Oooohhoo che due balle, sto qui a difendere il povero Silvio e mai l'ho votato.Originariamente Scritto da claudioricci
Agli occhi di molti sinistra=comunismo e basta, mentre l'attuale coalizione e' di centro destra, quindi c'e' poco da epigonare. Fini e la Mussolini saran sempre marchiati come fascisti, finche' anche loro non dimostreran il contrario.
Mi sa che nevica...siam gia' alla quarta pagina e manco un insulto...![]()
Avanti cosi', ci mancherebbe.
detto così, pare quasi che l'insulto sia d'obbligo...Originariamente Scritto da Tubular Bells
cmq , l'equazione "sinistra=comunismo" è una cazzata talmente gigantesca,
che a sentirla sembra quasi di udir nitrire i cavalli come dopo "Frau Blucher!"
nell'immortale Frankenstein Junior...
...è proprio una cazzata introdotta dal Berlusconismo (ma presente anche
prima...); che ancora coltiva la fobia di un Comunismo...ormai inesistente!
(CHI diavolo sono i "COMUNISTI" ora ?!? putin ?!? la Cina ?!? restano isolati
Dinosauri come Castro, la Corea del Nord ....roba pericolosa quanto 2
bicchieri d'Acqua Minerale...)
Cl.
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"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
Mussolini andò al potere nel ’22, ma non con laOriginariamente Scritto da Gianluca Musto
marcia su Roma. Andò al potere nell’assoluto rispetto dello Statuto Albertino. E allora attenzione ai primi sintomi. Non facciamo finta di non vedere". Questo monito di Scalfaro ha suscitato un grande scalpore. Paragonare Berlusconi a Mussolini, è stato detto, è un oltraggio, una farneticazione. Ed infatti i due personaggi non sono paragonabili: le loro biografie sono diverse e la situazione storica di oggi è molto diversa da quella degli anni ’20 del secolo scorso.
E tuttavia l’ammonimento di Scalfaro non è così stravagante come qualcuno irosamente ha voluto far credere. Se riflettiamosulla questione dei "sintomi" posta dall’ex presidente troveremo delle sconcertanti analogie, pur tenendo conto della mutata situazione storica, fra ciò che è accaduto e rischia di accadere nell’era berlusconiana con quanto si verificò negli anni che, dopo il 1922, precedettero e prepararono il consolidamento del regime fascista.
Dieci mesi dopo la marcia su Roma - il 21 agosto 1923 - il governo fascista soppresse l’imposta di successione sulle ereditÃ* dirette (figli, moglie, fratelli). L’odierna maggioranza, con gran fretta e persino con maggiore generositÃ*, ha abrogato, con uno dei suoi primi atti legislativi, l’imposta sulle successioni e sulle donazioni che la Repubblica aveva ripristinato.
I circoli liberali, che consideravano Mussolini e il suo movimento un utile strumento per riportare l’ordine e contavano di potersene disfare appena esaurito tale compito, cominciarono a preoccuparsi quando comparvero i segni di una insospettata spavalderia. Ed allora riposero la loro fiducia nella capacitÃ* e volontÃ* di contenimento del re Vittorio Emanuele. Fu una amara delusione. Assai simile a quella che fino ad oggi sovente devono aver provato coloro che hanno confidato nella efficacia della"moral suasion" del Presidente della Repubblica.
Con la legge sulla stampa del 31 Dicembre 1925 il fascismo si assicurò la fedeltÃ* dei direttori dei giornali a cominciare dalle testate principali di quel tempo,La Stampa e il Corriere della Sera. Oggi i mezzi di comunicazione di massa, che la moderna tecnologia rende anche più efficaci, sono giÃ* controllati dal premier e non manca che la legge Gasparri in gestazione per consolidarne il dominio.
La legge del 24 dicembre 1925 modificò lo Statuto Albertino ed il presidente del Consiglio dei ministri divenne il Capo del Governo, non più responsabile verso il Parlamento. Oggi si sta cucinando una riforma della Costituzione che, sotto il nome di premierato, attribuisce al premier appunto facoltÃ* tali da ridurre il Parlamento una docile copertura del potere personale incontrollato che al capo del governo viene conferito dal voto popolare manipolato dai mezzi di comunicazione di massa.
