
Originariamente Scritto da
Copernicus64
Io invece penso che questo sia un terreno in cui si possa dare un contributo pur non avendo a disposizione supercomputer.
Vedi, tu hai parlato di raggi cosmici, infatti si sa che potrebbero avere un effetto magari piccolo sul clima, in particolare sui sistemi nuvolosi, basta anche un inezia come questa per rendere i supercomputer virtualmente "inutili"...
Questo perchè ancora non si conosce il loro effetto fisico in modo dettagliato ed esauriente anche dal punto di vista quantitativo. Il mondo ormai è pieno di superesperti ma proprio questo, per paradosso, lascia spazio a menti (al giorno d'oggi poche) che cercano di legare più fenomeni insieme, magari anche controversi allo stato delle conoscenze. L'approccio galileiano invece, limita il fisico dell'atmosfera perchè per correttezza propedeutica è obbligato a considerare solo i fenomeni ben conosciuti dal punto di vista fisico. Questa cosa è ben nota anche agli addetti ai lavori naturalmente ed è per questo motivo che molti di loro non sono poi così scettici di fronte all'approccio empirico.
Credo che in ambito di previsione stagionale, sia invece più utile semplificare molto il sistema, certo non al livello di un semplice indice. Inoltre, a mio avviso, è importante svincolarsi dalla pura analisi causa-effetto, dato che con un procedimento simile l'errore si amplifica a dismisura in pochissimo tempo, specie se si analizza il fenomeno atmosferico a livello di grande dettaglio, perchè questo determinerà una complessità molto maggiore e in pratica una indeterminazione del fenomeno che cresce esponenzialmente già dopo pochi giorni e, come dicevo prima, con in più falle conoscitive di non poco conto...
Insomma, quello secondo il quale solo le iper-tecnologie e i superesperti possono fornire risposte a problematiche complesse come quelle relative al clima è un preconcetto duro a morire con cui mi sono dovuto scontrare anche quando in ambito lavorativo ho provato a proporre i modelli da me pubblicati su questo forum. D'altronde alcuni climatologi con cui ho parlato, erano interessati al mio lavoro e non mi hanno affatto riso in faccia...infatti le maggiori ostilità le ho trovate in fase di formalizzazione del lavoro che avevo intrapreso, dato che per convincere i non esperti contano più il blasone, il numero di pubblicazioni ecc, e questo d'altra parte è anche comprensibile.
In sintesi, la previsione stagionale è ancora un campo pionieristico, certamente difficile, ma in cui anche persone senza grandissimi mezzi, avendo buone idee e buona capacità di analisi possono dare il loro contributo...


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