Assolutamente si. Fra i no global includo anche tutti i politici che dicono di opporsi alla globalizzazione pensando di poter fermare un processo inevitabile. Il mondo va in questo modo, piaccia o non piaccia. Adattarsi e cercare di vedere le cose in modo costruttivo è più utile che ostacolare un cambiamento.
Cambiamento che comunque può dare, e già sta dando in realtà, moltissimo alla popolazione mondiale nel suo complesso (poi un giorno capirò magari perché la prerogativa di poter essere benestanti deve essere limitata all'occidente).
Invece di buttare via il bambino con l'acqua sporca pertanto sarebbe più utile provare a rendere più agevole l'adattamento a coloro per cui sembra più difficile. Faccio un esempio: in un libro che ho letto poco tempo fa, Terremoti Finanziari (di R. Rajan), si mette in evidenza come negli USA il reddito dei lavoratori che hanno in mano la laurea ottenuta al college è cresciuto molto di più, negli ultimi 35 anni, rispetto a quello di chi il college non lo ha fatto. I motivi direi che sono evidenti.
A questo punto la soluzione quale potrebbe essere? Fermiamo tutta la globalizzazione e torniamo indietro? O magari creare un programma di sostegno familiare, tipo voucher, per permettere a chi non ha le possibilità economiche di accedere comunque ad un'istruzione superiore (tipo college)? Che non significa redistribuire il reddito in modo da eguagliarlo, ma se non altro provare a rendere più simili le opportunità.
Io credo che scelte di questo genere siano preferibili, e di gran lunga, al dire: basta globalizzazione, riduciamola e mettiamoci un po' di protezionismo per tornare ai piacevolissimi anni '50. Perché poi ci torni davvero, anche a livello di reddito.![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Non diffamare Marx, il socialismo agrario di Pol Pot era diametralmente opposto all'idea modernista di Marx, il quale era molto scettico della possibilità di realizzare il socialismo in società pre-industriali e certamente non contemplava il genocidio di massa delle parti più istruite della popolazione.
Il sistema capitalista non è saltato in aria perché è stato introdotto il welfare e meccanismi di redistribuzione della ricchezza, l'esercito di lavoratori di riserva si è esaurito e i rapporti di forza sono cambiati. In pratica Marx aveva erroneamente considerato una condizione specifica del capitalismo per un carattere strutturale del capitalismo stesso, se la tendenza alla concentrazione della ricchezza nelle mani di pochissimi soggetti fosse proseguito e se fosse rimasta una mentalità ottocentesca verso poveri e disoccupati le previsioni di Marx non sarebbero state così lontane dalla realtà.![]()
Ma tu sei andato a scuola con persone normali? Metà dei miei compagni di classe delle elementari non sarebbe mai stato in grado di affrontare un corso universitario, una buona fetta ha già faticato con le medie o le superiori. Veramente pensi che basti mettere tutti in condizione di studiare per risolvere il problema?
Soprattutto, pensi davvero che quel vantaggio di reddito dei laureati sia estendibile a tutti? Se aumenti l'offerta di laureati quel vantaggio si riduce fino ad annullarsi, per semplice legge di mercato. Non c'è una domanda infinita e inflessibile per quelle tipologie di lavoratori.
Continui a girare attorno al discorso per non riconoscere il fatto che l'incremento delle disuguaglianze nella distribuzione del reddito e della ricchezza sia un problema, ma politicamente è inevitabile che lo diventi. Ci sono quelli che ignorano le realtà economiche e quelli che ignorano le realtà politiche evidentemente.
E comunque nessuna teoria economica arriverebbe a sostenere che il protezionismo farebbe tornare agli anni 50, nemmeno i tuoi amici austriaci.
Intanto un'altra puntata dei grandi successi dei condoni mascherati, in attesa di quelli a volto scoperto...
