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  1. #1
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Quando si parla di eventi estremi di vortice debole o forte si prendono a prestito studi risalenti che quelli sono e restano e sono abbastanza chiari in modo da non dover essere reinterpretati a nostro uso e consumo.

    Just a moment... by Mark Baldwin & Timothy Dunkerton.

    Si riportano alcuni passi:

    1.JPG 2.JPG



    Poi è naturale che, nel corso degli anni, si siano susseguiti nuovi papers e ricerche tuttavia la definizione di Ese (cold o warm) è piuttosto chiara e indipendente dalle dinamiche propagative che, all'interno dello studio citato assumono mero valore statistico.

    Venendo quindi alla situazione odierna ci troviamo a commentare un Evento stratosferico estremo che, grossomodo sarà conclamabile attorno al 26/27 di dicembre e con un valore del NAM attorno a +1,6/ +1,8.

    Per quanto invece concerne gli effetti pratici che chiamiamo propagativi dell'evento in questione, ci sono da valutare diversi aspetti che, come sempre partono dalla troposfera e dalle contestuali forzanti in gioco.
    E' del tutto evidente che le condizioni di partenza siano diverse rispetto quelle dello scorso anno che hanno accompagnato l'Ese con un vero e proprio Low Flux Event (secondo quanto definito dagli studi di Waugh e Polvani):

    Cattura.JPG

    La fase di basso flusso in bassa stratosfera, dove maggiore è la risonanza rispetto le dinamiche troposferiche, è contestuale ( e causata) all'inversione del gradiente troposferico a seguito del wave breaking polare ancora in corso ("ciambella") e pertanto possiamo dire che la fase di "preparazione" della colonna del vortice ad una uniforme e omogeneo rinforzo è acerba e tale sarà anche nel momento di superamento della soglia del Nam.

    Cattura.JPG

    Nella propagazione di moto o momento dalla stratosfera i fattori da valutare non sono solo temperatura, pressione, posizionamento del core del vps rispetto al polo (ultimi 2 fattori che incidono sul NAM) ma anche il gradiente di epv ovvero il livello di entropia del vortice che comunica con i piani inferiori tramite le vorticità potenziali (essendo la stratosfera un ambiente caratterizzato da inversione termica e quindi dall'assenza di moti turbolenti).
    Qui in effetti si pongono dubbi circa la modalità i tempi e la durata della propagazione.
    Tutti questi fattori vanno valutati assieme, comprese le condizioni della troposfera prima dell'evento estremo.
    Il fatto che i massimi di PV siano rarefatti non va ad impedire una propagazione di moto ma semmai rende meno sincrona e compatta la coesione della colonna del vortice polare con maggiori probabilità che la troposfera, ristabilito il gradiente precedentemente invertito, si opponga tramite la riattivazione di flussi di calore in grado di evitare ulteriori approfondimenti del vortice sia in stratosfera che in troposfera.

    Su quest'ultimo aspetto oggi non possono essere trascurate le condizioni che, contro le previsioni dei centri di calcolo, vedono condizioni di La Nina ancora molto attive con un nuovo picco del SOI e con un ONI che ancora una volta scende al di sotto dei -1° di anomalìa delle SST.

    I forecast di questi ultimi giorni che ipotizzano unitamente ad un momento angolare debolmente positivo, una tenuta del segno positivo del PNA, non sono in fase rispetto la posizione dei centri di divergenza dei venti tropico equatoriali in alta troposfera che si evidenziano in 2 aree: continente marittimo e TNA (coincidenti con fasi 5 e 1 della Mjo)

    Cattura.JPG

    Situazione che rischia di smorzare le dinamiche degli eddy heat e momentum flux con una conseguente poco efficace opera di disturbo nella colonna del vp fino in stratosfera laddove gli MPV potrebbero aver tempo di organizzarsi più efficacemente nel corso di una situazione sempre sul filo dell'evento estremo stratosferico con poca soluzione di continuità.

    vedremo....
    Matteo



  2. #2
    Vento forte L'avatar di galinsog@
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Quando si parla di eventi estremi di vortice debole o forte si prendono a prestito studi risalenti che quelli sono e restano e sono abbastanza chiari in modo da non dover essere reinterpretati a nostro uso e consumo.

    Just a moment... by Mark Baldwin & Timothy Dunkerton.

    Si riportano alcuni passi:

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    Poi è naturale che, nel corso degli anni, si siano susseguiti nuovi papers e ricerche tuttavia la definizione di Ese (cold o warm) è piuttosto chiara e indipendente dalle dinamiche propagative che, all'interno dello studio citato assumono mero valore statistico.

    Venendo quindi alla situazione odierna ci troviamo a commentare un Evento stratosferico estremo che, grossomodo sarà conclamabile attorno al 26/27 di dicembre e con un valore del NAM attorno a +1,6/ +1,8.

