Finché i nostri politici dovranno fare campagna elettorale ogni 2 anni nessuno proporrà mai vere riforme strutturali a lungo termine. La vera prima riforma da fare sarebbe quella. Ma chi la vota se chi la deve votare con il sistema attuale ci campa?![]()
Progetto fantasioso…
Ma infatti contestualmente andrebbero promosse riforme che riducano le spese correnti per un importo superiore a quello del taglio per renderlo sostenibile (e tale risparmio andrebbe perseguito già per il 2023) e andrebbe attuato in quelli che poi sono i settori davvero onerosi e parlo ovviamente della previdenza. Non sarebbero neppure misure da macelleria sociale, forse basterebbe il ricalcolo col metodo contributivo per gli assegni pensionistici al di sopra i 25.000 euro lordi annui per ottenere un impatto significativo in termini di risparmi (avevo visto delle tabelle da qualche parte ma non riesco a recuperarle) per rendere sostenibili diversi tagli d'imposta. Solo che ho due dubbi:
1. mi sa che la differenza tra contributivo e retributivo sia molto più rilevante sulle pensioni medio-basse e basse (vedi la questione sia delle pensioni d'anzianità sia quella delle pensioni di vecchiaia di molti lavoratori autonomi) e chi ha una buona pensione perché ha pagato comunque molti contributi (anche se meno di quelli necessari a giustificare il suo assegno) si incazzerà;
2. ho come l'impressione che, in nome di un concetto distorsivo di equità (evidentemente da noi solo le tasse possono essere "progressive") una tale misura sarebbe dichiarata incostituzionale dalla Consulta.
Il nodo del superbonus sta venendo al pettine e non escludo che chi lo sta usando come "provvedimento bandiera" si trovi quella stessa bandiera rigirata, con l'asta a modalità di spiedo infilata nelle parti amene, soprattutto se per sbloccare le cessioni del credito devi fare fior di favori alle "odiate banche". Che ci siano "liberali" che non lo sfruttano in chiave di dialettica politica mi sembra una barzelletta.
Sono almeno 10 anni che si dice che i bonus vanno razionalizzati, forse prima però bisognerebbe disboscare...
Sono esasperato anche io quando leggo le proposte elettorali dei vari "cartelli" politici, da quota 101(102, 103...) alla "strutturalizzazione" del superbonus ad altre schifezze, ma se la ricetta opposta consiste nel mantenere inalterata la pressione fiscale (o nell'alzarla) e contemporaneamente tagliare la spesa e lasciar erodere potere d'acquisto e risparmi dall'inflazione mi sa che prima o poi non solo non avrai il risanamento dei conti pubblici e il riequilibrio macroeconomico, ma ti troverai con Di Battista presidente del Consiglio...
Ultima modifica di galinsog@@; 08/07/2022 alle 11:05
Ma se siamo un Paese di ritardati è la giusta fine che dobbiamo fare.
Fino a 200 anni fa te la potevi prendere con la mancanza di conoscenze (o con la difficoltà a farle circolare) o con la sfiga di essere nella fascia climatica sbagliata.
Oggi non passa.
La triste realtà è con un'inflazione all'8% avremo una riduzione "automatica" del rapporto debito/PIL e ci sarà pure qualcuno che invece che proporre tagli proporrà l'utilizzo di tesoretti inventati.
Dobbiamo fallire, punto.
Non per dar soddisfazione all'autore del topic, ma perchè se non la si capisce con le buone...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
2 anni? Tra politiche (magari le legislature durassero sempre 5), le amministrative sfalsate in modo tale che ogni anno ce n'è una, qualche referendum qua e là che verrà politicizzato anche ove si parli di ora legale non c'è sosta.
E infatti la comunicazione è basata permanentemente su slogan, ogni per i propri dementi di riferimento.
Fallimento e fame vera deve arrivare. E non bastererebbe comunque, basta vedere l'Argentina...
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27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Che mondo meraviglioso...
Relazione del presidente INPS.
Racconta degli assegni previdenziali erogati l'anno scorso (312 miliardi; con un PIL a 1781; un complicatissimo calcolo fa uscire un rapporto pari al 17.5% del PIL; eh, ma i giovani non hanno più voglia di lavorare, signora mia...); fa una bella previsione che a 'sto ritmo nel 2029 INPS avrà un patrimonio netto negativo di 29 miliardi.
Che ovviamente, nel dubbio, non significa che INPS fallirà, ma che la fiscalità generale, le tasse di chi produce per gli amici, andranno a coprire il buco. Aumentando le stesse o togliendo servizi da altra parte (eh, ma la sanità non è abbastanza finanziata, signora mia...).
Quindi di cosa si parla? Ma ovvio! Di come superare quota 100 con quota 102 e assimilati in modo che le casse INPS siano gravate di qualche ulteriore miliardo nel citato 2029.
George Boole osservando il caso Italia dall'aldilà ha ufficialmente comunicato alla Trinità che ove dovesse rinascere piuttosto che alla logica si dedicherà all'agricoltura di sussistenza...
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Pensioni, Assegni sempre piu poveri. Aumenta pure il gender gap
Nel rapporto l'Inps ha anche ipotizzato il futuro previdenziale della generazione X (i nati tra il 1965 e il 1980). Un futuro magro in cui i giovani dovranno lavorare in media tre anni in più rispetto ai più anziani ottenendo una pensione più bassa: con 9 euro l’ora per tutta la vita attiva (l’attuale scenario di «salario minimo») si prenderà una pensione di 750 euro mensili (a prezzi correnti), una somma di poco superiore al trattamento minimo.
I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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CRONISTORIA CAMBIO EURO DOLLARO | Investing.com
Un mio omaggio alla parità![]()
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Questo grafico che manca nel link è a completamento della chiusura che riporto:
Il covid rappresenta un game changer al quale si aggiunge la guerra, quella vera. Prima lo shock lato domanda, poi quello lato offerta. Le supply chain globali, ovvero le “grandi sterilizzatrici” degli effetti distorsivi delle politiche monetarie non convenzionali, mostrano tutti i loro limiti. I prezzi salgono oltre il consentito come mai era accaduto dall’esordio della moneta unica. Gli effetti sono però solo apparentemente uguali per nuovo e vecchio continente. Quest’ultimo paga rispetto agli Usa la dipendenza energetica, a prescindere dalle fonti russe, ed una politica monetaria più timida, timorosa delle debolezze che si celano dietro la frammentazione politica ed economica che ha trovato obiettivi comuni per ora solo nel momento più duro della pandemia con gli spread ancora facilmente addomesticabili. Il risultato è la parità del cambio.
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Dati preliminari inflazione USA al 9.1%
Andiam pure avanti...
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