Da che parte state? Ragazza o insegnante?

**Professeur Bugigiò** · 12/03/2010, 19:41

Virgilio, maglietta osé in classe «Umiliata dalla prof, la denuncio» - Milano

Fermo restante che bisognerebbe saperne un po' di piu', tipo avere la certezza dell'utilizzo del termine cagna o meno, che ne pensate?

Io sono fondamentalmente dell'idea che a scuola ci si debba andare per sapere stare al mondo. Sapere in che anno i Lanzichenecchi entrarono in Italia da' davvero poco se il tutto non e' accompagnato da un insegnamento civico e comportamentale di un certo livello.

Allo stesso tempo, noto che i tempi cambiano, e che nell'era del "siamo tutti uguali" in cui viviamo (le donne hanno, di fatto, totale uguaglianza rispetto agli uomini in ogni ambito legale, eccezion fatta per il caso di divorzi dove sono avvantaggiate), una donna debba aver il diritto di mettersi una maglia del genere senza sentirsi dare della cagna.

Pero' pero'... sareste contenti se vostra figlia si mettesse una maglia del genere per andare a scuola (a scuola, non in discoteca, o a Ibiza, dove puo' anche avere senso). La liberta' di scelta (eccessiva, a mio modo di vedere) degli avanzati Stati democratici, coccia con il diritto che ognuno ha di esprimere la propria opinione. Che problema c'e' se ti metti una maglia del genere a scuola? Nessuno, pero' non c'e' alcun problema se la professoressa ti dice che dai un "cattivo" esempio. O no?

**Ciccio Scozzese** · 12/03/2010, 19:53

Azz adesso rischio di scrivere un "papiro" più lungo della digressione sulla Peste del Manzoni.
La questione è sempre una,a mio avviso:ognuno è libero di fare quello che vuole,sia la ragazza di indossare quella maglia (che tra l'altro non trovo poi così scandalosa) sia la prof di esprimere il suo parere.
Però bisogna ben delineare il fatto che indossando quella maglietta la ragazza non crea nessun disagio ne' offesa nei confronti di nessuno mentre la professoressa nel definirla "cagna" credo compia un reato.
Sono assolutamente d'accordo con te quando sostieni che la scuola dev'essere un luogo di formazione culturale ma soprattutto civica,l'insegnante ha un ruolo fondamentale e comportandosi in questo modo rinnega il suo compito;anche ammesso che la ragazza abbia sbagliato (se si può usare il verbo sbagliare),chiamarla "cagna" non la aiuterà certo a prendere coscienza delle sue azioni.
A ruoli inveriti la ragazza si sarebbe presa una bella sospensione,rischiando l'anno.
Se gli alunni potessero esprimersi così "liberamente" su tutto ciò che fanno i professori ne vedremmo delle belle:ho toccato con mano docenti che non sapevano usare i congiuntivi (non sviste casuali ma uso scorretto e costante),ho visto docenti che si addormentavano in classe durante le lezioni,ho visto docenti che si spacciavano per malati senza esserlo.
Insomma io sto dalla parte della ragazza.

**simo89** · 12/03/2010, 19:56

Posto che la ragazza poteva anche evitare di mettere quella maglia, la prof però potrebbe evitare di prendersi così tanto sul serio....

La scuola si deve preoccupare di istruirti, di far sì che tu abbia un comportamente educato, dopo di che ci può anche stare una maglia un po' provocatoria, secondo me.
Per le offese, beh assolutamente da condannare, perchè se è vero che un alunno non si deve permettere di insultare un prof, vale anche il contrario.

Tutto questo, ovviamente, prendendo per buono la versione della ragazza, altrimenti le cose cambiano molto.

**Matteo C.** · 12/03/2010, 19:57

Pur essendo io un noto "laudator temporis acti" e perciò sempre critico nei confronti delle sempre più esagerate libertà che chiunque si prende al tempo d'oggi, a questo giro non trovo così scandalosa la maglietta della ragazza, c'è ben di peggio: ad esempio, quando d'estate le ragazzine si presentano in classe mezze nude, con pance o simili in bella vista, andrebbero mandate istantaneamente a casa a cambiarsi e dovrebbero capire che la scuola non è la discoteca dove si..."divertono" il sabato sera.

