Il problema è che questi attriti più o meno democratici su tutti gli edges del vps alla fine non fanno altro che rinforzare il vpt a mio avviso (mi riferisco alla previsione media delle ens)...giusto per quello che mi è sembrato di osservare. L'azione di disturbo funziona se si generano asimmetrie che perdurano per un tempo sufficiente per trasmettere una wave 2 in troposfera, altrimenti alla fine il vp si "riorganizza" e si riaccentra nel suo fulcro naturale sul polo per così dire con un surplus di energia in più generata dagli attriti ...
naturalmente le proiezioni possono cambiare e speriamo che lo facciano...
Considerando l' avvento dell' ese cold il 27/12 con il superamento della soglia nam di +1,5 ,altresì si può considerare terminato l' evento il 17/01 con il calo sotto i +1,5 del nam ..quindi 21gg di valore nam superiore alla soglia del + 1,5 . Ma se lo consideriamo in relazione al ponte stratosferico sull' indice NAO , escludendo i giorni precedenti il 27/12 con l' effetto ciambella troposferico , ci siamo ancora dentro come condizionamento e ci saremo sicuramente dentro almeno fino a prima decade di febbraio . Sarà che la fase successiva al 17/01 è condizionata principalmente dal travaso di PV post minor warming displacement sul comparto atlantico ma sarà curioso annotare se effettivamente l' indice NAO sarà neutro - positivo per i canonici 45-60 GG che dovrebbero essere ad appannaggio dell' indice AO come fase di condizionamento stratosferico sulla troposfera . Curiosità ..
Sì però dobbiamo chiarirci un po' sul senso di Ese Cold, cioè...l'inverno ha cominciato a fare schifo ben prima del superamento della soglia del NAM, quindi a volte mi sembra che andiamo a cercare in giro dei fantasmi, senza vedere l'ovvio che ci capita davanti agli occhi
La mia umile stazione meteo
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IREGGI57
Si vis pacem, para bellum.
Hai più che ragione.
Se guardate i valori dell'anomalia dei flussi mediati che ho messo qualche post fa, noterete che non ha mai sfondato i -5.5.
Il che significa, in buona sostanza, che la stratosfera può aver fatto quello che gli pareva, ma la troposfera non è comunque mai stata pronta ad accogliere il segnale stratosferico.
Quindi si, hai ragione, si va a caccia di fantasmi.
Ultima modifica di bunicorn; 24/01/2023 alle 22:51
Quello che dicevo qualche giorno fa..la poca energia in giro adesso ci sfavorisce dopo averci favorito a gennaio
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Come no ...ha condizionato sicuramente l' indice NAO ...che poi la mia sia una curiosità , l' ho anche evidenziato ...nn si può dire che in questo ese cold la stratosfera nn abbia minimamente condizionato la troposfera ...in maniera diversa ...ed ha influito anche se fuori dall' ESE cold , sempre sulla NAO nella dinamica dislocativa post warming ...
Io però tendo a dare ragione a bunicorn. La risalita della NAO è iniziata attorno al 13-14 dicembre e dal 20-21 dicembre i valori sono diventati stabilmente positivi, con picco intorno ai +2 a inizio terza decade di dicembre (indicativamente il 23-24/12) mentre l'ESE si è avuto il 26-27, quindi il passaggio NAO-/NAO+ sostanzialmente è iniziato e addirittura si è concluso prima del superamento della soglia NAM (1,5) e prima di un ipotetico touch-down (che tra l'altro risulta incollocabile nel tempo per le ragioni che ho sopra esposto). Ora, possiamo anche ragionare su cosa abbia indotto la positività dell'oscillazione nord-atlantica, sicuramente il fattore determinante è stata la formazione dell'HP dinamica polare e del circuito antizonale in sede artica attorno ad inizio seconda decade di dicembre, si può anche pensare che senza l'ESE, dopo il riassorbilmento dell'HP polare saremmo tornati ad avere NAO-, ma resta una congettura.
Allo stesso modo mi riesce difficile ipotizzare un impatto diretto dello SC e del conseguente ESE in sede AO, nonostante la forte risalita dell'indice in terza decade di dicembre, forte risalita che però non si è mai tradotta in valori positivi fino a oggi.
D'altro canto nemmeno si può escludere che la risalita dell'AO (da valori attorno a -3 a valori di un paio di decimi sotto la positività) abbia ricevuto un contributo significativo in termini di trasferimento di energia in forma di velocità potenziali e trasferimento di moto angolare (S->T) mano a mano che andava raffreddandosi la bassa stratosfera, ma siamo rimasti in una condizione di AO- (che per me è sinonimo di Weak Polar Vortex) fino alla terza decade di gennaio inoltrata. Fatto sta che comunque sia andata, siamo rapidamente tornati a valori AO moderatamente negativi (fino a -2) appena una decina di giorni fa. Tuttavia dopo il picco di fine dicembre abbiamo avuto anche una flessione anche della NAO (scesa fino a valori neutri/deb+). Sicuramente l'HP polare ha avuto l'effetto di indurre valori mediamente negativi dell'indice AO fino al suo riassorbimento, proprio in prima decade di gennaio, poi si è passati a una nuova fase circolatoria in cui un VP troposferico profondo ma fortemente elliticizzato ha esercitato attriti sui bordi del SH e questo può spiegare sia il nuovo importante calo dell'AO sia la neutralizzazione della NAO, come esito di dinamiche di origine prevalentemente troposferica.
