In questi ultimi tempi di massificazione, globalizzazione et al, in cui tutti siamo diventati un numero, fa molto "cool" essere contro tutto quello che fa la massa, per cui è normale che in tanti dicano no no io le feste per carità.
Ovviamente io non sono da meno: personalmente mi piace festeggiare, ma se non festeggio non casca di certo il mondo. E il fatto di radunarsi, stappare lo spumante e divertirsi fino all'alba con i fuochi artificiali francamente non vedo come possa essere una cosa da stigmatizzare. Sarà dalla fine della glaciazione che l'umanità ogni tot si raduna, beve e fa rumore per cacciare gli spiriti maligni e credere in un domani migliore, è dovuta arrivare la solita società moderna con il suo menefreghismo e disgusto per tutto e tutti per rovinare anche quel poco di spirito di aggregazione che ha portato avanti la nostra civiltà fin dall'alba dei tempi. Se tra 100 anni staremo tutti in casa a dire che schifo queste e che schifo quello, spero di morire molto prima.
Le feste, anche comandate, secondo me sono importanti sia a livello sociale che personale. Sono certo che da qualche parte c'è qualche pissicologo che ha definito quanto importanti siano questi "riti".
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
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