Alessandro buona sera. Sicuramente mi sono espresso male, intendevo sottolineare che la Troposfera fortunatamente non è condizionata al momento da alcun stratcooling degno di nota, come accade ormai da 2-3 Inverni (ovviamente al momento). Volevo inoltre sottolineare come GFS mostra un impressionante raffreddamento a 850hpa in zona Siberiana, la -38 per il 1 Dicembre. Valori che pareggiano quelli avuti nei record termici dei precedenti Inverni in zona Nord Atlantica.
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Ora non so come potrà reagire tutto l'assetto barico generale, ma avere un approfondimento tale in Euro-Asia del VP, potrebbe giocare a nostro favore, e chissà che con il primo aumento di gpt in Atlantico.......
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Se confermata questa proiezione a 10 gg., potremmo conclamare il Canadian Warming, data l'inversione del gradiente termico e la dislocazione del riscaldamento con effetti sul vps:
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Se non si avrà pure inversione dei venti zonali sul polo, potremmo dire che l'evento è causato da ripetuti minor warmings.
Concordo sostanzialmente con quanto scritto da Francesco, al quale rivolgo i complimenti e do il benvenuto, in merito al fatto che lo stato attuale della troposfera non possa consentire una diminuzione dei flussi di calore in prospettiva ma solo delle brevissime fasi di stasi.
Sono questi riassestamenti che vengono dal basso a dare l'impressione di una ripresa delle velocità zonali che, per i motivi esposti, avranno vita difficile.
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Matteo
Ti ringrazio Matteo per i complimenti, così come ringrazio di anche Alessandro.
Volevo altresi aggiungere alle recenti analisi, anche l'analisi su l'estensione dei Ghiacci artici. Qual'è la situazione attuale? Al momento abbiamo una grave perdita del pack Artico, da almeno 2-3 mesi. Se osserviamo il grafico a sinistra, la linea guida del 2016 ci parla del terzo anno peggiore per i nostri ghiacci negli ultimi 16 anni. L'altro risvolto della medaglia, se così possiamo definirlo, è che la figura barica denominata Vortice Polare, nei precedenti anni ha sempre acquisito forza da una vasta espansione del pack Artico. Questo è anche uno dei motivi per il quale abbiamo un Vortice Polare debole, e non compatto a tutte le quote di riferimento. Nota a margine, l'ultimo anno in cui abbiamo avuto una perdita maggiore di quella attuale fu il 2012, e tutti noi sappiamo come finì.
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Sicuramente è una delle tante teoria plausibili. Però io più che rivolgermi alla strato, mi rivolgo proprio alle anomalie termiche che anni addietro avevamo già ben presenti sotto i -34. Al momento invece non c'è come nei passati anni una forte anomalia termica negativa estesa.
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Per come la penso io si dovrebbe parlare di stratosfera, sembra incredibile, ma i dati sia termici superficiali al Polo sia stratosferici alle alte quote sono prive di un affidabile archivio storico in confronto al sistema climatico. Quindi a mio avviso bisogna osservare avendo la consapevolezza che gli attuali sono dati che ricadono all'interno dell'ignota variabilità climatica.
Sarà fuori discussione l'importanza della troposfera ma è doveroso sottolineare la particolare situazione della media stratosfera... possiamo dire che, almeno per il breve-medio periodo attuale, ci troviamo in una fase alquanto inedita...
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interessante anche l'intrusione calda dalla porta asiatica... alias, non abbiamo visto ancora niente circa i disturbi all'intero vortice!!
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come anche chiaro come risulta per ora un disturbo di tipo displacement dai vettori dell'ep-flux....
fluxes.gif
... a questo punto ci troviamo ad un bivio... compressione massima del vortice, CW conclamato con rapida risoluzione e tendenza all'accorpamento dello stesso, troposfera che "riceve" il segnale e sfocia in un fortissimo aumento dell'indice zonale sul comparto Atlantico con parziale rimbalzo della AO ed esasperazione del pattern EA + in contrapposizione al freddo pellicolare russo asiatico... ne deriverebbe un mese di dicembre con un polar-jet estremamente basso sull'Oceano verso levante e frequenti blocchi dinamici sull'Europa Orientale..
2 ipotesi: aumento del disturbo che dalla media stratosfera si trasferisce al resto dei piani isobarici (verso i 10-5 hPa e verso il basso), tendenza a nuovi apporti di disturbo con heat flux in aumento con sempre in prima linea il disturbo asiatico ed in aggiunta anche quello finalmente atlantico dovuto alla presenza di condizioni anticicloniche sull'Alaska e rotazione di tutta la struttura con epicentro sulla Siberia... ne conseguerebbe una evoluzione completamente diversa con l'aumento dei blocchi euro-atlantici, l'aumento di vorticità contenuta del canadese e la tendenza ad affondi artici diretti verso la Russia Europea e gradualmente anche sull'Europa sudorientale e centrale.... in questo caso la AO andrebbe parecchio sotto (di sicuro il NAM sotto il -3)
quale di questa ipotesi vincerà? DIFFICILISSIMO DIRLO!!!
Fabio ottima disamina, personalmente anch'io faccio fatica a pensare ad una possibile evoluzione nel medio-lungo termine. Il grafico postato da me evidenzia come in Stratosfera si tenta una fase di cooling a tutte le quote, ma al momento l'alta stratosfera non sembra influire sulla media. A questo punto essendo il secondo tentativo del genere in pochi giorni, ritengo che sia una situazione che potrebbe ripetersi anche nel proseguo dei giorni. Ad oggi io rivolgo le mie attenzione anche a fine anno, quando si dovrebbe avere il periodo di massima espansione e chiusura della struttura polare, e stando ai dati attuali se il VP non riuscirà ad innescare la fase di cooling a tutte le quote allora li forse potrebbero aumentare le chance di un riverbero maggiore dei flussi di calore in uscita dalla Siberia.
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