Tutto questo secondo me si può semplificare dicendo che, posto che non vi è mai una completa impermeabilità, stratosfera e troposfera non sono mai state completamente solidali in questa stagione, non lo sono state durante l'ESE di fine dicembre e nelle settimane successive e non lo saranno, verosimilmente, nemmeno in seguito al SSW (di tipo minor) di quest'ultimo periodo.
Venendo ad oggi: siamo giunti a una terza fase che vede in atto un massivo trasferimento delle masse del VP troposferico verso l'Artico nordamericano e un suo successivo (temporaneo?) riaccorpamento, a questo punto stanno venendo rapidamente meno tutte le condizioni che inducevano l'AO in territorio negativo e ovviamente risalirà anche la NAO, presumibilmente fino a valori di positività moderata. Resta da capire se questo passaggo AO- -> AO+ (il primo della stagione meteorologica) sia solo temporaneo oppure rappresenti la tendenza (Strong Polar Vortex) della parte finale di stagione. Personalmente ho i miei dubbi sulla "temporaneità" e in ogni caso ho anche enormi dubbi sul fatto che l'ESE di fine dicembre possa giocare un ruolo in questo nuovo scenario. I dubbi sulla "temporaneità" nascono ovviamente da quanto avvenuto fino a oggi, ossia dalla scarsa capacità della stratosfera di essere "incidente" rispetto alle dinamiche interne alla troposfera polare, per cui ho il sospetto che anche gli eventuali effetti propagativi del SSW (minor) in bassa stratosfera avranno scarso impatto, mentre ovviamente in alta stratosfera avremo una nuova decisa contrazione. Per quanto mi riguarda è plausibile che la stagione invernale meteorologica 2022/2023 vada a spegnersi mestamente, in un contesto (questa volta sì) di AO+/NAO+ (Strong Polar Vortex) e senza particolari sussulti (leggasi avvezioni fredde di magnitudo e durata significativa), ma il ruolo della stratosfera secondo me (e lo sapremo solo in sede di reanalisi) sarà stato abbastanza marginale... ancora più marginale di quanto non fu nel 2013/2014, inverno abbastanza "discusso" da questo punto di vista, ma sul quale gli effetti dell'ESE di inizio stagione si tradussero, almeno temporaneamente, in quelli attesi (Strong Polar Vortex) anche se limitati al solo mese di dicembre.
Riassumendo: io non so francamente che dire, ma se guardo alla realtà dei fatti mi viene da pensare (in alternativa):
1. se siamo di fronte a un condizionamento ESE questo è stato totalmente dissimulato dalla particolare condizione circolatoria della trosposfera (HP polare, antizonalità polare esasperata, ramo subtropicale della JS nordatlantica debolissimo e "impaludato" tra Bermuda e coste dell'Africa nord-occdentale, SH ben consolidato a fare da barriera tra Mar Bianco e Urali);
2. il condizionamento si sta per verificare adesso, con un lag di 4-5 settimane dal suo innesco.
La prima congettura equivale vale a dire che il condizionamento c'è stato ma contemporaneamente non c'è stato, la seconda per me è proprio priva di senso.
Tra l'altro ho anche il sospetto che la lettura dei modelli meteorologici deterministici, rispetto a quanto stanno prospettando le uscite (GFS, ECMWF, GEM) delle ultime 48-72 ore, tenda a dimostrare la scarsa rilevanza degli eventi stratosferici (scarsa rilevanza non significa irrilevanza, sia chiaro) in questa stagione invernale 2022/2023. A me sembra semplicemente che dopo le speranze insorte, non senza ottime ragioni, sull'assetto circolatorio in area euro-atlantica a fine novembre, si sia passati a qualcosa di fortemente penalizzante proprio attorno alla metà di dicembre, come effetto combinato di una serie di fattori, alcuni a fare da sfondo (es. effetto dell'ENSO- sul gradiente equatore-polo) altri verificabili in sede di reanalisi a stagione conclusa, altri ancora legati a dinamiche a guida prettamente troposferica, che mi sembrano già ora abbastanza ben circoscrivibili.
Ultima modifica di galinsog@; 25/01/2023 alle 20:44
Assolutamente d'accordo, come da ultimi paper l'ese cold ha agito ( e, ahimè, agirà ancora) sulla NAO attreaverso il ponte stratosferico....a questo punto mi aspetterei un polar break in terza decade di febbraio , vedremo se con SSW intorno alla metà/fine seconda decade di febbraio....le similitudini col 2018 ( SSW intorno al 14/2/2018, effetti in tropo in terza decade) sono sempre più evidenti....ormai personalmente dò per certo che la prima decade di febbraio passerà con NAO+ e hp, molto probabilmente un hp non esasperato in termini di gpt e valori termici a 850 (almeno , forse, faremo minime decenti in padana )
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