Il duce nel 1929 con i Patti Lateranensi si propiziò la benevolenza della Chiesa e del popolo cattolico. Oggi con la legge Moratti che finanzia le scuole private cattoliche sovvenzionando le famiglie che le scelgono, si mira ad ammansire le residue resistenze ancora presenti nel mondo cattolico verso questo governo.
Mussolini, a mezzo dei suoi sicari, assassinò Matteotti, oppositore intransigente del suo nascente regime. Oggi gli oppositori si tenta di liquidarli con calunniose campagne montate con l’ausilio di squallidi personaggi e pretestuose commissioni di inchiesta parlamentare che ancora una volta i mass-media enfatizzano. Igor Marini: la versione aggiornata di Amerigo Dumini!
L e analogie sono evidenti, pur nelle ovvie diversitÃ*. Una forsennata campagna di calunnie sapientemente organizzata in una sceneggiatura che inizia con la apparizione di personaggi a dir poco loschi, prosegue con l’evocazione di una commissione parlamentare per circondarli di una parvenza di attendibilitÃ*, e si conclude col martellante tam tam del giornale di famiglia e delle televisioni addomesticate; beh una tale campagna non è l’assassinio di Matteotti, e tuttavia l’intenzione che la ispira e il risultato cui mira è lo stesso: la criminale eliminazione, se non fisica, certamente politica degli oppositori.
Finanziare le scuole private non è come avere firmato i Patti Lateranensi. Ma d’altra parte avere il controllo di tutte le televisioni è molto di più che disporre dellaStampa e del Corriere della Sera.
Anche senza tener conto degli aspetti più vistosi della politica di questa maggioranza: la privatizzazione degli organi costituzionali piegati a varare leggi per scansare i processi per delitti comuni attribuiti al suo leader; la sua ossessiva guerra privata contro i giudici; la pacchianeria di una politica estera inconsistente e subalterna al grande alleato; la dilettantesca gestione della finanza pubblica e dell’economia nazionale...
Anche senza tener conto di tutto ciò vi è un serio motivo di allarme in queste analogie riscontrabili con la fase prodromica della dittatura mussoliniana.
So bene che la storia non si ripete, e sono convinto che non si ripeterÃ*. Se non altro perché la cornice europea può fungere da salvagente.
E tuttavia è imperdonabile non vedere o trascurare i segnali che in modo così evidente rivelano il ripetersi di una tendenza che portò ad esiti nefasti.
Tratto da.......Originariamente Scritto da Lioz
attenzione, che se il berlusca viene rieletto, ci scappa il nuovo hitler, altro che mussolini...
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
Paragonare Berlusconi a Mussolini è un po' fuori luogo, io personalmente nn l'hoOriginariamente Scritto da verza81
mai fatto... però nn capisco allora perchè lui si arroga il diritto di straparlare di
"Comunismo" verso un centro sinistra che nn ha nulla a che vedere col
"Comunismo Reale" (COSA ha di "Comunista" ? Il nome di 2 partiti ? le scarpe
da 500 Euro di Bertinotti ?!? Ma siamo seriiiii!.....)
Cl.
"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
Viva Zapatero - verso una nuova informazione
Viva Zapatero! spalanca una porta su una nuova anomalia vergognosa (o vergogna anomala) tipicamente, ed esclusivamente ITALIANA, rispetto alla situazione globale dell’Europa sulla satira. E’ sconvolgente, durante l’evoluzione del film, notare e riflettere sulle differenti modalitÃ* di organizzazione e svolgimento della satira nei paesi limitrofi al nostro: chi fa satira in Francia, Germania, Olanda, Inghilterra è considerato un artista, portatore di un sapere informativo integrante e ‘parallelo’ rispetto alla diffusione ‘classica e standard’ delle informazioni ad arte dei mass-media tradizionali (telegiornali, radiogiornali, stampa periodica e quotidiana).
