Condizione giovanile

**Marco.Iannucci** · 03/07/2009, 23:53

YouTube - U.Galimberti: Condizione dei giovani

Non so quanto ci sia di vero e quanto sappia invece di "discorso vecchio"

**Pisky** · 04/07/2009, 00:32

Galimberti sa il fatto suo.
In questi ultimi tre mesi ho letto due suoi libri:
- L'ospite inquietante
- I miti d'oggi
Entrambi affrontano l'analfabetismo emotivo dei giovani d'oggi e la incapacità di saper cogliere i loro profondi malesseri da parte dei genitori e soprattutto degli insegnanti.
Te li consiglio.

**MrPippoTN** · 04/07/2009, 07:22

Ottimo thread, complimenti Malveolus.

**Fdg** · 04/07/2009, 08:01

Ah...non mi ci ritrovo per niente.

**Marco.Iannucci** · 04/07/2009, 08:10

Io penso che in fondo è un discorso vecchio. Già nei romanzi di dostoevskij ci sono numerosi esempi di giovani nichilisti. Insomma è un tema che va avanti dall'800, quando l'incrollabile fiducia nelle certezze della religione prima e dell'illuminismo poi sono andate in crisi definitivamente entrambe. A questo si aggiunge l'effettiva situazione presente: la nostra generazione è definita baby loosers in contrapposizione con i baby boomers (gioventù del boom economico). Insomma il rischio è che questa generazione veda davanti a sè un peggioramento delle proprie condizioni economiche e di vita, che unita a altri fattori porta a questa situazione.

**Fdg** · 04/07/2009, 08:16

Originariamente Scritto da Malveolus

Io penso che in fondo è un discorso vecchio. Già nei romanzi di dostoevskij ci sono numerosi esempi di giovani nichilisti. Insomma è un tema che va avanti dall'800, quando l'incrollabile fiducia nelle certezze della religione prima e dell'illuminismo poi sono andate in crisi definitivamente entrambe. A questo si aggiunge l'effettiva situazione presente: la nostra generazione è definita baby loosers in contrapposizione con i baby boomers (gioventù del boom economico). Insomma il rischio è che questa generazione veda davanti a sè un peggioramento delle proprie condizioni economiche e di vita, che unita a altri fattori porta a questa situazione.

Ma sincretizzare nel progresso materiale (o nella mancanza di) la ragion d'essere (o la mancanza di) di una intera generazione è altrettanto nichilista. Quasi tutti gli economisti con un minimo di buon senso sanno che il progresso economico segue, all'incirca, una curva logaritmica. Volendo introdurre un'analogia azzardata, l'accelerazione è da noi percepita come passaggio da quiete a mancanza-di, mentre il moto rettilineo uniforme non lo è; dunque anche se le condizioni economiche rimanessero stabili, si percepirebbe comunque un senso di stagnazione e noia (che è probabilmente parte dell'attitudine descritta nel video).

Comunque, sto guardando gli altri video dello stesso filosofo, e sono molto interessanti.

**MrPippoTN** · 04/07/2009, 09:34

Il nichilismo giovanile non è soltanto legato a questioni economiche... E' un intero sistema di valori ad essere andato in crisi: non vi sono più certezze religiose, o ideologiche. E poi si fa questa fine:

**Fdg** · 04/07/2009, 09:51

Mi pare positivo che non vi siano certezze ideologiche, sono sempre risultate più dannose che utili.

**MrPippoTN** · 04/07/2009, 10:20

Originariamente Scritto da Fdg

Mi pare positivo che non vi siano certezze ideologiche, sono sempre risultate più dannose che utili.

Mah. Chi può dirlo? Forse sono sempre risultate dannose proprio perchè di fatto non erano certezze, ma al limite solo utopie irrealizzabili per colpa della stupidità umana. Io invece pagherei per avere certezze. Mi piacerebbe tanto essere sicuro che Dio esiste, dà una mano a chi se lo merita e non permette le ingiustizie... O vivere in una società un po' più idealista e meno disincantata, che ha ancora la forza di lottare per cercare di migliorare le cose... in giro ci sarebbe meno egoismo e più solidarietà, desiderio di uguaglianza, amore per il prossimo, apertura nei confronti del diverso... Invece a volte ho proprio l'impressione di vivere nel peggiore dei mondi possibili. Fortuna che ogni tanto qualche sporadica eccezione mi smentisce (penso a quel che è successo dopo il terremoto a l'Aquila, per dire... o all'elezione di un presidente afroamericano negli Stati Uniti)...

**Marco.Iannucci** · 04/07/2009, 13:56

Originariamente Scritto da altropianeta

Mah. Chi può dirlo? Forse sono sempre risultate dannose proprio perchè di fatto non erano certezze, ma al limite solo utopie irrealizzabili per colpa della stupidità umana. Io invece pagherei per avere certezze. Mi piacerebbe tanto essere sicuro che Dio esiste, dà una mano a chi se lo merita e non permette le ingiustizie... O vivere in una società un po' più idealista e meno disincantata, che ha ancora la forza di lottare per cercare di migliorare le cose... in giro ci sarebbe meno egoismo e più solidarietà, desiderio di uguaglianza, amore per il prossimo, apertura nei confronti del diverso... Invece a volte ho proprio l'impressione di vivere nel peggiore dei mondi possibili. Fortuna che ogni tanto qualche sporadica eccezione mi smentisce (penso a quel che è successo dopo il terremoto a l'Aquila, per dire... o all'elezione di un presidente afroamericano negli Stati Uniti)...

Quoto completamente. Ma forse questa visione assurda è anche la più realistica. Se ragioniamo sul mondo così come ci appare in concreto tutto sembra non avere un senso. Ogni individuo, umano animale o pianta che sia, è sottoposto a una lotta naturale per sopravvivere, con le altre specie e con i propri simili. L'uomo di oggi sembra aver compreso questo, ha fatto suo l'individualismo esistente nella natura e alla base dell'evoluzione naturale. Gli individui si muovono all'azione e si aggregano solo per affermarsi nel mondo, spinti non da ideali ma sempre più dalla ricerca del piacere presente. Perchè? Perchè simo alla continua mercè dell'incertezza. Incidenti, malattie,avversità...non possiamo disporre del nostro futuro e non abbiamo un' idea forte che costituisca una ragione di vita inattaccabile. In alcune realtà isolate dal mondo moderno come in isole remote della polinesia, ci sono antichi villaggi di pescatori, individui spesso perfettamente felici e sereni che fanno una vita che a noi risulterebbe impossibile: una routine disarmante fatta di pesca dal mattino alla sera, e poi sempre le stesse facce e persone. L'uomo si è evoluto così, in piccoli gruppi (famiglie, tribù,villaggi) per millenni, e la specie umana è fatta secondo me per questo tipo di vita. La rivoluzione della vita in grandi ammassi cittadini richiede un processo di adattamento lungo.