Forse dipende in parta dalla "quantomania" occidentale: prendere in considerazione solo o prevalentemente concetti quantificabili e manipolabili quantitaviamente, nel tentativo di trovare soluzioni comode costituite da formule chiuse. Per misurare la quantità di cervello bastano una tac 3D o una bilancia. Per quantificare la complessità ci vuole un armamentario anche concettuale molto più evoluto.
Insomma l'idea di partenza potrebbe essere ancora quella tardo-ottocentesca di misurare la circonferenza cranica delle persone e ricavare un numero che permette di classificarle e assegnarle a posizioni sociali proporzionali a questa circonferenza.
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