In uno stato in cui il governo è pulito, onesto e tranquillo rispetto al proprio operato, la satira non è temuta, anzi è invocata come sano e ironico, nonché divertente, mezzo di riflessione auspicabile; e della satira sono vittime i più elevati organi di governo, su tutti gli aspetti della loro vita, privata e pubblica, quasi come fosse ‘il dazio’ da pagare, con cui misurarsi, visto il ruolo rivestito. Credo valga la pena citare il caso francese in cui TUTTE le sere alle ore 20 (orario di massimo audience) va in onda, su un canale di stato, un programma satirico, Les Guignols de l’info, per un’ora intera, che ha come principale, se non esclusivo, oggetto di spirito Chirac… Chirac beffeggiato, ridicoleggiato, trucidato mentre siede tranquillo in poltrona, da due sicari vestiti come John Travolta e Samuel Jackson da Pulp Fiction perché non ha mantenuto le promesse avanzate durante la campagna elettorale. Proviamo solo ad immaginare cosa accadrebbe in Italia a chi osasse inscenare una tale situazione? Vista la fine dei vari Biagi, Santoro, Luttazzi, Guzzanti, Fò, è lecito intravedere per il malcapitato solo il patibolo…
La Guzzanti ha portato il suo Viva Zapatero! a Venezia, dove ha conquistato 12 minuti di applausi, per chiedere che venga fatta giustizia e, soprattutto, perché tutti sappiano i veri motivi per cui RAIOT, il suo ultimo programma satirico, è stato sospeso dalla Rai, aggrappandosi a false motivazioni e appigli puramente formali, soggettivi e inesistenti.
La tattica utilizzata è stata quella di lanciare alla Guzzanti querele milionarie per diffamazione, calunnia, mancanza di buon senso, volgaritÃ* da parte, rispettivamente di: Mediaset, Fininvest, Canale 5, … In una mattinata Sabina ha ricevuto querele per 23 milioni di euro condite da accuse, ingiurie e divulgazione di notizie non vere.
La Cassazione, dopo mesi di indagine, scagiona in maniera assoluta Sabina, dichiarando che non sussiste il presupposto né per calunnia, né per offesa, né per volgaritÃ* inespresse. Il titolo Viva Zapatero!, oltre ad essere una citazione di un noto film di Marlon Brando Viva Zapata!, vuole rappresentare un omaggio al Premier spagnolo, soprattutto in riferimento all’iniziativa che non permette più che sia il potere politico a gestire e invadere l’informazione pubblica, le tv di stato e la stampa a diffusione nazionale. Perché, anche se molti vogliono farci credere che la libertÃ* è un lusso, non bisognerebbe assuefarsi a questa idea, oppio delle menti vive e attive.
La Guzzanti è stata accolta da un fiume di applausi anche nella stipata sala bolognese, dove a metÃ* settembre ha presentato il suo documentario. Il pubblico, a stragrande maggioranza giovanissimo, si è mostrato entusiasta, attento, coinvolto, interessato, attivo e partecipe; Sabina ce l’ha fatta, ha trascinato con sé il ’popolo’; c’erano voglia di conoscere, curiositÃ* e interesse in quella sala..
RAIOT era piaciuto e, dopo la sospensione della sua messa in onda sulla tv pubblica, Guzzanti e Co. organizzarono una sorta di sommossa popolare, andando in scena all’Auditorium di Roma in collegamento via satellite (l’aria è ancora libera…APPROFITTIAMONE!!!!): le immagini riportate nel documentario mostrano 15 mila persone all’esterno dello stesso Auditorium per seguire sul megaschermo RAIOT, che in quella occasione raccolse anche centinaia di presenze di personaggi famosi, amici e solidali con Sabina (forse anche perché, come lei, molti erano giÃ* state vittime del ’regime mediatico’…)
In Viva Zapatero!, gli incontri e gli scambi di opinioni della Guzzanti con i comici satirici europei svelano come, ancora una volta, la nostra povera Italietta, attualmente devastata sotto tutti gli aspetti, rappresenti una ’mosca bianca‘ in tutta l’Europa, essendo appunto l’unica nazione in cui la politica imbavagli volutamente i comici satirici. Confrontandosi con un Paese governato da un uomo, Silvio Berlusconi, che è l’incarnazione vivente del conflitto di interessi, tutti i colleghi d’oltralpe di Sabina, qualora intervistati, affermano strabiliati come nei loro Paesi, Berlusconi non potrebbe nemmeno candidarsi per il ruolo che invece in Italia gli è concesso di ricoprire.
