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  1. #1
    andrea.corigliano
    Ospite

    Predefinito Suona la sveglia: l’estate 2007 potrebbe essere già iniziata

    Da diversi giorni stiamo discutendo sull’entità di questa ondata di caldo che sta interessando (quasi) tutta la Penisola, con temperature che superano le medie di questo periodo con scarti veramente eccessivi, addirittura impensabili. Se osserviamo il comportamento dei picchi di calore, decade per decade, dal settembre dello scorso anno, si può quasi sicuramente affermare che questi secondi dieci giorni di aprile dovrebbero registrare, a scala macro-regionale, l’anomalia più elevata di tutta l’intera serie, a dimostrazione di quanto dissi qualche tempo fa circa la possibilità da parte dei valori anomali di spingersi sempre più in alto senza mai scendere sotto una certa soglia per la presenza della radiazione termica di fondo. Se le nostre preoccupazioni si concentrano quindi, in questo momento, sull’analisi del campo di temperatura e sulla pesante crisi idrica che interessa, in modo particolare, il Nord Italia, le preoccupazioni dell’atmosfera su come ovviare a questa situazione bloccata da mesi sono ridotte ai minimi termini: non si intravede proprio una via d’uscita a questa crisi che appare sempre più cronica.

    Mi permetto di dire questo perché, osservando le proiezioni per i prossimi giorni, da qui fino alla metà della prima decade di maggio, si può intravedere in modo abbastanza nitido una situazione atmosferica che si lascia trasportare dalla corrente dominante, ovvero dal quel meccanismo di inerzia che ha proprio caratterizzato la dinamica del tempo di questo lungo periodo che abbiamo cominciato ben otto mesi fa. Sul Mediterraneo e sull’Italia, infatti, non possiamo apprezzare la presenza né di una figura barica dominante e né intravedere un serio tentativo, da parte delle correnti atlantiche, di interagire con le nostre latitudini. La discreta attività zonale che lambisce le coste occidentali europee e che arriva fin verso la penisola scandinava scivola, scalfendolo a malapena ogni tanto, al di sopra di un campo di geopotenziale più elevato che si adagia proprio tra il Nord Africa e il nostro bacino ove tenderanno a mantenersi inalterate, almeno per i prossimi sette giorni, le medesime condizioni che stiamo vivendo adesso e sintetizzabili semplicemente in una perdurante palude barica che sarà presente sia al suolo che in quota e in una situazione di complessiva isotermia che, a 850 hPa, varierà tra 8 e 12 °C, a seconda delle regioni.

    L’esperienza recente insegna che, seppure i valori termici in quota non siano eccessivamente elevati, l’effetto che tali valori hanno al suolo darebbe invece l’impressione che la stagione estiva sia già sbocciata o, se vogliamo ancora mantenere la cautela, sia in procinto di sbocciare. Anche perché, quando gli scarsi moti orizzontali non consentono la dispersione del calore a causa, come dicevo, di un gradiente barico praticamente assente, giorno dopo giorno è inevitabile assistere al tentativo, da parte del termometro, di aggiungere sempre qualche decimo in più rispetto al giorno precedente, vista anche la radiazione solare in fase di crescita. La situazione, quindi, sembra essere destinata a rimanere immutata almeno fino alla festività del 25 aprile, mentre successivamente le proiezioni dei modelli inquadrano un possibile peggioramento legato all’ingresso di un’onda depressionaria sulla penisola iberica che, come è ormai consuetudine, potrebbe andare in cut-off tra il 27 e la fine del mese. In pratica, si tratta del peggioramento che sarebbe dovuto arrivare il giorno 20 ma che è stato posticipato.

    Sicurezza per un po’ di pioggia per le stesse regioni, cioè quelle centro-meridionali? Difficile dirlo a mio giudizio, perché guarda caso l’affondo previsto per il 26 si verificherebbe in concomitanza di una fase non molto attiva della depressione d’Islanda, per la presenza di un massiccio spostamento verso nord della cintura subtropicale anticiclonica a cui fa capo l’alta pressione delle Azzorre. Si assisterebbe quindi alla formazione, in pieno Oceano, di onde di Rossby che perderebbero forza quasi all’istante, non più alimentate dall’aria fredda di estrazione polare e che quindi tenderebbero a rompersi molto facilmente per degenerare in circolazioni chiuse che agirebbero laddove i colossi anticiclonici (quello delle Azzorre ed il probabile neonato scandinavo previsto per la fine del mese) lascerebbero un po’ di respiro. A partire dal 26, quindi, si delineerebbe una situazione per nulla convincente sul piano circolatorio, sia perché i modelli inquadrerebbero un peggioramento che al momento sarebbe privo di una vera e propria spina dorsale e sia perché ciò comporterebbe, nell’eventualità che lo scenario di instabilità andasse in porto, di un transitorio calo dei valori di temperatura a 850 hPa in attesa di una possibile ripresa, addirittura fin oltre i +15 °C alla stessa quota, sulle regioni meridionali ad inizio del nuovo mese, con il Nord sempre coinvolto da valori compresi tra 8 e 10 °C.

