... storiella vera, ancora in fase di svolgimento. Si svolge ai Piani d'Invrea, vicino a Varazze in provincia di Savona. Una coppia di amici che vivono al piano terreno di una villetta, con un giardino ed un grosso glicine che avendo raggiunto dimensioni spropositate viene ridimensionato. E con i rami cade un nido con 3 piccoli merli, nati da non più di una settimana, 3 batuffoli bianchi.

Due, più in forma, dopo un paio di giorni scompaiono, probabilmente hanno preso il volo. O forse sono stati mangiati da qualche gatto, ma un terzo merlotto rimane nel giardinetto, non riesce e muoversi, invoca cibo, si muove a fatica nell'erba.

Scatta il piano di adozione; siringa senza ago per fargli cadere nel becco qualche goccia di preziosa acqua e dei vermi da farina acquistati in un negozio di attrezzature per pescatori. Gli viene praticata una sorta di fisioterpia perchè non si regge sulle zampe. Lentamente la sua deambulazione migliora. Non riesce a volare ma caracolla sbandando vistosamente.

Io arrivo per la prima volta venerdì sera, entro nel giardino e noto un batuffolo marroncino, grigio chiaro che si muove incerto tra l'erba. Mi vede, si agita per muoversi nella mia direzione ed appena di accuccio sull'erba mi guarda, alza il becco al cielo, lo apre come si fa di fronte alla mamma e mi fa un "pio" sonoro che non lascia dubbi: ha fame.

Arrivano i miei amici, in effetti lo hanno chiamato Pio perchè è il nome con cui si è presentato. Arriva il pasto e la mamma (la mia amica) prende un verme da un sacchetto di plastica e i "pio" raddoppiano di numero e di volume sonoro. Segue un pasto composto da 4-5 vermetti.

Questo piccolo pennuto ha riconosciuto nei miei amici, padre madre e due figlioletti, la sua famiglia naturale.

Durante la notte viene tenuto in una gabbietta in casa, coperto da un vecchio maglione. Alle 6-6:30 il suo "pio" risuona per la casa, viene nutrito e poi portato nel giardino dove viene riposto in una zona protetta, una rete di plastica, si spera a prova di gatti, viene adagiato nel suo nido originale, basta coprirlo con una mano per mezzo minuto e lui (forse una lei) con il tepore della mano si addormenta.

La famiglia poi va in spiaggia. Qualche sera fa, tornando, c'era la sua madre biologica. Stavano cinquettando intensamente. Non si è spaventata ma si è messa in disparte, poi visto che gli umani non sembravano essere pericolosi, nel giardino s'è svolto il tentativo della mamma merla di nutrire il suo piccolo con un insetto, ma il piccolo non capiva ed invece di accettare il cibo si rivolgeva verso la mamma adottiva ed invocava lei.

Negli ultimi 3 giorni Pio ha imparato a nutrirsi beccando al suolo, dunque è destinato all'obesità perchè viene nutrito da due mamme, quella piumosa porta insetti che lascia cadere davanti a Pio, l'altra mamma fa lo stesso con i vermetti. Deambula meglio ed è perfettamente integrato nella sua famiglia adottiva, rotea intorno a tutti i componenti chiedendo cibo e non disdegnando le coccole, ossia prendendo questo fragilissimo e rumoroso pennuto tra le mani e accarezzandogli la testa si accuccia, gira la testa affondando il becco nelle piume dorsali e cade addormentato. Tempo necessario: un minuto. Ha imparato a riconoscere il rumore del sacchetto di plastica che contiene i vermi, quando lo sente da in escandescenze e chiede cibo con aumentato vigore.

Adesso il problema è di natura etico-biologica. Pio non vola e nessuno vuole mostrargli come si fa. Neppure la sua mamma vera è ancora riuscita a convincerlo a volare. Il dibattito si fa più stringato: è giusto fargli provare l'ebbrezza del volo nell'unico modo possibile, ossia lanciandolo dal primo piano della casa ? E se poi si schianta al suolo rompendosi un osso ? I primi tentativi di abituarlo al volo lasciandolo cadere da un metro di altezza sono falliti, muove le ali convulsamente ma non accenna neppure ad una planata, va giù come un piombo.

Non può mica rimanere una sorta di animale domestico sulla falsariga di una gallina. Intendiamoci, è un animaletto incredibilmente capace di instaurare un rapporto di convivenza con la sua strana famiglia. Fa vita da casa, mangia e dorme con gli altri, ma il dubbio è se la cosa può continuare o è una unione destinata al fallimento, prima o poi. La mamma pennuta continua a fargli visita, probabilmente lo ingozza durante il giorno.

Ultim'ora: Pio è cresciuto visibilmente ed ha già cambiato piumaggio, ora è bruno scuro, quasi nero, potrebbe essere una femmina. Fa sempre vita da giardino.

Se avrò notizie vi terrò informati.