Non lo ho detto io e ti contesto l'ennesima affermazione incompetente e non documentata: Ma che ne sai? Lo hai trovato scritto nel libro di Giuliani?
Ma perché continui a fare rumor di parole senza sapere niente di quello di cui parli e senza manifestare la benché minima comprensione metodologica della portata delle affermazioni che fai?
E ancora, presumi, senza sapere e senza aver letto il libro, e traduci quello che presumi (in base a non si sa cosa) in asserti, in enunciati. Ma hai una masochistica inclinazione a mettere il sedere nelle pedate? Hai letto il libro di Giuliani e conosci tutti i suoi tentativi di previsione e i loro risultati? Conosci le relazioni intercorse tra lui e l'accademia italiana e non italiana? Conosci o presumi? Come sempre presumi, e ti dimentichi di usare congiuntivi e condizionali per chiarire la natura di illazione di quello che dici. E immagino che tu abbia letto con cura il libro per concludere che in questo libro "fa la vittima". Almeno una recensione su qualche giornale (non dico su una rivista scientifica di sismologia, ci mancherebbe di sentire il parere di chi ne sa qualcosa) l'hai letta? Nessuna sopresa se uno precisino sulle cose concettuali poi ti pettina...![]()
No. Torna a leggere la prima citazione sopra, anzi la riporto io:
Ora, siccome non esiste, allora oggi è impossibile. Per rendere possibile una cosa devono esistere i metodi per farla. Non è proprio il proclama di una impossibilità ontologica e assoluta (vedo che questo l'hai recepito, è un po' difficile dimostrare l'impossibilità di qualcosa) ma dici in sostanza che oggi è impossibile.
Questo sempre conoscendo la letteratura italiana e straniera, avendo una piena comprensione dei principi teorici e metodologici della disciplina, dei lavori di Giuliani e dei resoconti dei suoi studi, e magari anche una digerita lettura del suo libro, vero?
Sbagli, fino alla radice concettuale stessa del ragionamento occidentale. E' evidente che non hai la benché minima base di ragionamento e metodologia scientifici. Pillola gratuita (ma se mi fai ripetere ancora dovrò emettere fattura...), se qualcuno formula una proposizione l'onere della prova è suo. Visto che sei tu quello che afferma con argomenti generali (di cui peraltro evidentemente non sa niente), sta a te corroborare quello che dici. Altra pillola gratuita, un metodo ha a monte un criterio formale, che si compone auspicabilmente di enunciati cosiddetti universali. Ora, una proprietà degli enunciati universali è che al di fuori della logica formale e della matematica, sono praticamente impossibili da dimostare veri. Per questa ragione non si dà mai che vengano dimostrati. Chiedere la dimostrazione di un enunciato universale è concettualmente psicotico, non si può. Quello sì è impossibile. Prova a vedere se da qualche parti trovi la dimostrazione di una teoria delle scienze empiriche (una qualunque, anche la relatività di Einstein se vuoi) la cui dimostrazione sia completa nel senso che non contiene e non implica nessuna affermazione non dimostrata (cioè nessun assunto e nessun assioma). Trovane una (dico una) e il Nobel è tuo. Sarai il primo uomo della storia a dimostrare la Verità
Ecco, bravo. Leggi il libro e poi dicci. Chissà, magari c'è spiegato perché (sempre se, diceva tempo fa che dipartimenti stranieri si interessano dei suoi studi e mi par di ricordare che abbia detto di averli presi lui stesso da altri e di aver introdotto qualche modifica).
Nota la struttura formle della tua ultima frase: io dico dico e se qualcuno che ha letto il libro mi smentisce mi ricredo. E perché non leggi il libro? Se è pieno di boiate e insensataggini come le tue, ti darà molti argomenti per attaccarlo. Se continui a parlarne senza conoscerlo (magari azzeccandoci anche, chissà) starai producendo flatulenze orali, escrementi intellettuali.
Una proposizione è un asserto che formula delle affermazioni circa uno stato delle cose. Curiosamente fai costatazioni sullo stato attuale delle cose senza conoscere le cose, senza avere conoscenze specialistiche in materia, e senza aver letto il libro che attacchi. Un bell'applauso!!
O cribbio, mi sono imbattuto raramente in una tale vocazione per mettere il culo nelle pedate. Funziona esattamente al contrario. Nella costruzione di teorie, si attribuisce normalmente valore di verità generale a proposizioni che poi si rivelano false o almeno non universali. Celebre il caso dell'asserto "tutti i cigni sono bianchi". Questa frase è stata vera per secoli in Europa, fino a quando gli europei sono arrivati in Australia e vi hanno scoperto i cigni neri...
Tornando al ragionamento sensato, se esaminerai tutti i gatti dell'universo (facendo anche una scansione del tempo peraltro) e potrai dimostrare che nessun gatto può volare, allora potrai dire che i gatti non volano. Se come tuttii noi hai visto qualche gatto in vita tua e ti accorgi come noi che non ha le ali, al massimo potrai dire che le caratteristiche morfologiche dei gatti non sembrano compatibili col volo e che ti sembra poco plausibile che possano volare, e che per il limitato valore induttivo di cui è dotata l'osservazione, non hai nemmeno mai visto o sentito di gatti volanti. Ma che non si sa mai che domani se ne formi una mutazione volante con le ali oppure che da qualche parte del mondo ci sia una specie di gatti volanti che non conosci...
Risposto sopra.
Al momento non esiste metodo per farlo -> oggi è impossibile.
Se ci fosse il metodo sarebbe possibile. Cioè dire che non c'è metodo implica dire che è impossibile, cioè una proposizione è nidificata dentro l'altra.
Che c'entra la modestia? Ci sono criteri elementari di ragionamento, c'è chi li possiede e chi non li possiede, e chi ne possiede in misura maggiore o minore. Io credo di essere abbastanza in media o leggermente sopra media rispetto al mio livello di istruzione (mi sono sempre interessato di logica, epistemologia, filosofia della scienza e storia della scienza, ne so mediamente qualcosa più dei miei colleghi). Tu con grossa evidenza parti da un pesante deficit di pensiero. Bada bene, non in termini di capacità cerebrali o intellettive di pensiero, ma di comprensione dei criteri formali di pensiero, cioè di logica e di manipolazione simbolica degli oggetti teorici.
Rimedia. C'è una letteratura oceanica in materia. Consiglierei di partire dal sussidiario delle elementari, con gli insiemi, le relazioni logiche, le tavole di verità eccetera. Poi andando avanti la letteratura si fa complicata, già attorno agli anni Trenta del Novecento la situazione diventa ingarbugliata e il non specialista non ci capisce più niente.
Ultima modifica di Borat; 19/03/2010 alle 14:44
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