    È allora facilmente intuibile come gli eventuali peggioramenti proposti dalla modellistica numerica, che al momento appaiono moribondi già sulle mappe, non inquadrano assolutamente l’avvento di un radicale cambiamento della circolazione, quanto una temporanea pausa a questa stabilità termica che sembra essere l’unica certezza all’interno di questo panorama evolutivo fin qui descritto. Visto il lungo getto temporale a cui arriviamo, ecco che credo sia per lo meno lecito ipotizzare che la bella stagione quest’anno sia già iniziata, con ben 50 giorni di anticipo. Il problema sta ora quindi nel seguire una dinamica che si avvicina abbastanza a questa della bella stagione (specie per le temperature) e vedere se questa circolazione sostanzialmente stabile sarà in grado di protrarsi fino a quando arriverà l’estate meteorologica mantenendo questo stesso andamento. Se, infatti, dovremo considerare estivi, termicamente parlando, i giorni che restano di aprile ad iniziare dalla seconda decade, aggiungendo il mese di maggio per sperare magari in un drastico cambio di rotta della circolazione nel pieno della bella stagione, allora possiamo almeno nutrire la speranza che l’atmosfera abbia ancora in serbo uno degli ultimi tentativi per provare ad innescare un processo di riequilibrio. Ma se a questo periodo pre-estivo si dovesse aggiungere anche un’estate piena a tutti gli effetti, allora possiamo veramente metterci il cuore in pace perché avremmo vissuto, in termini di accelerazione, il più grande terremoto climatico della storia del Mediterraneo

  2. #2
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di 4ecast
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    Predefinito Re: Suona la sveglia: l’estate 2007 potrebbe essere già iniziata

    Già espresso in tal senso: estate anticipata di 2 mesi (http://forum.meteonetwork.it/showpost.php?p=946728&postcoun t=1) per un'altezza del flusso medio zonale di tipo estivo in Oceano Atlantico con conseguente blocco della circolazione in area mediterranea (http://forum.meteonetwork.it/showpost.php?p=946583&postcoun t=1)con l'aggravante della persistenza di uno schema di circolazione che reitera antidemocratici affondi meridiani in cut-off con obiettivo la catena del'Atlante in nordafrica. Sulla falsariga dell'anno scorso (affondi in Atlantico portoghese) potrebbero essere antidemocratici per tutti. Mi viene da pensare che magari di questo passo il prossimo anno ci si attende i cut-off tra la Tunisia e la Sicilia.....
    Andrea

  3. #3
    Burrasca forte L'avatar di Blizzard
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    Predefinito Re: Suona la sveglia: l’estate 2007 potrebbe essere già iniziata

    Non solo la "radiazione termica di fondo" ci ha permesso di rimanere quasi sempre sopra media durante questo inizio di primavera, ma addirittura non si è assistito neppure ad un suo lento riassorbimento, tanto che anche Aprile 2007 è candidato a risultare il più caldo dal 1880 ad oggi, dopo l'inverno più caldo degli ultimi 2 secoli.
    Dopo le prime due settimane abbiamo uno scarto positivo complessivamente (comprendendo cioè tutta l'Italia) pari a 2° circa, ma sicuramente la settimana in corso alzerà di parecchio la SD......





