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Risultati da 31 a 40 di 64
  1. #31
    Uragano
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    Predefinito Re: La crisi delle borse travolge la city

    Citazione Originariamente Scritto da simo89 Visualizza Messaggio
    Per quello che ne capisco io di economia (cioè molto poco), comunque il passaggio all'euro mi è sembrato ottimo, soprattutto come fattore di traino per l'economia italiana, relegata stabilmente ai livelli di crescita più bassi in tutta l'unione europea da inizio anni '90.

    A questo punto però mi sorgono due domande: se avessimo ancora la lira, cosa sarebbe successo all'Italia durante la crisi?

    Nel caso l'euro continui a perdere, sarebbe auspicabile un ritorno alle monete nazionali, oppure aggraverebbe la condizione dei paesi già in difficoltà?

    Quando l'euro è entrato nelle tasche di tutti noi, valela meno di 1 dollaro, quindi, anche se perde valore, non c'è alcun rischio. Poi, molti economisti concordano che un euro più basso può aiutare le espoertazioni dell'eurozona, cosa buona visto che sidevono mettere tagli vasti per rientrare con i deficit

  2. #32
    Vento fresco L'avatar di domenicix
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    Predefinito Re: La crisi delle borse travolge la city

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Perchè ora davvero qualcuno pensa che la Grecia poteva sollevarsi da sola e senza restringere la spesa incontrollata? Poi i sondaggi ora dicono che il 52-54% dei greci ritiene le misure prese necessarie
    Fino a pochi giorni fa ho letto che i sondaggi erano di una maggioranza dei greci contro i finanziamenti sopratutto da parte del FMI, ora se sono camabiati è possibile, infatti la parcentuale da te citata non è di molto superiore al 50%.
    Vi è da aggiungere poi che le modalità di aiuto sono cambiate rispetto a quelle ventilate ad inizio mese, infatti ora è previsto un maggiore coinvolgimento dei paesi UE su base facoltativa ( fino ad alcuni giorni fa la Germania era del tutto contraria, ad esempio ) e della BCE, contravvenendo però alle regole del trattato di Maastricht.
    Il piano di aiuti infatti sarà di 750 miliardi di euro (mille miliardi di dollari!) per correre in soccorso dei PIIGS nell'eventualità che esploda la crisi dei loro debiti , e la vera novità è che, la Banca centrale europea, potrà comprare i titoli di stato semi-spazzatura dei paesi sotto attacco speculativo, appunto per evitare che le aste dei titoli di Stato dei Paesi più indebitati vadano deserte, e le obbligazioni di Stato in scadenza non vengano acquistate per l'intero ammontare e provocando così il loro default.

    Molti cittadini greci pensavano e pensano che era meglio uscire dall'Euro piuttosto che vedere tagliata la spesa pubblica insostenibile ed assistenzialista a cui erano abituati e che ha provocato la crisi del debito che tutti sappiamo.
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  3. #33
    Vento forte L'avatar di Fabio68
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    Predefinito Re: La crisi delle borse travolge la city

    scusate ma non capisco una cosa: sembra che quando stavamo con la Lira l'Italia era un paradiso terrestre

    ma la manovra finanziaria di Amato del 1992 qualcuno se la ricorda (lacrime e sangue...)???

    93 mila miliardi di lire, cioè 48 miliardi di Euro più o meno

    domanda: ma allora stavamo bene?
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  4. #34
    Vento fresco L'avatar di domenicix
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    Predefinito Re: La crisi delle borse travolge la city

    Citazione Originariamente Scritto da Fabio68 Visualizza Messaggio
    scusate ma non capisco una cosa: sembra che quando stavamo con la Lira l'Italia era un paradiso terrestre ma la manovra finanziaria di Amato del 1992 qualcuno se la ricorda (lacrime e sangue...)??? 93 mila miliardi di lire, cioè 48 miliardi di Euro più o meno domanda: ma allora stavamo bene?
    Il reddito pro-capite è diminuito costantemente da allora, quindi stiamo peggio. Negli anni '90 , sopratutto i primi anni di quel decennio, è proseguito l'aumento del debito pubblico incontrollato degli anni '80, data la corruzione imperante in quegli anni, mentre adesso non possiamo più permetterci altra spesa in deficit. La situazione dei nostri conti pubblici è sotto stretta osservazione da parte di UE,BCE e FMI, per cui c'è bisogno di manovre fiscali restrittive che porteranno a maggiore disoccupazione e minori consumi. E la popolazione italiana continua ancora ad aumentare nel frattempo, anche se di poco e per lo più per via degli immigrati e delle seconde e terze generazioni degli immigrati.