    Per quanto invece concerne gli effetti pratici che chiamiamo propagativi dell'evento in questione, ci sono da valutare diversi aspetti che, come sempre partono dalla troposfera e dalle contestuali forzanti in gioco.
    E' del tutto evidente che le condizioni di partenza siano diverse rispetto quelle dello scorso anno che hanno accompagnato l'Ese con un vero e proprio Low Flux Event (secondo quanto definito dagli studi di Waugh e Polvani):

    Cattura.JPG

    La fase di basso flusso in bassa stratosfera, dove maggiore è la risonanza rispetto le dinamiche troposferiche, è contestuale ( e causata) all'inversione del gradiente troposferico a seguito del wave breaking polare ancora in corso ("ciambella") e pertanto possiamo dire che la fase di "preparazione" della colonna del vortice ad una uniforme e omogeneo rinforzo è acerba e tale sarà anche nel momento di superamento della soglia del Nam.

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    Nella propagazione di moto o momento dalla stratosfera i fattori da valutare non sono solo temperatura, pressione, posizionamento del core del vps rispetto al polo (ultimi 2 fattori che incidono sul NAM) ma anche il gradiente di epv ovvero il livello di entropia del vortice che comunica con i piani inferiori tramite le vorticità potenziali (essendo la stratosfera un ambiente caratterizzato da inversione termica e quindi dall'assenza di moti turbolenti).
    Qui in effetti si pongono dubbi circa la modalità i tempi e la durata della propagazione.
    Tutti questi fattori vanno valutati assieme, comprese le condizioni della troposfera prima dell'evento estremo.
    Il fatto che i massimi di PV siano rarefatti non va ad impedire una propagazione di moto ma semmai rende meno sincrona e compatta la coesione della colonna del vortice polare con maggiori probabilità che la troposfera, ristabilito il gradiente precedentemente invertito, si opponga tramite la riattivazione di flussi di calore in grado di evitare ulteriori approfondimenti del vortice sia in stratosfera che in troposfera.

    Su quest'ultimo aspetto oggi non possono essere trascurate le condizioni che, contro le previsioni dei centri di calcolo, vedono condizioni di La Nina ancora molto attive con un nuovo picco del SOI e con un ONI che ancora una volta scende al di sotto dei -1° di anomalìa delle SST.

    I forecast di questi ultimi giorni che ipotizzano unitamente ad un momento angolare debolmente positivo, una tenuta del segno positivo del PNA, non sono in fase rispetto la posizione dei centri di divergenza dei venti tropico equatoriali in alta troposfera che si evidenziano in 2 aree: continente marittimo e TNA (coincidenti con fasi 5 e 1 della Mjo)

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    Situazione che rischia di smorzare le dinamiche degli eddy heat e momentum flux con una conseguente poco efficace opera di disturbo nella colonna del vp fino in stratosfera laddove gli MPV potrebbero aver tempo di organizzarsi più efficacemente nel corso di una situazione sempre sul filo dell'evento estremo stratosferico con poca soluzione di continuità.

    vedremo....
    Perdonami Matteo, se ho frainteso, ma ti aspetti che il NAM non solo superi la soglia di +1,5 a ridosso di Santo Stefano, ma che possa permanere in prossimità di tale soglia per un periodo abbastanza lungo? In pratica l'"immaturità" della colonna potrebbe rallentare temporaneamente la trasmissione di momento angolare (quantità di moto), con meno energia immessa tramite epv in troposfera di quanto sarebbe legittimo attendersi in un primo momento (diciamo dal 27/12 ai primissimi giorni di gennaio), ma in un secondo momento, sempre di fronte a una stratosfera fredda e con un NAM sempre prossimo alla soglia statistica di innesco dell'ESE, pensi si possa avere una trasmissione massiva che porti a un condizionamento vero e proprio? Magari proprio perché la trasmissione viene favorita da un periodo più lungo con flussi sotto la media? Perché è un po' il mio timore, ma non sono abbastanza ferrato e soprattutto non sono riuscito a trovare precedenti...
    Ultima modifica di galinsog@; 22/12/2022 alle 18:55