    Al momento le prime posizioni sono occupate rispettivamente dal 1961, dal 1949 e dal 2000 con scarti uguali o superiori ai 2°, ma tutti hanno avuto configurazioni molto differenti rispetto a quelle che stiamo sperimentando:








    [CENTER]--> Marco <--

    ***...Always Looking At The Sky...***

    ""[URL="http://dailymotion.alice.it/video/x3ov8b_peak-oil-how-will-you-ride-the-slid_tech"]How Will You Ride The Slide[/URL]""


    [B] Don't panic. But if you panic, be the first.
    [/B]
    [/CENTER]

  4. #4
    Tempesta violenta L'avatar di bufera87
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    Predefinito Re: Suona la sveglia: l’estate 2007 potrebbe essere già iniziata

    davvero poco da aggiungere alle vostre analisi; solo una riflessione: con il peggioramento di fine marzo mi ero fatto l'idea che gli equilibri che avevano dominato in inverno fossero al capolinea, ma la forza e la tenacia dell'hp, che è solida ormai dal 7 aprile e continuerà per almeno un'altra settimana, mi spaventano facendomi intravedere spettri del passato.

    però non vorrei pronunciarmi oltre, anche per l'avvento della nina che potrebbe riportare un pò di normalità, ma si parla dell'estate avanzata ormai, se non l'autunno

    ciao!
    Tecnico Meteorologo certificato (WMO 1083 – registro DEKRA DTC-TMT-001-17 secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012). www.meteoravanel.it (webcam realtime e dati meteo da oltre 15 punti di osservazione e monitoraggio a Vittorio Veneto e dintorni).

  5. #5
    Banned L'avatar di Konrad66
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    Predefinito Re: Suona la sveglia: l’estate 2007 potrebbe essere già iniziata

    L'ho scritto gia qui

    7 aprile

    http://forum.meteogiornale.it/showthread.php?t=34399

    pure sul MG i vari che non vedevano l'estate,o che facevano fnta di non vederla poi han dovuto inchinarsi all'Estate

  6. #6
    Vento forte L'avatar di Alessandro86
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    Predefinito Re: Suona la sveglia: l’estate 2007 potrebbe essere già iniziata

    Citazione Originariamente Scritto da SimoneMI Visualizza Messaggio
    L'ho scritto gia qui

    7 aprile

    http://forum.meteogiornale.it/showthread.php?t=34399

    pure sul MG i vari che non vedevano l'estate,o che facevano fnta di non vederla poi han dovuto inchinarsi all'Estate

    certe volte sembri troppo pessimista, ma alla fine ci indovini sempre

    ma come fai? sei un fenomeno !!
    stazione meteo :
    Davis vantage PRO2wireless ventilata 24h in giardino:http://casalbrunori.altervista.org/G...antage_Pro.htm

    Davis sul tetto online: http://www.viverein.org/meteo/index.htm

  7. #7
    Tempesta violenta L'avatar di bufera87
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    Predefinito Re: Suona la sveglia: l’estate 2007 potrebbe essere già iniziata

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro86 Visualizza Messaggio
    certe volte sembri troppo pessimista, ma alla fine ci indovini sempre

    ma come fai? sei un fenomeno !!

    no ale, lui gridava al caldo e all'estate anche quando eravamo in periodi di bassa pressione o cmq nella norma

    se ne esce con i suoi titoloni e quest'anno gli va particolarmente bene visto che la situazione non si sblocca
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  8. #8
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di 4ecast
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    Predefinito Re: Suona la sveglia: l’estate 2007 potrebbe essere già iniziata

    Citazione Originariamente Scritto da SimoneMI Visualizza Messaggio
    L'ho scritto gia qui

    7 aprile

    http://forum.meteogiornale.it/showthread.php?t=34399

    pure sul MG i vari che non vedevano l'estate,o che facevano fnta di non vederla poi han dovuto inchinarsi all'Estate
    Fuori luogo parlare di "estate prepotentmente iniziata" il 7 aprile, basterebbe leggersi ogni tanto qualche td http://forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=50759... ma forse è troppo difficile leggere
    Andrea

  9. #9
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Suona la sveglia: l’estate 2007 potrebbe essere già iniziata

    Citazione Originariamente Scritto da andrea.corigliano Visualizza Messaggio
    Da diversi giorni stiamo discutendo sull’entità di questa ondata di caldo che sta interessando (quasi) tutta la Penisola, con temperature che superano le medie di questo periodo con scarti veramente eccessivi, addirittura impensabili. Se osserviamo il comportamento dei picchi di calore, decade per decade, dal settembre dello scorso anno, si può quasi sicuramente affermare che questi secondi dieci giorni di aprile dovrebbero registrare, a scala macro-regionale, l’anomalia più elevata di tutta l’intera serie, a dimostrazione di quanto dissi qualche tempo fa circa la possibilità da parte dei valori anomali di spingersi sempre più in alto senza mai scendere sotto una certa soglia per la presenza della radiazione termica di fondo. Se le nostre preoccupazioni si concentrano quindi, in questo momento, sull’analisi del campo di temperatura e sulla pesante crisi idrica che interessa, in modo particolare, il Nord Italia, le preoccupazioni dell’atmosfera su come ovviare a questa situazione bloccata da mesi sono ridotte ai minimi termini: non si intravede proprio una via d’uscita a questa crisi che appare sempre più cronica.

