Originariamente Scritto da
bunicorn
Dunque, i flussi di calore sono particolarmente significativi alla quota dei 100 hPa, perché ciò indica quanta energia ha valicato (o meno) la tropopausa e sulla base della loro persistenza (il dato di breve o brevissimo periodo, non infrequentemente utilizzato per giustificare ipotetiche influenze in statosfera anche su questo forum, è pressoché insignificante) si può per l'appunto avere un'indicazione interessante su ciò che potrebbe succedere in stratosfera.
Come sappiamo, la stratosfera può condizionare la troposfera, ma i dettagli di sviluppo del condizionamento non sono definibili a priori. Di certo in caso di ESE (positivo) si posso avere importanti retrogressioni fredde, ma dove? Quanto? Tra l'altro gli ESE tardivi mi pare tendano a dare retrogressioni ben più a Nord di quelli precoci.
Ma non è nemmeno detto che in caso di ESE vi sia il reale condizionamento della troposfera; il disaccoppiamento è un fatto noto. Vi è anche il vice versa; il campione in quest'ambito è il 1956.
Poiché i flussi di calore sono determinati dall'attività delle onde in troposfera, in tutti i casi in cui si ha un flusso persistente ciò indica di certo attività d'onda e per questo il
VP in troposfera non può essere "forte".
Quindi, ricollegandoci alla tua domanda, anche in caso di ESE "positivo" si dovrebbe valutare con prudenza il reale impatto sulla troposfera.
Anni come il 1984/1985, il 2009/2010, il 1962/1963 sono dei campioni rari, troppo spesso invocati in modo improprio.
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