Rottamazione cartelle, allarme della Corte dei Conti: c’è un buco da 9,6 miliardi - Il Sole 24 ORE
E nel frattempo il messaggio che conviene non pagare si radica sempre più.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Magari in altri contesti sociali no, però in Italia, in cui il 28% della popolazione è analfabeta funzionale (tra i dati peggiori al mondo) non mi stupisce la deriva che stiamo prendendo, considerando che un terzo della popolazione praticamente non sa orientarsi nel mondo che la circonda e quindi non riesce ad analizzare le possibili soluzioni ai problemi che si pongono davanti ad essa.
(Vedasi:Analfabeti funzionali, il dramma italiano: chi sono e perche il nostro Paese e tra i peggiori - l'Espresso)
Esatto, e tale sistema rischia di saltare se non s'inverte la rotta. Magari non saltare come ai tempi della Rivoluzione d'Ottobre ma saltare in altra maniera (le crescenti tensioni mondiali, anche all'interno del fu ormai cosiddetto "mondo libero" potrebbero essere un inquietante segnale), con forti protezionismi e nazionalismi che, per chi conosce un minimo di storia Europea e Globale, sa benissimo dove portino...
Non a caso le teorie marxiste ricevettero grande sostegno nella nazione al tempo (non colonia) in cui la classe sociale dei lavoratori era più oppressa (l'Impero Russo), mentre non ebbe così tanto seguito nell'Europa al di qua del Volga, anche per le migliori condizioni in cui versavano gli operai del tempo in Europa Occidentale. Si sa che la povertà porta estremismo...
Assolutamente d'accordo con questo intervento, soprattutto nella constatazione che, per varie ragioni, la percentuale di laureati non potrà mai essere il 100% della popolazione di uno stato.
E poi lo stesso governo dice di voler evitare che i giovani scappino all'estero... Non vedo l'ora di laurearmi per fuggire da questo stato che, ogni giorno sempre di più, ricorda una trottola impazzita...
Nel frattempo giusto per non dimenticare dove siamo, lo spread è di nuovo in area 262 pb.
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Stime pratiche dei costi di una guerra commerciale:
IMF: aumento di 10 punti percentuali dei dazi solo USA su tutti i beni importati, calo del PIL USA dello 0.6% a due anni e 1% permanente, a livello globale 0,2 a due anni e 0,5 permanente
http://www.imf.org/external/pubs/ft/wp/2013/wp1355.pdf
World Bank: aumento dei dazi medi globali da 2.7 a 10.2 punti percentuali, calo del PIL globale di 0,8 punti percentuali in tre anni
http://documents.worldbank.org/curat...df/WPS8277.pdf
OECD: aumento del 10% del costo delle importazioni su tutti i beni a livello globale, calo strutturale del PIL globale dell'1,4%, più alto in Europa, Cina e Usa.
OECD-tradewar.png
http://www.oecd.org/eco/outlook/gene...ember-2016.pdf
Valutazione personale: in tutti questi dati non c'è niente di catastrofico, più o meno tutte le stime che si vedono in giro sono in questo ordine di grandezza. E parliamo di modelli strutturalmente piuttosto reattivi alle barriere commerciali, probabilmente anche troppo.
Complessivamente è difficile che riescano ad essere politicamente determinanti variazioni di questo tipo, a meno che nella dinamica politica non ci siano gruppi specifici particolarmente danneggiati e molto influenti (come sta facendo l'Europa cercando di colpire gli swing states degli USA in maniera mirata). Però oltre ai gruppi molto danneggiati ci saranno quelli poco danneggiati e quelli favoriti da una situazione simile, quindi il calcolo politico diventa complesso.
E' il motivo per cui il metodo sperimentale è l'unico possibile.
Invertire la rotta come? Lo chiedo anche @snowaholic perchè io francamente una soluzione fatico a vederla. In generale s'intende.
IMVVVVHO, noi siamo condannati comunque. Il botto alla greca è solo questione di tempo; c'è da vedere se sarà un botto da cui uscirne in tempi medio-lunghi o un'esplosione nucleare che lasci solo macerie a tempo indeterminato...
Che mi risulti non lo dicono neppure.
Tutto quello di cui parlano è di far andare in pensione prima... Comunque si stanno accorgendo di quanto complicato sia.![]()
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