    Mi permetto di dire questo perché, osservando le proiezioni per i prossimi giorni, da qui fino alla metà della prima decade di maggio, si può intravedere in modo abbastanza nitido una situazione atmosferica che si lascia trasportare dalla corrente dominante, ovvero dal quel meccanismo di inerzia che ha proprio caratterizzato la dinamica del tempo di questo lungo periodo che abbiamo cominciato ben otto mesi fa. Sul Mediterraneo e sull’Italia, infatti, non possiamo apprezzare la presenza né di una figura barica dominante e né intravedere un serio tentativo, da parte delle correnti atlantiche, di interagire con le nostre latitudini. La discreta attività zonale che lambisce le coste occidentali europee e che arriva fin verso la penisola scandinava scivola, scalfendolo a malapena ogni tanto, al di sopra di un campo di geopotenziale più elevato che si adagia proprio tra il Nord Africa e il nostro bacino ove tenderanno a mantenersi inalterate, almeno per i prossimi sette giorni, le medesime condizioni che stiamo vivendo adesso e sintetizzabili semplicemente in una perdurante palude barica che sarà presente sia al suolo che in quota e in una situazione di complessiva isotermia che, a 850 hPa, varierà tra 8 e 12 °C, a seconda delle regioni.

    L’esperienza recente insegna che, seppure i valori termici in quota non siano eccessivamente elevati, l’effetto che tali valori hanno al suolo darebbe invece l’impressione che la stagione estiva sia già sbocciata o, se vogliamo ancora mantenere la cautela, sia in procinto di sbocciare. Anche perché, quando gli scarsi moti orizzontali non consentono la dispersione del calore a causa, come dicevo, di un gradiente barico praticamente assente, giorno dopo giorno è inevitabile assistere al tentativo, da parte del termometro, di aggiungere sempre qualche decimo in più rispetto al giorno precedente, vista anche la radiazione solare in fase di crescita. La situazione, quindi, sembra essere destinata a rimanere immutata almeno fino alla festività del 25 aprile, mentre successivamente le proiezioni dei modelli inquadrano un possibile peggioramento legato all’ingresso di un’onda depressionaria sulla penisola iberica che, come è ormai consuetudine, potrebbe andare in cut-off tra il 27 e la fine del mese. In pratica, si tratta del peggioramento che sarebbe dovuto arrivare il giorno 20 ma che è stato posticipato.

    Sicurezza per un po’ di pioggia per le stesse regioni, cioè quelle centro-meridionali? Difficile dirlo a mio giudizio, perché guarda caso l’affondo previsto per il 26 si verificherebbe in concomitanza di una fase non molto attiva della depressione d’Islanda, per la presenza di un massiccio spostamento verso nord della cintura subtropicale anticiclonica a cui fa capo l’alta pressione delle Azzorre. Si assisterebbe quindi alla formazione, in pieno Oceano, di onde di Rossby che perderebbero forza quasi all’istante, non più alimentate dall’aria fredda di estrazione polare e che quindi tenderebbero a rompersi molto facilmente per degenerare in circolazioni chiuse che agirebbero laddove i colossi anticiclonici (quello delle Azzorre ed il probabile neonato scandinavo previsto per la fine del mese) lascerebbero un po’ di respiro. A partire dal 26, quindi, si delineerebbe una situazione per nulla convincente sul piano circolatorio, sia perché i modelli inquadrerebbero un peggioramento che al momento sarebbe privo di una vera e propria spina dorsale e sia perché ciò comporterebbe, nell’eventualità che lo scenario di instabilità andasse in porto, di un transitorio calo dei valori di temperatura a 850 hPa in attesa di una possibile ripresa, addirittura fin oltre i +15 °C alla stessa quota, sulle regioni meridionali ad inizio del nuovo mese, con il Nord sempre coinvolto da valori compresi tra 8 e 10 °C.