**Borat** · 12/03/2010, 19:59

L'occidente del sé sacralizzato ha revocato alla scuola la funzione educativa (di trasmissione di valori e di riproduzione del sistema dei valori) per lasciarle solo quella di trasmissione dell'istruzione (intesa come dottrina tecnica, prestazionale, del know-what e know-how).
Gli italiani sono presi un po' tardi in questo. Ancora fino agli anni Ottanta-Novanta ci si aspettava che la scuola trasmettesse anche valori e principi. Ma ora mi pare che la situazione sia preoccupantemente avanti.
In questa prospettiva - tu scuola trasmetti i saperi, che a (dis- o mal-)educare i miei figli ci penso io - la querela può essere vista come corretta. Ma si può facilmente argomentare il contrario e che la scuola può e deve insegnare la valutazione pubblica dei comportamenti dandone un esempio come in questo caso. Penso che sia un caso che finirà in cassazione.

Scenetta. Anno 2000. Lavoro part-time in una scuola superiore come assistente educatore per tirare su qualche liretta e mantenermi agli studi. Il mio compito è assistere un ragazzo malato di distrofia muscolare, spingerlo in giro in sedia a rotelle, portarlo in mensa ecc. E' una seconda superiore.
Sono in classe per il cambio dell'ora. Il ragazzo non è in grado di prendersi i libri per l'ora che inizia dalla cartella e mettere via quelli dell'ora passata. Sono lì per questo. Entra l'insegnante, capisce la situazione e inizia a fare lezione malgrado la mia presenza. Un ragazzo se ne sbatte della lezione, se ne sbatte non solo del rapporto gerarchio di superiorità dell'insegnante e subordinazione sua, ma anche dell'educazione, e contina a chiacchierare disturbando insegnante e compagni. L'insegnante richiama il tipo chiamandolo per cognome e intimandogli seccamente di tacere: se vuoi socializzare, vai a farlo fuori.
A quel punto il brufoloso scatta dalla sedia, salta in piedi su un banco in prima fila, e mostrando il pugno chiuso all'insegnante le dice "cazzo vuoi brutta troia? ti spacco il muso". Inquietante. Una generazione di futuri Pietro Maso.

**Borat** · 12/03/2010, 20:00

Originariamente Scritto da Edo1990

Azz adesso rischio di scrivere un "papiro" più lungo della digressione sulla Peste del Manzoni.

Suggerimento: "un trattato di ontologia generale".

**Professeur Bugigiò** · 12/03/2010, 20:00

Beh, chiaramente qualora la frase incriminata fosse davvero stata pronunciata, la professoressa passa dalla parte del torto, almeno da un punto di vista legale credo. Sembra quasi che l'insegnante abbia perso l'occasione per fare una bella lezione di educazione civica prendendo in modo troppo fermo la parte dei "conservatori".

Detto questo, notate il fatto che la classe e' di sole donne? Very interesting.

**Ciccio Scozzese** · 12/03/2010, 20:03

Originariamente Scritto da bugigio

Beh, chiaramente qualora la frase incriminata fosse davvero stata pronunciata, la professoressa passa dalla parte del torto, almeno da un punto di vista legale credo. Sembra quasi che l'insegnante abbia perso l'occasione per fare una bella lezione di educazione civica prendendo in modo troppo fermo la parte dei "conservatori".

Detto questo, notate il fatto che la classe e' di sole donne? Very interesting.

Ho fatto 5 anni di liceo in una classe di 4 ragazzi e 16 ragazze...ti assicuro che era mooooooolto interessante,sempre più interessante di qualsiasi cosa il professore stesse dicendo

**Thor** · 12/03/2010, 20:05

Sono entrambe donne, quindi entrambe hanno torto.

**Scheva** · 12/03/2010, 20:19

Originariamente Scritto da Thor

Sono entrambe donne, quindi entrambe hanno torto.

Pensiero personale , quando frequentavo io (non è passato molto tempo) c'era molto più rispetto per l'educatore ora sempra vigere l'anarchia ed è sempre un male