Sabina però su questo punto è chiara, e davanti ai giovani bolognesi, al cinema Rialto, tiene a sottolineare: “Viva Zapatero! non è un film contro Berlusconi, è un film contro il sistema italiano, che è un sistema televisivo mass-mediatico marcio e succube di un regime. E in effetti la pellicola non fa sconti soprattutto a chi, almeno in teoria, dovrebbe fare opposizione: non a caso, i momenti più esilaranti, che hanno strappato più applausi anche in sala, sono quelli in cui vediamo gli imbarazzi e le esitazioni di esponenti del centrosinistra, di fronte alla censura. Memorabili sono le rincorse di Sabina, lungo la strada sottostante la sede della Commissione di Vigilanza all’inseguimento dei vari esponenti, senza ottenere MAI una risposta esauriente o almeno pertinente: l'intervista all'attuale presidente Rai, Claudio Petruccioli, all'epoca numero uno della Commissione di Vigilanza si articola in una serie di imbarazzatissimi silenzi, dinanzi alle domande della Guzzanti.
Insomma: non si tratta di propaganda anti-premier e basta. Anche perché, come ricorda Santoro, "la censura c'era giÃ* prima di lui, e in parte sempre ci sarÃ*. E’ il metodo, il sistema italiano che non funziona, è l’organizzazione in sé che crea le basi per la censura. In Italia è successo qualcosa di più: una malattia profonda, una degenerazione. In questo senso, il film non è contro Berlusconi, ma parla invece del dopo Berlusconi, avanzando una profonda critica accusatoria anche alla ’nostra’ parte di politici: ai tutti quei politici dell’opposizione che avrebbero dovuto battersi, interpretando la volontÃ* dei cittadini, e non l'hanno fatto".
La critica a Berlusconi sarebbe stata troppo scontata, anche perché a questo punto sarebbe forse troppo semplice…una sparatoria contro l’ambulanza! La critica grave e profonda avanzata da Viva Zapatero! è rivolta alla sinistra, a quanto non ha fatto, nel momento in cui poteva risolvere il conflitto di interessi, nel periodo in cui avrebbe potuto sconvolgere e ripristinare un innovativo sistema di elezione del CDA [Consigli Di Amministrazione] della televisione pubblica, in maniera globalmente indipendente da interferenze politiche… E’ rendersi conto di queste gravi “nostre” mancanze che lascia l’amaro in bocca alla fine del documentario.
Quello che amareggia è l’ascoltare testimonianze di noti giornalisti della Rai che raccontano di come vengano stralciate intere notizie a pochi minuti dalla messa in onda, eliminati interi servizi, sostituiti con pezzi di cronaca, gossip o dati metereologici, servizi proiettati in ordine che nulla ha di giornalistico, ma solo improntati a distogliere l’attenzione degli utenti, incanalandola laddove risulta meno ’pericolosa’; e poi, continuando su questa onda, si presentano dibattiti in cui non esiste il contraddittorio, in cui il giornalista intervistatore mediatore della discussione altro non fa che porgere il microfono, senza indagare e approfondire nei confronti di quanto gli/le viene propinato dal politico di turno.Il giornalista italiano, criticano tutti gli amici di Sabina stranieri, ha il terribile difetto di arrendersi, accontentarsi della prima risposta….errore madornale: il politico con la prima risposta è salvo, è la seconda domanda che può spiazzarlo, e in Italia conviene mai fatta. (Un esempio? “Lei è implicato nel tale processo per corruzione?”
“No, certo che non lo sono!”