    È allora facilmente intuibile come gli eventuali peggioramenti proposti dalla modellistica numerica, che al momento appaiono moribondi già sulle mappe, non inquadrano assolutamente l’avvento di un radicale cambiamento della circolazione, quanto una temporanea pausa a questa stabilità termica che sembra essere l’unica certezza all’interno di questo panorama evolutivo fin qui descritto. Visto il lungo getto temporale a cui arriviamo, ecco che credo sia per lo meno lecito ipotizzare che la bella stagione quest’anno sia già iniziata, con ben 50 giorni di anticipo. Il problema sta ora quindi nel seguire una dinamica che si avvicina abbastanza a questa della bella stagione (specie per le temperature) e vedere se questa circolazione sostanzialmente stabile sarà in grado di protrarsi fino a quando arriverà l’estate meteorologica mantenendo questo stesso andamento. Se, infatti, dovremo considerare estivi, termicamente parlando, i giorni che restano di aprile ad iniziare dalla seconda decade, aggiungendo il mese di maggio per sperare magari in un drastico cambio di rotta della circolazione nel pieno della bella stagione, allora possiamo almeno nutrire la speranza che l’atmosfera abbia ancora in serbo uno degli ultimi tentativi per provare ad innescare un processo di riequilibrio. Ma se a questo periodo pre-estivo si dovesse aggiungere anche un’estate piena a tutti gli effetti, allora possiamo veramente metterci il cuore in pace perché avremmo vissuto, in termini di accelerazione, il più grande terremoto climatico della storia del Mediterraneo
    secondo te questo"terremoto"climatico nel corso del tempo porterà lo spostamento della fascia tropicale dell'emisfero boreale + a Nord?in più non ti sembra che ci sia nell'emisfero australe la tendenza ad un raffreddamento e alla lunga la scomparsa della propria fascia tropicale?
    Studi paleoclimatologici hanno provato che nel mediterraneo è stato poco presente il clima temperato nelle passate ere geologiche...sbaglio?

  10. #10
    andrea.corigliano
    Ospite

    Predefinito Re: Suona la sveglia: l’estate 2007 potrebbe essere già iniziata

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano) Visualizza Messaggio
    secondo te questo"terremoto"climatico nel corso del tempo porterà lo spostamento della fascia tropicale dell'emisfero boreale + a Nord?in più non ti sembra che ci sia nell'emisfero australe la tendenza ad un raffreddamento e alla lunga la scomparsa della propria fascia tropicale?
    Studi paleoclimatologici hanno provato che nel mediterraneo è stato poco presente il clima temperato nelle passate ere geologiche...sbaglio?
    Ciao Alessandro.
    Rispondo volentieri alle tue domande, anche se il discorso è talmente vasto che meriterebbe approfondimenti specifici (con analisi di dati) che non si limitino al mio modestissimo parere.
    Innanzitutto ti rispondo dicendo che quello che io ho definito il “terremoto climatico del Mediterraneo” non deve essere visto come la causa del probabile spostamento verso nord della fascia subtropicale, semmai come una conseguenza. L’ipotesi sullo spostamento verso nord della cella di Hadley è già stato affrontato a suo tempo da Gianluca Bertoni e io avevo contribuito a quella discussione inserendo queste mappe che ti ripropongo e che analizzano l’anomalia di geopotenziale a 500 hPa decennio per decennio per il periodo invernale, dal 1950-1960 al 1990-2000.

    GEOP 50-60.JPG

    GEOP 60-70.JPG

    geop 70-80.JPG

    geop 80-90.JPG

    geop 90-00.JPG

    È evidente come, nell’ultimo ventennio, la situazione si sia completamente ribaltata rispetto al periodo precedente che, ricordiamo, ha visto per l’Italia un periodo caratterizzato da inverni freddi e nevosi. È probabile, quindi, che l’anomalia diventi più eclatante proprio perché calcolata rispetto ad un periodo complessivamente freddo. Al di là di questo, però, è innegabile la presenza di un’anomalia crescente dei valori di geopotenziale, fino a +15 metri sulla penisola iberica nel decennio 1980-1990 per finire a +25 metri sull’Italia nel decennio 1990-2000. La tendenza poi avuta con l’inizio del nuovo millennio è ormai sotto gli occhi di tutti, tanto è vero che il non inverno di quest’anno può essere proprio preso come icona del drastico e preoccupante cambio di rotta compiuto dall’atmosfera per le nostre latitudini.