    L'Euro ci ha garantito una maggiore stabilità monetaria che con la Lira ci saremmo scordati. In una crisi come quella attuale la Lira si sarebbe svalutata chissà di quanto rispetto a dollaro, yen, Euro e sterlina, le materie prime e i costi energetici sarebbero aumentati di molto e la borsa italiana sarebbe colata a picco, con effetto ricchezza negativo per la popolazione che avrebbe speso per anni pochissimo e quindi causando un crollo dei consumi. Solo le esportazioni ne avrebbero beneficiato, ma data la poco competitività italiana per i noti problemi di elevate tasse, burocrazia, corruzione, peso enorme degli interessi sul debito pubblico e bassa percentuale degli investimenti della ricchezza prodotta da destinare alla ricerca pubblica e privata, non penso proprio che questo avrebbe controbilanciato gli enormi svantaggi dell' uscita dall'Euro. Sull'Euro ci hanno marciato sopratutto i commercianti e sopratutto per i beni di poco valore, che sembra poco, ma sono passati quelli di 1000 lire a 1 Euro e quelli di 2000 lire o 3000 lire a 2 e 3 euro e così via..., e sono poi i beni più acquistati ogni mese. Mentre per i prodotti non di prima necessità l'aumento dei prezzi è dovuto principalmente al rincaro straordinario dei metalli e dei minerali negli ultimi anni e dei prezzi dei derivati del petrolio, causa il loro raggiungimento o superamento ( addirittura!! ) dei loro rispettivi picchi di produzione a livello mondiale. Questo avviene quando le risorse finite sono messe sotto stress, ossia sono sovrasfruttate, producendo un tipico grafico della produzione a forma di campana.
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  5. #35
    Burrasca L'avatar di Borat
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    Predefinito Re: La crisi delle borse travolge la city

    Citazione Originariamente Scritto da domenicix Visualizza Messaggio
    Il reddito pro-capite è diminuito costantemente da allora, quindi stiamo peggio. Negli anni '90 , sopratutto i primi anni di quel decennio, è proseguito l'aumento del debito pubblico incontrollato degli anni '80, data la corruzione imperante in quegli anni, mentre adesso non possiamo più permetterci altra spesa in deficit. La situazione dei nostri conti pubblici è sotto stretta osservazione da parte di UE,BCE e FMI, per cui c'è bisogno di manovre fiscali restrittive che porteranno a maggiore disoccupazione e minori consumi. E la popolazione italiana continua ancora ad aumentare nel frattempo, anche se di poco e per lo più per via degli immigrati e delle seconde e terze generazioni degli immigrati.

    L'Euro ci ha garantito una maggiore stabilità monetaria che con la Lira ci saremmo scordati. In una crisi come quella attuale la Lira si sarebbe svalutata chissà di quanto rispetto a dollaro, yen, Euro e sterlina, le materie prime e i costi energetici sarebbero aumentati di molto e la borsa italiana sarebbe colata a picco, con effetto ricchezza negativo per la popolazione che avrebbe speso per anni pochissimo e quindi causando un crollo dei consumi. Solo le esportazioni ne avrebbero beneficiato, ma data la poco competitività italiana per i noti problemi di elevate tasse, burocrazia, corruzione, peso enorme degli interessi sul debito pubblico e bassa percentuale degli investimenti della ricchezza prodotta da destinare alla ricerca pubblica e privata, non penso proprio che questo avrebbe controbilanciato gli enormi svantaggi dell' uscita dall'Euro. Sull'Euro ci hanno marciato sopratutto i commercianti e sopratutto per i beni di poco valore, che sembra poco, ma sono passati quelli di 1000 lire a 1 Euro e quelli di 2000 lire o 3000 lire a 2 e 3 euro e così via..., e sono poi i beni più acquistati ogni mese. Mentre per i prodotti non di prima necessità l'aumento dei prezzi è dovuto principalmente al rincaro straordinario dei metalli e dei minerali negli ultimi anni e dei prezzi dei derivati del petrolio, causa il loro raggiungimento o superamento ( addirittura!! ) dei loro rispettivi picchi di produzione a livello mondiale. Questo avviene quando le risorse finite sono messe sotto stress, ossia sono sovrasfruttate, producendo un tipico grafico della produzione a forma di campana.
    Santo subito
    Però, vuoi mettere? Con la lira potremmo svalutare il denaro tanto da portare gli italiani a livelli di consumo inferiori a quell'India anni Settanta, diventando competitivi con la Cina (e i paesi nei quali la Cina sta delocalizzando) nel prezzo dei beni in export.

    L'altro giorno facevo proprio notare al mio ortolano che mi ero accorto della sua onestà. Col passaggio all'euro, tutti i commercianti col negozio nella stessa piazza dove si trova il suo hanno cambiato auto passando a macchinoni tipo Audi e BMW ecc entro periodi compresi tra 6 mesi e un anno. Lui ha un'Audi del 2004: ci ha messo un bel po' più di loro.
    Infatti a differenza dell'ortolano sul lato opposto della piazza, ha alzato un po' e progressivamente, mentre quello di fronte ha fatto subito l'equazione 1 euro = 1000 lire.

