No, perché come ho scritto non so linkare la tabella![]()
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
La parte importante del discorso era che il crollo di Nokia è successivo, nel 2009 erano successe un po' di altre cose.
Non è un indice di diversificazione, ma di complessità. Misura congiuntamente diversificazione e sofisticazione delle esportazioni. Non lo avevo citato per fare un confronto tra Finlandia e Corea, ma solo per mostrare che la Corea sta a pieno diritto tra le economie più avanzate.Quindi l'indice di diversificazione improvvisamente non conta più, ok.
Per forza è ex-post, nessuno immaginava che il loro prodotto principale si trasformasse così tanto in pochi anni e che loro perdessero il treno dell'innovazione. Ma generalmente è quel tipo di trasformazioni radicali che sconvolge le gerarchie di una industria.Meh, mi sembra un po' una rielaborazione ex post. Nessuno nel 2007 pensava che la Nokia avrebbe mai potuto fare questa fine.
Se sono dati OCSE calcolati in PPA mi sta bene, ci credo. Ma non basta copiare l'URL della pagina?Non so linkarti la tabella, comunque trovi tutto sul database OCSE, che peraltro fornisce i dati della produttività in PPA favorendo quindi la Corea nel confronto coi paesi più ricchi. In particolare la produttività coreana era di 34 dollari per ora lavorata nel 2017, contro i 35 della Repubblica Ceca, i 31 della Lettonia, i 37 della Lettonia, i 34 della Polonia, i 33 della Grecia, i 32 della Polonia, i 35 del Portogallo e i 38 della Turchia e della Slovenia.
E non c'è nulla di strano: i giapponesi hanno notoriamente una produttività bassa.
Riguardo al Giappone il fatto che sia notorio non lo rende meno strano, rispetto al livello tecnologico di cui dispongono.
Generalmente il progresso della produttività è determinato prevalentemente dall'adozione di tecnologie più avanzate e dall'accumulazione di capitale, che sono ciò che guida gli incrementi nei Paesi dell'est Europa. Ma in Asia spesso la produttività resta bassa nonostante uno stock di capitale e un livello tecnologico elevati.
Questo è stato attribuito a diverse problematiche, tra cui una cultura del lavoro che esalta gli orari lavorativi lunghissimi, inefficienze organizzative e bassi investimenti nel settore dei servizi. Quindi la strada per aumentare la produttività in quei contesti è diversa rispetto ai Paesi a medio reddito.
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Tornando in topic, alcune belle notizie dei giorni scorsi: la disoccupazione giovanile italiana ha superato per la prima volta dal 2008 quella spagnola, ora siamo secondi dietro alla Grecia. Per i NEET invece siamo primi, anche se di misura.
I sondaggi di febbraio su fiducia e ordinativi delle imprese del settore manifatturiero hanno segnato un ulteriore calo, raggiungendo i minimi dal 2013. Il +0,2 del PIL diventa sempre più ottimistico. Il rallentamento peraltro inizia a vedersi anche nei dati spagnoli, anche se quelli tedeschi hanno smesso di peggiorare. Brutti anche i dati asiatici.
Marzo sarà cruciale per capire se la ripresa prevista dal secondo trimestre è realistica oppure no.
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Intanto si bisticcia su un'opera importante come la TAV
E si sparano cazzate a raffica, che manco il miglior mitragliatore in dotazione all'esercito USA, su BRRD e altre questioni bancarie...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
A beh, avendo gente di tale ignoranza per forza...
Poi in particolare quel ministro che se ne dovrebbe occupare seriamente vien fuori con delle uscite a dir poco apocalittiche da quanto è incompetente.
Con le sue due sparate del secolo riguardo due infrastrutture che coinvolgono la mia regione si è guadagnato la palma d'oro delle ca**ate.
Il punto più basso l'hanno raggiunto quando hanno organizzato la cerimonia di presentazione delle tessere per il reddito di cittadinanza. La tessera custidita in una teca di vetro coperta da un lenzuolo bianco. Il tutto per una misura per cui sono stati stanziati solo pochi milioni in più rispetto al Rei, con requisiti di accesso molto rigidi.
E intanto l'Ocse rivede le stime di crescita per il 2019 al -0.2%. Dal +1.5% stimato inizialmente dal governo, su cui è stato peraltro concordato il 2.04% di deficit con la Commissione. A questo punto credo che il deficit si avvicinerà o addirittura potrebbe superare quota 3% per quest'anno, e forse sarà difficile evitare l'aumento dell'Iva per l'anno prossimo, ma questi pensano alle Europee. Vedremo come arriveranno a fine anno, ho il dubbio che ci arriveremo male.
Ultima modifica di frankie95; 06/03/2019 alle 21:41
La TAV è un ennesimo caso di masochismo ideologico, io non sono mai stato particolarmente pro-TAV ma ai livelli attuali di avanzamento non ha più senso fermarsi.
Tanto che si sono dovuti inventare una analisi costi-benefici surreale, in cui la valutazione dell'opera diventava sempre più negativa all'aumentare del suo utilizzo, cosa possibile solo perché spostare il traffico su rotaia viene considerato negativo a priori, anche se l'infrastruttura esistesse già.
Peraltro un aspetto che hanno notato in pochi è che non è stato considerato il moltiplicatore della spesa pubblica tanto pompato per la manovra, che in questo caso probabilmente sarebbe davvero elevato.
Questo colpo di genio rischia di costare molto caro, anche a livelli di conti pubblici.
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Ultima modifica di snowaholic; 06/03/2019 alle 23:44
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