    Per rispondere alla seconda domanda, mi fido della tua dichiarazione sul fatto che nell’emisfero subtropicale ci sia una tendenza al raffreddamento, anche se mi sembra azzardato arrivare già a concludere la scomparsa della loro fascia tropicale. Non ho analizzato i dati oltre confine e quindi non posso esprimere un giudizio a proposito, anche se desidero dire una cosa su questo argomento prendendo lo spunto da questo tuo giudizio sul comportamento delle temperature nell’emisfero australe. Non vorrei che questo dato di fatto portasse molti a concludere che, visto che da noi è presente un’anomalia positiva e altrove un’anomalia negativa, allora… i conti tornano e che, quindi, l’atmosfera nel suo complesso riesce a trovare un equilibrio. Se, infatti, dovessimo analizzare solo la nostra anomalia e quella opposta nell’altro emisfero e supponessimo, per un istante, che queste siano le uniche anomalie presenti sul pianeta, arriveremmo subito, e in modo affrettato, alla conclusione che quanto sta avvenendo sia da un lato che dall’altro faccia parte proprio di un tentativo di tentare un riequilibrio. Ma il problema legato al cambiamento del clima non nasce dalla presenza di due anomalie, ma dal fatto che l’atmosfera stessa non riesce più a trovare un metodo per riassorbirle: da noi stiamo per finire l’ottavo mese consecutivo contrassegnato dal segno più mentre dall’altra parte, dalle tue parole si evince che è in atto un periodo abbastanza lungo (ma non so quanto) contrassegnato dal segno opposto. Insomma… sembra che in più parti del pianeta il surplus o il deficit termico stia andando avanti per inerzia, con tendenza a conservarsi sempre più avanti nel tempo. Facciamo però attenzione, perché c’è l’inganno! Ricorrendo ad un banale esempio, anomalia positiva e negativa possono essere viste come dossi e cunette per un’automobile che viaggia su una strada dissestata: se gli addetti alla manutenzione stradale sono in sciopero (per noi lo sciopero ad oltranza lo sta facendo l’Atlantico) capisci bene che la strada continuerà a dissestarsi sempre di più. E allora un automobilista dovrebbe forse dire: “Va bene lo stesso, tanto una cunetta più un dosso fanno una strada pianeggiante e la macchina continua a viaggiare senza scossoni?”. Non credo proprio. È questo il fulcro principale del discorso: non limitarsi a vedere un’anomalia fine a se stessa, ma cercare di catalogarla anche i base ai danni collaterali che essa produce all’interno del sistema climatico. E rimanendo a casa nostra, otto mesi consecutivi di calore ben oltre misura hanno decisamente scombussolato la salute del nostro sistema. Resta da valutare se il danno arrecato possa essere reversibile oppure no: personalmente credo che stiamo superando la soglia dell’irreversibilità.

    Quanto alla terza domanda, infine, non confondiamo i cambiamenti climatici dovuti a cause astronomiche con quelli dovuti alla componente antropica, perché entrambi si esplicano su scale temporali molto differenti. Le cause del cambiamento climatico attuale, visto che sta avvenendo a ritmi molto accelerati rispetto a quanto si possa pensare, deve essere certamente legato ad alterazioni di equilibri che si sono sviluppati di recente. E allora non si può fare altro che additare, come responsabile, un effetto serra che sta andando alla deriva a causa dell’incremento delle concentrazioni dei gas attivi nell’infrarosso. I cambiamenti climatici che si sono avuti nelle ere geologiche, invece, sono state innescati da fattori esterni al sistema climatico. In particolare:

    a)eccentricità dell’orbita: varia tra i 100.000 e i 420.000 anni
    b)obliquità dell’orbita terrestre: varia tra 22° e 24.5° ogni 41.000 anni
    c)precessione degli equinozi: ci sono due momenti di precessione, uno entro 19.000 e l’altro ogni 22.000 anni.

    Vista la natura diversa dei fattori che concorrono ai due tipi di cambiamento del clima e visto, in particolare, i tempi con cui essi si esplicano con differenze di 4-5 ordini di grandezza, non possiamo paragonare il cambiamento climatico attuale con quello avvenuto nelle ere geologiche. Quello è un discorso a parte.

    Un saluto

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