  6. #36
    Vento fresco L'avatar di domenicix
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    Predefinito Re: La crisi delle borse travolge la city

    Citazione Originariamente Scritto da Borat Visualizza Messaggio
    Però, vuoi mettere? Con la lira potremmo svalutare il denaro tanto da portare gli italiani a livelli di consumo inferiori a quell'India anni Settanta, diventando competitivi con la Cina (e i paesi nei quali la Cina sta delocalizzando) nel prezzo dei beni in export.
    Sì infatti l'ho detto che l'unico vantaggio dell'uscita dall'Euro ( o di una sua mancata adozione da parte dell' Italia ) sarebbe stato per le esportazioni, avendo la possibilità di svalutare la Lira come abbiamo fatto sempre nei decenni passati e coprire così in qualche modo la bassa produttività del nostro sistema economico. Inoltre che l'Euro esprimeva la forza del Marco e che non era tarato per la nostra economia ingessata, poco efficiente e con poca concorrenza tra le aziende.Però certo competere con la Cina, l'India, la Corea, Taiwan, Vietnam, Malesia o Tailandia sarebbe improponibile in una nazione come la nostra dove le ore di lavoro e il salario sono stabiliti da contratti collettivi e dove sono garantiti i versamenti previdenziali e sanitari, oltre alle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ( anche se poi anche qui mancano spesso i controlli, per mancanza di sufficiente personale ). Meglio puntare sulle nostre eccelenze in campo artigianale, della meccanica di precisione, moda, arredamento, prodotti tipici, turismo, arte e cultura. Purtroppo, come giustamente ci ricordi, paghiamo per il peccato dei nostri governanti e delle nostre grandi imprese, concessionarie e monopoliste o destinatarie di incentivi di Stato e quindi non operanti in regime concorrenziale, di non aver investito quasi nulla negli anni passati ( e oggi ) in ricerca e sviluppo. Con pochi investimenti nella ricerca i migliori talenti italiani sono dovuti e devono emigrare dove la ricerca la si fa, e destinando così all'oblio e al declino la nostra amata nazione così ricca di potenzialità creativa e con solidissime basi culturali. Un vero spreco di giovani che non hanno la possibilità di approfondire in Italia lo studio delle scienze in cui nei secoli passati abbiamo quasi sempre primeggiato, e applicare le conoscenze acquisite a sperimentazioni in ambiente universitario o aziendale per creare nuovi brevetti industriali e far progredire l' Italia sia dal punto di vista umano e scientifico che eco-nomico sostenibile.
    Ultima modifica di domenicix; 15/05/2010 alle 20:20
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  7. #37
    Uragano
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    Predefinito Re: La crisi delle borse travolge la city

    Citazione Originariamente Scritto da Fabio68 Visualizza Messaggio
    scusate ma non capisco una cosa: sembra che quando stavamo con la Lira l'Italia era un paradiso terrestre

    ma la manovra finanziaria di Amato del 1992 qualcuno se la ricorda (lacrime e sangue...)???

    93 mila miliardi di lire, cioè 48 miliardi di Euro più o meno

    domanda: ma allora stavamo bene?
    Meno male che qualcuno lo ricorda! le continue svalutazioni della lira sono una delle tante cause dell'enorme debito pubblico

  8. #38
    Uragano
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    Predefinito Re: La crisi delle borse travolge la city

    Sapete qual'è stato un piccolo errore? Il periodo del doppio prezzo, durato solo 3 mesi. Nel 2007 a luglio andai a Nova Goriza, ero in Friuli per una breve vacanza, ebbene, l'euro era stato introdotto da 7 mesi in Slovenia, e c'erano ancora i doppi prezzi. In Germania so, che i doppi prezzi ci sono stati per alcuni anni

  9. #39
    Vento forte L'avatar di Fabio68
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    Predefinito Re: La crisi delle borse travolge la city

    senza contare che lo stesso presidente del consiglio Amato pochi mesi prima (a luglio del '92) fece un primo decreto da 30 mila miliardi di lire (altri 15 miliardi di euro)

    in pochi mesi una manovra da 63 miliardi di euro...

    tutto ciò è emblematico di come le nostre casse erano dissestate.


    che il potere d'acquisto dei nostri stipendi sia diminuito con l'avvento dell'euro su questo non vi sono dubbi. Il problema non è di per se dell'esistenza della nuova moneta, ma dei controlli che non vi sono stati

    EDIT

    che il potere d'acquisto dei nostri stipendi sia diminuito anche con l'avvento dell'euro su questo non vi sono dubbi. Il problema non è di per se dell'esistenza della nuova moneta, ma dei controlli che non vi sono stati
    Ultima modifica di Fabio68; 15/05/2010 alle 21:52
    you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
    il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen

  10. #40
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    Predefinito Re: La crisi delle borse travolge la city

    Istat ed eurostat hanno accertato che gli stipendi non crescono dal 1995, quindi da prima che entrasse l'euro

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