“Ok, passiamo ad altro…”)
Il film documentario è talmente pregnante di significati e spunti che andrebbe riportato ’stenograficamente’; tutte le frasi, i gesti., gli eventi sono in grado di sconvolgere lo spettatore e palesargli di quanto quotidianamente si viene tranquillamente presi in giro, abbindolati da trucchi mediatici e televisivi.
Di particolare impatto emotivo e commovente risulta l’intervento di Enzo Biagi, veterano della Rai, licenziato in malo modo con “ricevuta di ritorno”; il viso di Biagi è sconvolto, gli occhi a stento trattengono le lacrime; Enzo è deluso da quella ricevuta di ritorno, che in lui ha significato un “Così non puoi dire che non avevi ricevuto la lettera di licenziamento”… Devastante per chi ha dedicato la vita al giornalismo, quello vero, quello profondo, quello in cui si crede, il giornalismo per la cui conquista si è combattuto.
E poi testimonianze di Luttazzi, Santoro (“Ho fatto di tutto per tornare a lavorare…”), Paolo Rossi, Beppe Grillo, che colleziona querele, senza arrendersi o impaurirsi.
Sabina prima di lasciarci alla visione del documentario aggiunge che al film è connesso un ulteriore obbiettivo concreto: ”far capire ai politici che devono fare quello per cui vengono votati . All'uscita del film è legato infatti un appello al prossimo governo, promosso da diverse personalitÃ* del mondo dell'informazione e della cultura, in cui si chiede che l'informazione venga sottratta al controllo politico, che la legge Gasparri venga abolita e che ne venga fatta una seria sul conflitto d'interessi. SarÃ* possibile firmare l'appello all'uscita di ogni sala.”.
Tale appello è stato stilato grazie alla collaborazione con l’associazione “VIVA ZAPATERO”, sul cui sito si può trovare, leggere e, se si desidera, firmare lo stesso appello.
Un tempo la libertÃ* dall’uomo era vissuta e concepita in termini molto più concreti, pratici, rappresentava un valore fisico, di movimento, di conquista del proprio spazio vitale; Viva Zapatero! fa invece riferimento ad un concetto di libertÃ* mentale, spirituale, di espressione all’interno di quello spazio televisivo, mediatico, informativo che deve essere di tutti, spazio dove tutti devono trovare l’opportunitÃ* di esprimersi.
Sabina Guzzanti ha voluto dimostrare che nel momento in cui il sistema riesce a farci vedere e ascoltare solo quello che esso dall’alto ci vuole imporre, il suo trasformarsi in “regime” per farci poi fare quello che esso stesso vuole, ne è la diretta inevitabile conseguenza…
George Orwell docet….
Permettimi di dire una cosa sul punto della satira... quella di Santoro e Luttazzi tutto era (per fortuna ERA) tranne che satira, ma solo attacchi a Berlusconi e processi in TV; solo Benigni in Italia é un personaggio della satira e non mi pare che si sia risparmiato nei confronti di Berlusconi e nemmeno che quest'ultimo si sia scagliato contro Benigni....
Comunque datemi tutto ma non un personaggio alla Zapatero qui in Italia![]()
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secondo me l'intelligenza manca a chi si fa letteralmente prendere in giro dalla sinistra da una vita,una sinistra che attua una politica della menzogna e che inventa situazioni catastrofiche,una sinistra fanatica che come si vede anche dal tuo post pensa di essere illuminata mentre gli altri sono stupidi e poi vota una delle persone più deprimenti al mondo cioè prodi,per non parlare del gruppetto dalema,pecoraro scanio,bertinotti,no comment.
...io invece sono Zapaterista! Alla grande! Un personaggio di SinistraOriginariamente Scritto da Everest
NON comunista e che ha dato UN CALCIO NEL SEDERE (FINALMENTE!!) 1) alla Chiesa
2) A Bush!
ONORE al Merito....ma magari ne venissero 69, di Zapatero, qui in Italia!
(dissento totalmente solo sulla possibilitÃ* data ai Gay di Adottare Figli...)
Cl.
"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
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