Stazione meteo Pietra200 - Pietra Marazzi (AL) 200m slm ~ http://meteorob.altervista.org/Pietra200/hik/webcam.php
Tecnico Meteorologo certificato (WMO 1083 – registro DEKRA DTC-TMT-001-17 secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012). www.meteoravanel.it (webcam realtime e dati meteo da oltre 15 punti di osservazione e monitoraggio a Vittorio Veneto e dintorni).
Senza dubbio, come hai fatto notare ci sono cambiamenti nelle disposizioni bariche ben evidenti, probabilmente responsabili di questa anomalia, tuttavia mi piacerebbe capire quanto in termini di dinamiche circolatorie possa influire il riscaldamento , ben evidente su tutto l’oceano Atlantico ( ma non solo, direi un interessamento generalizzato sull'emisfero nord dove maggiore è l' imputabilità di fattori antropici)
Le sst parlano chiaro quello che sta succedendo in Atlantico risulta atipico (esiste un anno paragonabile in termini di confronto col calderone che si registra quest'anno ? ) e se si guarda il gioco degli equilibri e delle anomalie positive e negative non mi sembra di riscontrare zone capaci di confermare questa regola dell’equilibrio. Le anomalie del trimestre invernale a livello mondiale, non identificano eventuali anomalie negative, il processo in corso ha un respiro ben più ampio... Anche le anomalie di geop alle latitudini medie sembrano più evidenti nell' emisfero nord.
Saluti![]()
![]()
![]()
Record :Tmin -9.7°C min più alta 24,9°C Tmax 40,4°C max più bassa -1.9°C Pioggia 24 h: 69,2mm Vento:91.4 km/h Pmin 975.8 hPa Pmax 1027.3 hPa
VUE :2011 -3,4°C +40,4°C 622,2 mm 2012 -4.0°C +38.7°C 800,9 mm 2013 -2.4°C +36.4°C 735,6 mm 2014 -2.4°C +35,2°C 1168,2 mm
Come al solito concordo. Per quanto riguarda lo specifico del raffreddamento dell'emisfero australe, direi che è un po' azzardato affermarlo:
(Dati disponibili anche in forma tabellare qua:
http://www.cru.uea.ac.uk/cru/data/temperature/ )
Ciò che è vero è che Nord e Sud del Pianeta stanno seguendo dei ritmi diversi, col nostro più bollente del meridionale. Ma ricordiamoci sempre che l'emisfero australe è quasi interamente composto di acqua (a differenza del nostro) che, come noto, reagisce con lentezza maggiore agli sbalzi.
Dopodiché, a spulciare i dati, anche visivamente, si vede (linea nera) che c'è una diminuzione in atto. Ma quella linea nera è una media pluriennale (quinquennale? triennale? non ricordo bene) e si presenta declinante per il fatto che c'è stato un blocco di anni passati particolarmente caldo rispetto a oggi che influenza la media mobile. Se però ci limitiamo a guardare i dati secchi (vale a dire l'altezza degli istogrammi rossi) non vediamo una gran tendenza alla diminuzione. Vediamo un assestamento su valori superiori alla media (questo comunque) dopo anni in cui ci sono stati improvvisi sbalzi.
Ecco: più che raffreddamento mi sentirei di chiamarlo riscaldamento meno intenso.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Cerchiamo anche di fare il punto sull'incidenza di un ciclo climatico (naturale) nei riguardi del riscaldamento globale. A più corto spettro temporale, di quanto citato nel quoting, troviamo infatti fattori esterni sia al sistema climatico sia al moto della Terra stessa. Tra questi troviamo i cicli solari e quelli lunari. L'importanza di taluni cicli solari è stato osservato in relazione ai grandi cambiamenti climatici degli scorsi secoli, come il Minimo di Maunder......
Semplificando, sono state fatte le ipotesi che il ciclo di Hale (22.4 anni) legato alla completa inversione del campo magnetico solare, possa essere la causa principale delle oscillazioni multidecadali degli oceani Atlantico e Pacifico (AMO e PDO) con influenza successiva sulla NAO. Altri studi sulla ciclicità NAO, basate sull'analisi del carbonio C14 sugli anelli dei tronchi degli alberi in Europa, tendono a individuare cicli di 25-30 anni, la cui causa supposta è l'interferenza tra il ciclo nodale lunare (18.6 anni) e il ciclo di Schawbe (11.2 anni, semiciclo di Hale).
