
Originariamente Scritto da
cavaz
Nella giornata odierna si è superata la soglia di +1,5 del
NAM a 10 hPa che certifica l’evento estremo di tipo cold
Allegato 603770
Nonostante il forte raffreddamento e approfondimento nel campo dei geopotenziali, le condizioni attuali della stratosfera rimangono un Unicem per questi casi. Non abbiamo mai avuto infatti MPV sottomedia senza nessun segnale di netta risalita su tutta la colonna nell’incipit di un ESE Cold
Allegato 603775
Questa scarsa compattezza delle vorticità potenziali si traduce una minor capacità forzante dei piani alti nei confronti di quelli più bassi, come si nota anche dall’andamento del momentum flux in medio-alta stratosfera, che rimarrà su valori positivi a parte una breve puntata sulla neutralità
Allegato 603776
Un evento quindi del tutto atipico, che in caso di una troposfera più reattiva probabilmente non avrebbe portato effetti tangibili ai piani che a noi interessano di più. Appare quindi evidente come l’attuale forcing della fase
ENSO negativa, come testimoniano i valori molto elevati del
SOI, arrivi al momento sbagliato, andando a sottrarre l’energia necessaria per contrastare l’approfondimento del
VPS e consentendo quindi un allineamento della colonna.
Date le premesse però viene difficile pensare che questo rinforzo su tutta la colonna possa avere vita semplice è lunga. Si nota già nel long dei modelli un calo dell’AO già all’inizio del nuovo anno. Una migliore distribuzione di vorticità anche sull’artico canadese (in precedenza disposte in gran parte sulla parte asiatica) porterà ad un aumento degli attriti sul settore eurasiatico, con partenza di un disturbo che andrà a canalizzarsi sulla prima onda, di conseguenza maggiormente incidente alle quote medio-alte della stratosfera (secondo le proiezioni attuali)
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