Ci vorrebbe un bel "né domani, né mai" a chiosa finale, ma saprebbe di gufata cosmica, anzi che dico, stratosferica!![]()
Luca Bargagna
Se lo strat cooling vorrà tentare di averla vinta dovrà insistere molto di più nella sua persistenza.
Ripropongo queste carte rappresentanti il livello di Ozono in media stratosfera e vi assicuro che nulla hanno da invidiare a situazioni derivanti da EQbo:
gfs_o3mr_30_nh_f120.png gfs_o3mr_40_nh_f120.png
Oserei anche dire che più tempo aspetta, dal momento in cui l'irraggiamento inverte la propria tendenza, più diminuiscono le possibilità di riuscire a raffreddare le varie quote intermedie![]()
Matteo
Proprio così, l'ozono presente a quelle latitudini è da considerare causa ed effetto dei disturbi al VPS. Mi spiego meglio, l'ozono viene prodotto a latitudini equatoriali e trasportato ai poli dalla BDC, una sua concentrazione massiccia come mostrato dalle carte postate da Matteo, è indice di una BDC molto attiva, tipica appunto delle fasi EQbo. Tale attività di circolazione comporta trasporto di calore verso le zone polari con minor gradiente orizzontale e VPS più avvezzo a disturbi. Questo è l'effetto.
Come sottolinea Matteo nell'ultima frase, con la ripresa dell'irraggiamento nelle zone polari si scatena anche la causa. I raggi UV che dal Sole entrano in stratosfera, vengono assorbiti dalle molecole di O3 (ozono) e ne provocano la scissione molecolare in molecole di O2 ed O. Questo processo genera calore e per questo maggiore concentrazione di ozono solitamente è associata a riscaldamenti in stratosfera.
Filippo Casciani membro del CSCT TEAM
Possibile, infatti i warming causati dall'ozono si verificano nella seconda parte della stagione causa maggiore irraggiamento. Nei prossimi giorni andranno tenute sotto controllo queste carte per vedere se si verificherà quanto diciinteressante però il fatto che con indici che remano contro la BDC si sia mantenuta attiva in questo primo scorcio di stagione
Filippo Casciani membro del CSCT TEAM
Stiamo attenti a dare per scontati facili passaggi dalla media - alta stratosfera alla troposfera.
La spiegazione circa il passaggio del condizionamento strato in troposfera mi lascia perplesso all'interno di un quadro che ritengo incompleto.
E' vero che il surplus di O3 sia il risultato di dinamiche pregresse ma ciò non toglie il fatto che questo possa essere ostativo nell'azione di risonanza tra i piani isoentropici del vps, come del resto più volte evidenziato da un grafico U due to EPV che ha stentato sovente a varcare la soglia dello 0.
Lo stato attuale della stratosfera, quanto a concentrazione di Ozono, non ha nulla da "invidiare" ad una stratosfera ove in condizione di minimo solare abbiano agito venti equatoriali orientali, dal momento che così in effetti è avvenuto fino all'incirca ai 40 hpa per effetto del blocco evolutivo causato dal Nino strong.
C'è oltretutto il rischio che la ripresa dei flussi di calore, così come previsto tra circa 6/7 giorni sia in grado di amplificare gli attriti preesistenti proprio a motivo dell'elevata concentrazione d'ozono e della contestuale inversione del processo radiativo.
Altro aspetto che mi lascia perplesso è proprio il "dove" eventualmente si genererebbe un incremento troposferico della velocità media zonale:
l'incremento della velocità zonale infatti in sede polare appare al momento trascurabile:
Immagine.jpg
mentre decisamente più rilevante si mostra a latitudini medio-basse:
Immagine.jpg
Motivo per cui al momento le vicende strato, sempre oggetto di interesse, mi lasciano meno sull'attentirispetto l'interesse che suscitano possibili risvolti di natura troposferica.
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Matteo
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