La misura è data da un salto marcato e prolungato nel tempo nel valore dell'NAM tra troposfera e stratosfera.
Questo perché il NAM (che chiamiamo AO a 1000 hPa) è un indice d'organizzazione spaziale dei piani barici.
NAM marcatamente differenti indicano dinamiche atmosferiche assai differenti.
Il problema sta nel fatto che non si è capito perché accade ciò e quindi ad oggi ci si limita sta roba.
Ho citato il 56 perchè è un esempio chiaro e soprattuto perchè è un raro caso in cui fu debole la sezione troposferica e forte la parte stratosferica.
Ritengo questa definizione fallace però. Il NAM (così appunto come l’AO ma anche la NAO, il PNA e altri) non è altro che la proiezione ortogonale della colonna del VP in un determinato momento e raffrontata con uno “schema base” detto EOF. Le dinamiche di interazione tropo-strato o comunque dei vari piani isobarici, sono un processo dinamico, che generalmente vanno dal basso verso l’alto (flussi di calore) ma che possono o andare anche in senso opposto (trasmissione di vorticità e di momemento). Ritengo quindi che prendere solamente il valore NAM alle varie quote possa essere deficitario rispetto ad un meccanismo ben più complesso ed articolato.
Per fare qualche esempio, potremmo avere una colonna del VP non allineata sui vari piani e questo porterebbe a valori NAM molto diversi ma non significherebbe che non c’è comunicazione. Oppure abbiamo l’esempio classico del T-S-T che è la più “famosa” interazione tra troposfera e stratosfera, ebbene nel momento della rottura dell’onda in stratosfera e prima della nuova trasmissione verso il basso del disturbo, abbiamo quasi sempre un rinforzo del VP in troposfera, che quindi potrebbe essere visto come un disaccoppiamento.
Come diceva Alessandro, la colonna è una sola e i vari piani comunicano spesso in vari modi e in maniera dinamica. Il concetto di disaccoppiamento, così come viene spesso descritto, a mio modo di vedere è errato e applicabile al più in qualche rara occasione come ad esempio durante la creazione di uno strato antizonale che non consente la trasmissione d’onda
Bah, tutto può essere, però le evidenze vanno comunque spiegate e il NAM è un calcolo (EOF è il nome di tale la tecnica, che al di fuori della meteo è meglio nota come PCA - analisi alle componenti principali) estremamente raffinato che mette in luce una caratteristica fisica (la massima varianza) del sistema che si sta analizzando. In tal senso, in qualunque modo la si voglia girare, non è affatto trascurabile come informazione e, anzi, è un faro con cui si deve imprescindibilmente fare i conti.Dire che la colonna d'aria è unica, dipende dal punto di vista del parametro che si analizza, perché al cambiare dello stesso cambiano le caratteristiche della massa d'aria.Un po' come succede con una colonna d'acqua entro la quale si riscontrano, ad esempio, salti nel gradiente di salinità.Insomma, al di la di tutto, ciò che è misurato può essere un qualcosa di relativo nel complesso del sistema, ma di certo qualsiasi cosa si pensi innanzitutto si deve dar ragione di ciò che si osserva.
Si , io ho semplificato
Omnibus Science - Indici stratosferici
Perdonami, ma quall'articolo di cui hai messo il link aggiunge confusione (perlomeno dal mio punto di vista).
Il Nam viene calcolato ad una certa quota, perché il calcolo medesimo è basato sulla matrice (di covarianza, ma non è la via migliore) dei dati proprio di quella quota.
L'insieme dei livelli su cui hai calcolato il NAM, ti da il profilo verticale dell'atmosfera.
Se lo calcoli a 1000 Hpa lo puoi pr l'appunto chiamare AO.
Quindi si tratta, per dirla "alla pasticciera", di un millefoglie, che puoi comodamente gustare (specialmente allo zabaglione
)una volta composto.
Mi pare che vi sia un po' di confusione su che cos'è in realtà il NAM.
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