
Originariamente Scritto da
mat69
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Fisiologicamente il forcing che accompagna la disposizione della quasi totalità delle masse artiche, sostanzialmente a tutte le quote, nell'artico orientale, va attenuare le dinamiche dei flussi verticali disposte in 2 waves pattern.
Proprio la 2a cresta d'onda, che ad oggi si è dimostrata la più attiva data l'elevata canalizzazione dei flussi di calore, poco inclini nel disturbare il
vps alle sue quote più elevate, dovrebbe subire una fase di remissione dato il wave breaking visibile in Groenlandia che verrà molto lentamente riassorbito dal vortice polare.
Questa fase vedrà, in troposfera un'esacerbazione del segno negativo della
NAO e l'instaurazione di una divergenza della corrente a getto verso le medie latitudini dell'Atlantico settentrionale.
L'ulteriore contributo di correnti fredde orientali nella loro traiettoria alta e poi nella loro successiva integrazione nei meridiani oceanici, darà manforte al getto che, probabilmente avrà la forza di coinvolgere anche l'Europa meridionale all'interno di una lunga fase umida.
Tuttavia la condotta obbligata delle masse del
vp è quella di ritentare la via del polo una volta che il forcing dinamico si è esaurito e in questa rotazione di parte consistente delle masse artiche dal continente eurasiatico verso il Pacifico è del tutto probabile la riattivazione dei flussi di calore ad iniziare da W1.
Questa dinamica darebbe il via al, già descritto in precedenza, 3° step identificabile nell'esordio grossomodo a cavallo tra la prima e la seconda decade di dicembre, di una nuova fase forzante con risalita degli indici
PNA/
GLAAM ed
Mjo (fasi 6/7) nonché solo parzialmente della
NAO.
Non mi è proprio possibile andare oltre in quanto il prosieguo è fortemente condizionato dall'efficacia di questa dinamica a tutte le quote.

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