credo che se avessero saputo come saremmo finiti 150 anni dopo direi che se li sarebbero davvero goduti i loro 20 anni.
mi pare fu D'Azeglio che disse "abbiamo fatto l'Italia,ora bisogna fare gli Italiani" bhe,col senno di poi credo che l'impresa non sia riuscita.
Volete sapere l'unico momento in cui gli Italiani sono veramente uniti? o per lo meno la stragrande maggioranza....quando gioca la nazionale di calcio,per il resto è un'accozzaglia di culture che non hanno mai avuto modo di mescolarsi in modo equilibrato.![]()
Ci vuole l'Atlantico!
"Per quanto io sia paziente di perturbata con clacson a prescindere, tu mi hai veramente ovombolato il cipollotto aspergicato." Ciao Tub!
Sul fatto del sentimento patriottico dell'italiano medio siamo d'accordo. ci si ricorda della patria solo in occasione delle partite della nazionale. Ma ce anche da dire che siamo uniti da solo 150 anni, quindi di strada da fare INSIEME ce nè ancora molta. Ma alla fine vedrai, che man mano che passeranno i decenni anche le differenze linguistiche e di usi e costumi si assottiglieranno sempre più.
L'importante a mio modo di vedere, è pensare a cosa ci unisce e non a cosa ci divide. Altrimenti mentalmente ritorneremmo all'epoca dei Comuni.
Secondo me,un'Italia "culturalmente" appiattita perderebbe il suo perchè.
Il bello del nostro paese è proprio la varietà culturale,sociale,storica che può offrire,è un dato di fatto ogni zona è frutto di un'esperienza storica a se' stante.
Se questa varietà venisse appiattita sarebbe un'immensa perdita,a mio avviso.
Francamente stento a capire alcune opinioni apertamente contro l'unità d'Italia,non ho mai capito perchè stia crescendo questo sentimento di differenziazione dal vicino (autonomia del Salento per esempio),a tutti costi un volersi distaccare dagli altri.
Nella mia zona c'è un "movimento" che come motto ha "La Valsesia non è Italia" e vorrebbe l'autonomia totale (cioè proprio uscire dall'Italia),francamente mi sembra una boiata colossale,cioè un progetto che si basa sul nulla visto che non capisco dove stia questa incolmabile differenza tra la Valsesia e l'Ossola per esempio.In cosa i valsesiani sarebbero migliori dei biellesi o di quelli di Bannio Anzino?
Poi ci si dimentica del fatto che storicamente siamo una nazione giovanissima,cioè 150 anni (e anche meno) in termini storici sono tutto fuorché tanti.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
mah no Ale,il mio discorso era diverso...cioè mi pare che ci sia un sentimento,non supportato da testi "fiscali" visto che proviene anche da chi è in "debito" con lo stato,che si basa su una sorta di presunzione di diversità...cioè nel movimento valsesiano che citavo nessuno parla di tasse,avanzi/disavanzi,ecc ma di un legame "culturale" con popolazioni dell'arco alpino che giustificherebbe una "secessione".
Quelli che vogliono fare la Regione Salento che motivazioni adducono???
Sono io il primo ad essere incavolato come una bestia vista la condizione del Piemonte ma francamente non lego questo al concetto di unità d'italia ma più al malfunzionamento e al malgoverno del paese (e parlo di 60 anni di governo se non di più).
Il sistema italia non funziona,ed è evidente,di certo non perchè è unita ma perchè chi doveva farlo funzionare non è stato in grado di farlo.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
Partiamo da un presupposto ben definito: culture anche estremamente disparate possono felicemente convivere in uno stato ben organizzato (vd. Svizzera).
Ciò detto, uno stato è un'entità politica atta a garantire stabilità, pace e benessere ai suoi cittadini. Se non ne è in grado, come a mio avviso lo stato italiano da sempre, l'esperimento è fallito ed amen, si prova qualcosa di nuovo. Le fregnacce culturali (da una parte la ricchezza data dalle differenze, dall'altra le difficoltà ed i conflitti dati dalle diversità) sono, appunto, fregnacce: le ricchezze (impalpabili, non parlo dei denari) di questo mondo non sono date da dove passa un confine o l'altro o dal colore del passaporto, e non scompaiono con uno stato in più o uno in meno. È solo ed esclusivamente questione di organizzazione più o meno funzionale, così come una famiglia o un'azienda, ed è dai ricami e dalle sovrastrutture romantiche (amor patrio, etc) che poi nascono conflitti ed odio, imho.
Veramente il Lazio ha un residuo fiscale attivo, meglio di Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. che te possino NoSync..
http://www.cgiamestre.com/portal/sho...php?id_n=22203
Ultima modifica di Vyborg; 10/02/2011 alle 14:43
E chi ha mai detto nulla del Lazio? Anzi, prima ho citato Roma insieme a Milano come una delle maggiori "vittime". La propaganda di "Roma ladrona" non mi prenderà mai.
(oltre al periodo antecedente, comunque, c'è tuttavia da considerare anche questo)
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