Sono "mammone", tendenzialmente... intendendo non solo "la mamma" ma tutto il legame coi genitori, con la famiglia originaria...
Però c'è anche la spinta opposta... a 33 anni (tardi) non ne ho voluto più sapere, e sono andato a vivere da solo. E adesso non tornerei mai alla casa di origine (sebbene
ci dormo qualche volta per scampare il traffico, le poche volte che debbo stare al
lavoro presto o per altri impegni...).
L'equilibrio fra "mammonismo" e indipendenza si esprime anche nella nostra distanza : sto a 9 km da casa dei miei...
ci sentiamo brevemente al telefono tutti i giorni, 1-3 volte a settimana sto a pranzo o cena da loro.
Wiz... non giudico ne dico nulla della tua vita ....ma insomma forse esageri un po'.... come esagera anche chi ostenta troppa indipendenza, quasi sconfinasse
nel disprezzo o nell'insofferenza verso i genitori....
guardate che arriverà un momento in cui invecchieranno e poi moriranno....
e sarà PER SEMPRE, non ci saranno MAI PIU' , e la mancanza sarà DEFINITIVA e
INCOLMABILE.... quindi meglio goderseli finchè durano....
anzi, uscendo da casa ora apprezzo di più alcune cose di mamma e papà, e li critico meno per gli errori inevitabili che hanno fatto...
C.
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"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
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