  3. #3
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da galinsog@ Visualizza Messaggio
    Perdanami Matteo, se ho frainteso, ma ti aspetti che il NAM non solo superi la soglia di +1,5 a ridosso di Santo Stefano, ma che possa permanere in prossimità di tale soglia per un periodo abbastanza lungo? In pratica l'"immaturità" della colonna potrebbe rallentare temporaneamente la trasmissione di momento angolare (quantità di moto), con meno energia immessa tramite epv in troposfera di quanto sarebbe legittimo attendersi in un primo momento (diciamo dal 27/12 ai primissimi giorni di gennaio), ma in un secondo momento, sempre di fronte a una stratosfera fredda e con un NAM sempre prossimo alla soglia statistica di innesco dell'ESE, pensi si possa avere una trasmissione massiva che porti a un condizionamento vero e proprio? Magari proprio perché la trasmissione viene favorita da un periodo più lungo con flussi sotto la media? Perché è un po' il mio timore, ma non sono abbastanza ferrato e soprattutto non sono riuscito a trovare precedenti...
    Si esatto.
    Se la troposfera non dovesse avere a disposizione la quantità di calore e di moto necessari, questa potrebbe essere solo una prova tecnica di condizionamento troposferico.
    Non sono ancora sicuro che andrà così ma non vedo al momento segnali di uscita da questa situazione
    Matteo



  4. #4
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Quando si parla di eventi estremi di vortice debole o forte si prendono a prestito studi risalenti che quelli sono e restano e sono abbastanza chiari in modo da non dover essere reinterpretati a nostro uso e consumo.

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    Poi è naturale che, nel corso degli anni, si siano susseguiti nuovi papers e ricerche tuttavia la definizione di Ese (cold o warm) è piuttosto chiara e indipendente dalle dinamiche propagative che, all'interno dello studio citato assumono mero valore statistico.

    Venendo quindi alla situazione odierna ci troviamo a commentare un Evento stratosferico estremo che, grossomodo sarà conclamabile attorno al 26/27 di dicembre e con un valore del NAM attorno a +1,6/ +1,8.

    Per quanto invece concerne gli effetti pratici che chiamiamo propagativi dell'evento in questione, ci sono da valutare diversi aspetti che, come sempre partono dalla troposfera e dalle contestuali forzanti in gioco.
    E' del tutto evidente che le condizioni di partenza siano diverse rispetto quelle dello scorso anno che hanno accompagnato l'Ese con un vero e proprio Low Flux Event (secondo quanto definito dagli studi di Waugh e Polvani):

    Cattura.JPG

    La fase di basso flusso in bassa stratosfera, dove maggiore è la risonanza rispetto le dinamiche troposferiche, è contestuale ( e causata) all'inversione del gradiente troposferico a seguito del wave breaking polare ancora in corso ("ciambella") e pertanto possiamo dire che la fase di "preparazione" della colonna del vortice ad una uniforme e omogeneo rinforzo è acerba e tale sarà anche nel momento di superamento della soglia del Nam.

    Cattura.JPG

    Nella propagazione di moto o momento dalla stratosfera i fattori da valutare non sono solo temperatura, pressione, posizionamento del core del vps rispetto al polo (ultimi 2 fattori che incidono sul NAM) ma anche il gradiente di epv ovvero il livello di entropia del vortice che comunica con i piani inferiori tramite le vorticità potenziali (essendo la stratosfera un ambiente caratterizzato da inversione termica e quindi dall'assenza di moti turbolenti).
    Qui in effetti si pongono dubbi circa la modalità i tempi e la durata della propagazione.
    Tutti questi fattori vanno valutati assieme, comprese le condizioni della troposfera prima dell'evento estremo.
    Il fatto che i massimi di PV siano rarefatti non va ad impedire una propagazione di moto ma semmai rende meno sincrona e compatta la coesione della colonna del vortice polare con maggiori probabilità che la troposfera, ristabilito il gradiente precedentemente invertito, si opponga tramite la riattivazione di flussi di calore in grado di evitare ulteriori approfondimenti del vortice sia in stratosfera che in troposfera.

    Su quest'ultimo aspetto oggi non possono essere trascurate le condizioni che, contro le previsioni dei centri di calcolo, vedono condizioni di La Nina ancora molto attive con un nuovo picco del SOI e con un ONI che ancora una volta scende al di sotto dei -1° di anomalìa delle SST.

    I forecast di questi ultimi giorni che ipotizzano unitamente ad un momento angolare debolmente positivo, una tenuta del segno positivo del PNA, non sono in fase rispetto la posizione dei centri di divergenza dei venti tropico equatoriali in alta troposfera che si evidenziano in 2 aree: continente marittimo e TNA (coincidenti con fasi 5 e 1 della Mjo)

    Cattura.JPG

    Situazione che rischia di smorzare le dinamiche degli eddy heat e momentum flux con una conseguente poco efficace opera di disturbo nella colonna del vp fino in stratosfera laddove gli MPV potrebbero aver tempo di organizzarsi più efficacemente nel corso di una situazione sempre sul filo dell'evento estremo stratosferico con poca soluzione di continuità.

    vedremo....
    In sostanza un ese è conclamato al raggiungimento di determinati parametri scaturiti da ricerche e studi....non da quello che dice marco, Matteo, Francesco o Giovanni.

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