E' totalmente disarmante avvertire quel brivido tutto cerebrale ed interno che ti porta a capire quanto tu sia poco dinanzi a nomi grandiosi, ad occhi grandiosi e dinanzi ai geni.
E' un trionfo di bile ma di imbarazzante ammirazione incredula quello che percorre gli sguardi assonnati o forse solo assopiti dal tempo presente, mentre che scivolano dinanzi le terzine di Dante Alighieri, mentre veniamo colpiti dai suoni della natura di Virgilio, mentre rabbrividiamo alla potenza esistenziale di Orazio il quale in soli tre maledettissimi versi uccide ogni libro e racchiude l'essenza prima di ciò che noi tutti siamo.
Si avverte un sorriso amarissimo, come quando ci si versa in gola il latte freddo dal cartone e si scopre poi che è amaro e scaduto, è rabbia, invidia, ma d'altra parte silente ammirazione continua ed incredulità e domande sul presente, chi c'è? chi ci sarà di simile?
E' stato davvero detto tutto?
La poesia non è solo arte e i pragmatisti così se ne lavano le mani, la poesia è un flagello che colpisce tutti, è il fiore che si richiude alla sera, peggio: è la potenza costante di un temporale, non puoi ignorarla perchè è la massima forma per poter dire ciò che sei.
Poesia è morte, colpisce tutti, dal mendicante, al ricco che non s'accorge del tempo che cambia, se nevica i poveri imprecano, i nobili forse nemmeno se n'accorgono.
Ed allora, quando rileggi gli endecasillabi faleci, gli asclepiadei terzi, le terzine, i sonetti, le voci che hanno portato il tempo ad essere un balocco per bambini (loro), quelle parole distinte ben misurate che dicono in essenziale ricercatezza tutto, ma davvero assolutamente il tutto di noi, ecco allora che avverti il biologico e totale distacco e divario ed abisso nero che c'è fra te e loro.
Ma perchè è così che deve essere, prima o poi, sviluppata una certa propria ombra, un certo nostro riflesso col passato e con ciò che ci circonda, altresì nota come coscienza, allora veniamo a sbattere violentemente contro questa bastarda ed ineluttabile realtà.
Che il genio esista è indubbio, e contro queste anime che sono uragani di chimiche emotive portate al limite massimo che nemmeno il delirio estatico dato dal tradizionale quanto insicuro affidamento all'estraniazione dell'arte, ricercando la creatività in fattori esterni calati all'interno di noi, dai Pejote o dall'LSD, nulla più può farti sfiorare quella brezza tutta dorata che sospira costante nell'isola galleggiante della genialità.
Allora sei naufrago, ti cascano le braccia e ammiri zittito.
Ammiri come un uomo, sulla quarantina, abbia potuto tirare fuori da sè 12000 versi nei quali introdurre musica e il conflitto esistenziale di un uomo a cui è stato affidato un lavoro, Virgilio che canta Enea ecco.
Te la prendi con quell'altro maledetto che ha riassunto 6 miliardi e 300 milioni e più di anime nel pulvis et umbras sumus, che ha compreso la dimensione dell'esistenza in questa boccia, che ha capito il ritmo del vivere, non linea retta, ma cerchio, che anticipa l'Eterno Ritorno.
L'incredibile Orazio ed il suo carpe diem: respirare il presente con la consapevolezza di farlo, con la sapienza di sapere d'essere al mondo, di spezzare la luce del sole e fare un'ombra in questa nera terra.
Le candide sue immagine della cadenza impossibile ed imbarazzante della regolarità della terra, gli inverni, le rinascite, le estati, ecco l'essenza della meteo: aggrapparsi ad una realtà costante.
Te la prendi molto con l'immaginazione falecia e elegiaca di Ovidio ed i suoi amori.
Ma anche con chi prima di loro, catalogava l'umana essenza.
E con quella donna, che se solo ora potessero le donne prendere più coscienza di sè sbrindellerebbero il mondo, le donne che invece accettano tacite la sottomissione ai cacciatori.
Uomini, beceri che alla fine si fanno le guerre sante per andare a dimostrare all'altro popolo che il loro dio ce l'aveva più lungo degli altri e che allora vincevano loro.
Biologia malefica.
Te la prendi con l'ebraismo, perchè in fondo è vero: è la cultura più devastante, profonda e potente che esista, te la prendi con quei stramaledetti rabbini dell'East Coast che si crogiolano nel loro inverno nevoso e nel loro giallo autunnale, che se solo avessero un libro bianco e dell'inchiostro, ribalterebbero l'intera struttura portante dell'Occidente e quindi del mondo, maledetti rabbini che si limitano a dare suggerimenti ai registi di SouthPark.
Ed infine capisci che Darwin era un altro bastardo: che ha capito chi siamo davvero naturalmente ed è come se avesse soffiato via la polvere da sopra un vecchio mosaico.
Biologia ed ecosistemi: la chiave del perchè le nostre più profonde credenze siano fatte di divieti mentre tutte quelle Orientali siano fatte di permessi.
Il clima, è lui: sforna in Europa dei poveri pragmatisti, crea in Oriente dei matti liberali.
Ed ecco la chiave, ed il genio è però soltanto l'intersezione della legge del più forte soltanto appassita: perchè chissà come ma il più forte (genio) soffre come un cane bastonato ed è in conflitto con l'alterità.
Te la prendi con quei maledetti ebrei filosofi esistenzialisti che hanno ucciso il pensiero (tutti sogni) filosofico occidentale di 2500 anni, cresciuto e prosperato sempre grazie ad una remora binaria, in cui uno diceva bianco e l'altro nero: per forza.
Ecco perchè gli scacchi sono diventati gioco europeo e son scomparsi in Oriente, ed ecco perchè i nostri orecchi occidentali vogliono avvertire il suono costante dell'Universo un Sibemolle: perchè è una tonalità triste, rassegnata e in conflitto.
Quegli esistenzialisti, che furono anticipati da altri clamorosi geni: Kafka troppo infermo e Dovstojeski l'eccezionale: che nelle loro numerose parole oniriche tracciano la figura dell'antieroe.
Infine, con le lacrime agli occhi, s'alza il cielo alle stelle, e si ringrazia questa perla che galleggia in un Sibemolle costante.
Ringrazio la Sibilla della coscienza che silente ha suggerito questi nomi.
[ok, sono un po' alticcio.., ma cosa volete? in vino veritas, e finchè è un Barbera ed un Chianti ed un Primitivo ed un Lagrein di qui]
Scusami Enrico, lo leggerò in un altro momento![]()
Ohi ohi, magari lo cancello pure, ora che i fumi dell'alcool son evaporati.
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Si ... quando avrò un paio di giornate libere lo leggo, eh?![]()
"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
Enrico, poi lo leggo eh...
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Occorre un portafoglio molto largo, e di pazienza
Come Ponzio palato nessuno non ha la colpa, si lavano le mani.Le mie foto su Flickr:
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bruno bournens,fraz san lorenzo,collalto sabino, rieti, lazio. 850 m s.l.m.* lat 42 09 45.0 N long 13 03 04.0 E * Foto Avatar: Zefirino, gatto Baropatico...che ora si chiama Tìtolo.
Bello leggero da leggere...e tra l'altro ci ho capito ben poco.
Miracoli dell'alcol.![]()
La mia umile stazione meteo
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