinamica troposferica, la Corrente a Getto viene deviata per lo più a sud, fondendosi con il Getto Sub tropicale. Ciò determina un flusso in uscita sul Pacifico veramente teso. Poi le nostre sottovalutate Montagne Rocciose fanno il resto, andando ad ondulare un Getto teso. Questa situazione tende ad alimentare da una parte la dinamica stratosferica ad 1 onda e, dall'altra, a dare impulsi ciclici all'hp delle Azzorre. Quindi resto fiducioso nel non vedere un ESE cold alle porte e una troposfera padrona del proprio destino, con elementi incoraggianti per un Inverno dinamico.
    Ottimo!

    La chiave di volta rimane la troposfera sulla quale hai già toccato punti salienti di cui in primis lo status di isolamento termico della Siberia il quale imprime una modifica delle dinamiche troposferiche e il mantenimento di importanti flussi di calore verticali.
    Oltre a ciò aggiungerei il verosimile mantenimento di condizioni di disturbo dinamico determinato da una forte corrente a getto polare nel Pacifico in grado di operare attraverso il passaggio nel continente americano mediante treni d'onda in propagazione nel comparto atlantico.
    Situazione al momento non pregiudicabile dal recente passaggio di segno dell'ENSO per le ragioni qui esposte.
    Torno quindi alla stratosfera e chiudo così il cerchio nel ritenere improbabile, al pari di quanto pensi anche tu se non sbaglio, il venir meno dei flussi di calore che ad oggi pertubano il vps.
    Matteo



  6. #316
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Ottimo!

    La chiave di volta rimane la troposfera sulla quale hai già toccato punti salienti di cui in primis lo status di isolamento termico della Siberia il quale imprime una modifica delle dinamiche troposferiche e il mantenimento di importanti flussi di calore verticali.
    Oltre a ciò aggiungerei il verosimile mantenimento di condizioni di disturbo dinamico determinato da una forte corrente a getto polare nel Pacifico in grado di operare attraverso il passaggio nel continente americano mediante treni d'onda in propagazione nel comparto atlantico.
    Situazione al momento non pregiudicabile dal recente passaggio di segno dell'ENSO per le ragioni qui esposte.
    Torno quindi alla stratosfera e chiudo così il cerchio nel ritenere improbabile, al pari di quanto pensi anche tu se non sbaglio, il venir meno dei flussi di calore che ad oggi pertubano il vps.
    Non sbagli

  7. #317
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    ritorno ai colori caldi lassù?:
    time_pres_HGT_ANOM_OND_NH_2016.png

  8. #318
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    ritorno ai colori caldi lassù?:
    time_pres_HGT_ANOM_OND_NH_2016.png
    Alessandro, direi di si:

    Immagine.png

    ecmwfzm_vt1_a12.gif ecmwfzm_vt1_f240.gif

    Per ora direi sempre tutto sulla 1a onda (anche se era comparso qualche accenno in 2 waves ma al momento trascurabile)
    Matteo



  9. #319
    Calma di vento L'avatar di FrancescoA
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)


    Buona sera ragazzi, sono nuovo in questo forum, (mi chiamo Francesco) ma vi conosco da molo tempo e apprezzo molto la vostra qualità nei vari interventi. Mi permetto di intervenire nei vari (ottimi) interventi che fate, cercando di dire la mia.
    Come si evince dalla carta che ho aggiunto, la copertura nevosa presente al momento sul NH ci mostra una netta espansione ed estensione della bassa pressione polare sul comparto Siberiano, e un innevamento intenso che sta producendo il classico effetto albedo. Controllando ora la situazione barica nel VP, al momento sembra per fortuna non trovare collaborazione il tentativo di cooling tra i 30 e i 50 hpa in Stratosfera, mentre in alta Strato sembra, pronunciarsi un nuovo disturbo ( warming) ad opera al momento della zona Siberiana.

    Il mio personale parere è che l'attività ad 1 onda che si evince al momento, potrebbe comportare un continuo dislocamento del VP in zona Asiatica, e una mancanza di accelerazione delle vorticità in zona Canadese. Se poi ci mettiamo che la Troposfera lavora per conto suo da circa 5 mesi, ecco che a nostro favore potrebbero giocare le forzanti delle onde planetarie. Sempre che in Atlantico iniziano ad aumentare i gpt della wave.
    Un saluto a tutti.
    Francesco.

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  10. #320
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    ciao francesco e benvenuto
    una sola domanda/precisazione
    in che senso dici che la tropo lavora per conto suo? te lo domando perchè in realtà i due piani isobarici sono legati a doppia mandata come non mai quest'anno ma forse intendevi affermare altro








    come noti nelle carte di profilo gpt che sono state postate prima c'è e continua a esserci una perfetta assonanza con in ultimo il riverbero del modesto rimbalzo ao mentre l'azione in onda 1 che sottolinei riporterà l'anomalia positiva anche lassù (lo vedremo comparire nei prossimi giorni)
    fortunatamente come sottolinei tale forcing potrebbe continuare a mantenere blande le vorticità in area canadese, bisognerà anche vedere quanto saranno convergenti i flussi, per cui un'eventuale presa dinamica atlantica non necessiterà imprescindibilmente di un supporto strato
    dipenderà da dinamiche tipiche della tropo in cui la modulazione del getto risente di una moltitudine di fattori in più

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