Risultati da 1 a 3 di 3
  1. #1

    Data Registrazione
    01/01/70
    Messaggi
    0
    Menzionato
    Post(s)

    Thumbs down Abbiam tutti sbagliato lavoro.....

    La donna ha 6 case: l'Agenzia delle entrate aveva chiesto 200mila euro
    Il Fisco «grazia» le prostitute: niente tasse
    Milano, i giudici danno ragione a una ricca signora: manca una legge per le imposte






    MILANO - Bocca di rosa non paga le tasse perché ciò che guadagna vendendo il proprio corpo «non può essere considerato reddito». Almeno finché il Parlamento non disciplinerÃ* «specificamente» la questione, la professione più antica del mondo, che va ricordato in Italia non è reato, resterÃ* in una sorta di limbo fiscale, sospesa tra i redditi leciti e quelli illeciti. Lo ha stabilito nei giorni scorsi la Commissione tributaria di Milano, il tribunale che si occupa delle questioni fiscali, dando ragione a una prostituta italiana alla quale l'Agenzia delle entrate aveva spedito due cartelle esattoriali invitandola a pagare quasi 200mila euro tra tasse e sanzioni per i redditi non dichiarati.
    I BENI — Un appartamento lussuoso di 130 metri quadri in pieno centro a Milano, altri due monolocali a poca distanza, due abitazioni di tre vani a Corsico e una a Baggio più un'auto: è l'elenco dei beni accumulati dalla signora in più di 20 anni di «fatiche» e finiti sotto la lente di ingrandimento del Fisco. Dopo una serie di controlli incrociati, l'Agenzia delle entrate si è resa conto che la donna non aveva presentato mai la dichiarazione dei redditi. Quindi non aveva mai pagato le tasse nonostante fosse proprietaria di un tale patrimonio. È scattata quella che in termini tecnico-fiscali si chiama «determinazione sintetica del reddito». I conteggi hanno stabilito che, in base al patrimonio accertato, la donna doveva pagare la bellezza di 98.000 euro per il 1998 e di altri 87.000 per il '99. Per gli altri anni si sarebbe visto dopo.
    20 ANNI DI CARRIERA — La signora milanese ha risposto picche. Non ha i soldi per pagare, anche perché ormai ha più di 40 anni, si è ritirata dalla professione e non ha alcuna intenzione, e forse anche meno possibilitÃ*, di tornare ad agganciare i clienti. Ne è nato un processo al quale la donna si è presentata difesa dall'avvocato Marco De Giorgio. Per prima cosa, il legale ha dovuto dimostrare che la sua cliente era stata una prostituta. E non è stato così semplice ricostruire una carriera ventennale per lo più clandestina. La donna arrivò dalla Campania a Milano quando aveva 17 anni. Era fuggita di casa e si mise in vendita sulla strada. Si è sempre gestita da sé, nel senso che non ha mai avuto un protettore che la sfruttasse, ed è per questo che è riuscita a comperare sei case. Ai prezzi di oggi, sono una vera e propria fortuna. Quanto basta per vivere nell'agiatezza con i soli affitti. De Giorgio ha prodotto le inserzioni che la donna faceva mettere sui giornali vendendo le sue prestazioni, e i contratti del telefono che le servivano per mettersi d'accordo con i clienti. Stabilito che la signora era incontrovertibilmente un prostituta, il legale è passato al merito della questione. E la sua tesi è stata accolta.
    LA SENTENZA — Il Fisco si era affrettato a sostenere che quel patrimonio proveniva da una attivitÃ* illecita. Siccome la legge stabilisce che va tassato anche questo tipo di reddito, la donna doveva pagare. «La veritÃ* — rispondono nella sentenza i giudici presieduti da Sandro Raimondi — è che, alla luce dell'attuale ordinamento, i proventi della prostituzione non possono essere considerati tecnicamente redditi» perché non possono essere collocati né tra le attivitÃ* illecite, né tra quelle lecite. Per giudicare, la Commissione è andata anche a vedere gli atti della Corte di giustizia europea e della Cassazione, scoprendo che secondo entrambe i proventi della prostituzione non sono tassabili perché si tratta di una «forma di risarcimento del danno» che la donna subisce alla sua dignitÃ* vendendo se stessa. Nei vari Paesi dell'Unione europea la prostituzione è affrontata in modo diverso. In alcuni è illegale, in altri, come in Olanda e in Germania, è sottoposta a una regolamentazione. Da quando nel '58 la legge Merlin eliminò le case chiuse, in Italia (dove sono puniti lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione) periodicamente si discute su come intervenire. Senza risultati. In attesa di avere almeno una dignitÃ* «fiscale», Bocca di rosa continua a non compilare il 740.


    Giuseppe Guastella



    14 gennaio 2006


    Con buona pace di tutti quelli che lavorano onestamente.

  2. #2
    Vento forte L'avatar di Gdr
    Data Registrazione
    28/06/02
    Località
    Genova Ex Righi, ora mare.
    Età
    64
    Messaggi
    3,247
    Menzionato
    0 Post(s)

    Predefinito Re: Abbiam tutti sbagliato lavoro.....

    Citazione Originariamente Scritto da Tubular Bells
    Con buona pace di tutti quelli che lavorano onestamente...
    Io da inguaribile ottimista invece vedo questa sentenza come un richiamo formale su qualcosa che in maniera ipocrita si cerca di non vedere, ossia che ci sono milioni di italiani maschi che saltuariamente o continuamente usufruiscono delle prestazioni di prostitute. Allora visto che il mercato esiste e non è eliminabile con un sermone o con lo spauracchio delle malattie, non sarebbe meglio fornirgli una normativa di riferimento, dunque anche fiscale ?

    Ah ma questo NO, è peccato, non sta bene perchè le ******* finiscono all'inferno, nel fuoco eterno con i loro clienti e qualsiasi norma che ne riconosca l'esistenza ne ammette implicitamente la legalitÃ*, dunque meglio lasciare le cose come stanno e la signora in questione, secondo me giustamente, non paga le tasse sui redditi di una professione che secondo uno stato finto cieco e vero imbecille non esiste.


  3. #3

    Data Registrazione
    01/01/70
    Messaggi
    0
    Menzionato
    Post(s)

    Predefinito Re: Abbiam tutti sbagliato lavoro.....

    Citazione Originariamente Scritto da Gdr
    Io da inguaribile ottimista invece vedo questa sentenza come un richiamo formale su qualcosa che in maniera ipocrita si cerca di non vedere, ossia che ci sono milioni di italiani maschi che saltuariamente o continuamente usufruiscono delle prestazioni di prostitute. Allora visto che il mercato esiste e non è eliminabile con un sermone o con lo spauracchio delle malattie, non sarebbe meglio fornirgli una normativa di riferimento, dunque anche fiscale ?

    Ah ma questo NO, è peccato, non sta bene perchè le ******* finiscono all'inferno, nel fuoco eterno con i loro clienti e qualsiasi norma che ne riconosca l'esistenza ne ammette implicitamente la legalitÃ*, dunque meglio lasciare le cose come stanno e la signora in questione, secondo me giustamente, non paga le tasse sui redditi di una professione che secondo uno stato finto cieco e vero imbecille non esiste.

    Hai perfettamente ragione. Se le tassassero, con quei soldi al posto dell'asfalto sulle strade potremmo mettere il marmo di Carrara....

    Ma...come fai a sapere che ci sono milioni di italiani che...

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •