Il nucleare costa un'iradiddio e, soprattutto, negli ultimi 20 anni, sarebbe costato infinitamente di più rispetto al petrolio.
L'Italia, insomma, non ha subito nessun danno economico nel non avere il nucleare. Il danno lo ha subito, invece, nella perdita di sapere tecnologico. 20 anni fa avevamo un buon numero di tecnici e scienziati, oggi gli stessi sono andati in pensione o stanno per andarci, e non ci sono nuove leve in grado di rimpiazzarli.
Per il futuro, dal punto di vista economico, probabilmente sarà un altro dicorso (guarda caso, come ricordato, la GB progetta 10 nuove centrali. Per completezza va anche detto che, nello stesso arco di tempo, ne dismetterà un numero simile perché ormai diventate troppo vecchie; anche se, immagino, la potenza delle nuove sarà molto maggiore di quelle vecchie che verranno chiuse).
Adesso il clima è favorevole al nucleare. Fino ad ora ci hanno raccontato la favoletta che il nucleare non è stato fatto in Italia perché i (potentissimi, pare) ecologisti l'hanno impedito. Favola bella e buona perché, semmai, fu la paura di Chernobyl che coinvolse TUTTA la popolazione italiana che, con un referendum, si pronunciò contro.
Ora la favoletta non regge. Sono anni che sento parlare di costruzione di nuove centrali. Faccio notare che il record mondiale di velocità nella costruzione è di 4 anni dal momento della posa della prima pietra. Vale a dire dopo che è stato scelto il luogo dove farla. Quindi, se si pone la prima pietra oggi, le centrali saranno pronte all'inizio del 2014 se tutto va bene e procediamo spediti come i detentori del record mondiale di velocità (i giapponesi). Ma la verità è che siamo ancora ai presupposti dei preliminari. E non so i soldi (visto che non riescono nemmeno a tirar fuori 800 milioni per la banda larga) da dove verranno fuori...
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Wikipedio:
I reattori nucleari di IV generazione (Gen IV) sono un gruppo di 6 famiglie di progetti per nuove tipologie di reattore nucleare a fissione che, pur essendo da decenni allo studio, non si sono ancora concretizzati in impianti utilizzabili diffusamente in sicurezza. Alcuni ritengono che saranno disponibili commercialmente fra alcune decine di anni (2030-2040), altri che sarà disponibile già nel 2020.
Non si tratta delle uniche possibilità di sviluppo dopo la 3ª generazione: la ricerca sulla "4ª gen." è stata promossa dal Forum Internazionale GIF (Generation IV International Forum) fondato nel 2000 dal Department of Energy degli Stati Uniti d'America (DOE) ed a cui hanno aderito alcuni paesi.
Rappresenta una proposta di evoluzione del settore, non l'unica. Inoltre, non tutti i paesi che hanno firmato il documento d'intenti del GIF hanno poi firmato effettivi protocolli di collaborazione tecnologica.[1] Si può inoltre ravvisare una certa propensione dei paesi partecipanti alla riproposizione di tipologie di reattore chiaramente riferibili a passati tentativi operati autonomamente in ambito nazionale, ora presentati come "4ª gen".
Parallelamente ai reattori "4ª Gen" si stanno facendo ricerche sui reattori a fusione (radicalmente diversi in quanto basati sul principio fisico opposto, cioè l'unione di nuclei atomici anziché la loro divisione) i quali dovrebbero anch'essi essere industrializzati attorno a quegli anni o poco dopo[senza fonte] e che potrebbero quindi essere la miglior evoluzione dopo la "3ª gen".
Se la tecnologia di IV generazione diverrà disponibile in quegli anni, vuol dire che è ancora lontana dall'essere messa a punto.
Nel mentre stanno avanzando i progetti sulla fusione ma, volendo restare nella fissione, anche dei reattori sottocritici ed degli acceleratori come l'ADS; tutti progetti che hanno una finestra temporale che coincide con quelli delle eventuali centrali di IV generazione.
Il bombo ha una superficie alare di 0,7 cm² ed un peso di 1,2 grammi. Secondo i vigenti principi dell'aerodinamica è impossibile volare con tali caratteristiche. Ma il bombo non lo sa e quindi continua semplicemente a volare!
si, Maurizio
sono d'accordo, d'altronde uno dei nostri insiti nella cultura e managerialità italiana è proprio la carenza di centrare gli obiettivi di tempo e poi noi partiamo nettamente indietro a chi ha già un know how su questo tipo di discorso (che è un fattore importantissimo, non si sta parlando di vendere bruscolini ma creare e gestire una centrale atomica)
quello che l'articolo fa cenno e sottolinea all'ultimo è anche il costo della gestione dell'uranio che ha fatto il suo lavoro e deve essere trattato come "rifiuto". Li i costi sono belli alti e la questione deve essere trattata con la massima responsabilità perchè è anche pericoloso
bisogna:
- vedere dove costruirle (sicurezza geologica)
- quale tecnologia utilizzare (III o III+ generazione )
- vedere quanti soldi abbiamo per costruire queste centrali (ci sono? come hai evidenziato tu, facciamo fatica pure per la banda larga...)
- formare nuovamente tecnici all'avanguardia
- vedere dove smaltire l'uranio esaurito
in quest'ultimo punto abbiamo problemi pure per i rifiuti delle centrali di Caorso, Trino ... ormai dismesse. Li diamo all'estero spendendo una marea di soldi, ma giustamente, ormai, non le vuole più nessuno
Ultima modifica di Fabio68; 10/11/2009 alle 14:46
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
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