Fatto sta che se prendiamo la curva del riscaldamento globale opportunamente ripulita dal rumore ed ottenuta misurando la temperatura con osservazioni strumentali, (1860 circa ad oggi) osserviamo una ciclicità di 60 anni circa, con picchi secondari intermedi.
Riallacciandomi a quanto detto in precedente discussione http://forum.meteonetwork.it/showpost.php?p=950857&postcoun t=1, il ciclo climatico naturale appare forzato da un'accelerazione crescente delle temperature, tanto che le curve di indicatori climatici come l'AMO, appaiono traslate verso l'alto. Da notare anche come nella prima figura, un picco intermedio attorno alla metà anni 80 sia stato completamente inglobato nella curva di crescita![]()
![]()
Andrea
Grazie Maurizio per aver postato il grafico. Ti confesso che non ho un fornito database sui link dove andare a cercare...![]()
E' vero! Siamo all'inizio di un raffreddamento, ma è ancora un po' presto per parlare in questi termini con assoluta certezza. Quindi è più che giusto chiamarlo "riscaldamento meno intenso".
![]()
Ciao Andrea,grazie per le risposte alle mie domande che vertevano comunque su uno spazio temporale lunghissimo come mi hai fatto notare..
ho trovato dati del noaa che posto qua sulla troposfera influenzata dalla stratosfera che ormai dal 1997 circa presenta un quasi continuo riscaldamento e della sola stratosfera in continuo raffreddamento dal 1993(dovuto all'ozono presente in minor densiità e tra l'altro come avete fatto notare è il Sole il responsabile della minore o maggiore presenza di questo gas.Ps.la presenza di gas a quelle altezze è totalmente da riconsiderare a causa dell'inquinamento causato dall'uomo.
Per quanto riguarda il Sole nell'ultimo secolo ha pure accorciato la durata del ciclo delle macchie...non più 11,4 anni ma spesso 10 anni e questo secondo me non è da sotttovalutare..
e poi i vari indici climatici tipo PDO ed ENSO sembrano essere effetti dovuti al Sole...la certezza ce l'ha qualcuno?
Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 21/04/2007 alle 14:00
Scusa Andrea,sono anni luce lontano dalle tue conoscenze: voglio chiedere un chiarimento e magari la mia domanda è stupida, ma vedendo le correlazioni tra ciclo di Hale e PDO-ENSO riesco a trovarci una correlazione più diretta che con AMO. Mi sfugge qualcosa ?
Ovvero in fase di minimo solare nell ambito dei cicli di Schwabe spesso c'è una correlazione con episodi di Nina, la stessa PDO mostra un analoga correlazione ben più marcata con i cicli di Hale, ma gli aumenti di AMO hanno la stessa periodicità ?
![]()
Record :Tmin -9.7°C min più alta 24,9°C Tmax 40,4°C max più bassa -1.9°C Pioggia 24 h: 69,2mm Vento:91.4 km/h Pmin 975.8 hPa Pmax 1027.3 hPa
VUE :2011 -3,4°C +40,4°C 622,2 mm 2012 -4.0°C +38.7°C 800,9 mm 2013 -2.4°C +36.4°C 735,6 mm 2014 -2.4°C +35,2°C 1168,2 mm
[CENTER]--> Marco <--
***...Always Looking At The Sky...***
""[URL="http://dailymotion.alice.it/video/x3ov8b_peak-oil-how-will-you-ride-the-slid_tech"]How Will You Ride The Slide[/URL]""
[B] Don't panic. But if you panic, be the first.
[/B]
[/CENTER]
Come ho detto siamo nel campo delle ipotesi ed ho citato solo i due maggiori filoni di ricerca (ottimi i link di Marco), ma ce ne sono altri; comunque secondo me AMO e NAO sono connesse, se ne parlò l'anno scorso quì:
http://forum.meteonetwork.it/showpost.php?p=588377&postcoun t=1
http://forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=22811
![]()
Andrea
Segnalibri