Oggi però abbiamo pure il Brent sotto i 100 USD a barile.
Chi si contenta gode...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Dipende... Se le politiche attive del lavoro funzionano in realtà sì. Però trattasi di investimento, ovvero prima i soldini bisogna scucirli.
In compenso, e torno a ripetermi, un supporto alla disoccupazione troppo elevato è solo un costo. E un'aliquota marginale del 100% è solo un incentivo al nero.
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27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Brent ancora in discesa.
Ma oggi noi siamo alle prese con il problema dell'imminente crisi di governo.
In un momento di turbolenza globale:
1. problemi con l'approvigionamento di materie prime, gas in primis
2. costi ancora elevati delle medesime (non caleranno per sempre; e poi se non ne arrivano chissenefrega del costo)
3. PNRR e relativi fondi da gestire o restituire (chissà che opzione vincerà...)
4. deficit e debito pubblico che devono rientrare, ma a quest'ultimo magari...
5. ... ci pensa l'inflazione che però non è esattamente un favore alla grande platea dei redditi fissi (leggasi è la peggiore delle tasse visto che è occulta).
Ma da noi si sa che conta solo l'interesse di bottega anche a livello politico che sarà sempre e comunque lo specchio del Paese. E infatti sono ancora tutti lì, sempre le stesse (più o meno) facce a ripetere le stesse (senza più o meno) stronzate.
Eh, ma hai voglia se arriva il momento in cui "ci pensano i mercati a insegnare agli italiani a votare", voglia se arriva...
BTW in questo momento lo spread sui bund sale quasi del 5%.
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27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Figurati se i mercati possono insegnare agli italiani a votare, specie considerando il tipo di scelta che hanno sulla scheda.
Però la classe politica in fondo ha un suo istinto di sopravvivenza, se salta tutto per aria perdono anche le loro prebende, quindi alla fine una via di uscita per continuare a galleggiare la trovano. Mi preoccupano solo quelli troppo stupidi per capire quando devono smettere di tirare la corda, ma visto che non si può scrivere di politica mi astengo dal discutere dell'intelligenza dei singoli politici o gruppi parlamentari.
In effetti è vero. Agli argentini mica hanno insegnato... Han preferito direttamente ridursi come si sono ridotti.
E considerato quanti sono di origine italiana son molto ottimista.
Il problema è che son maggioranza assoluta. Anzi... Qualificata...
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Tu pensa che sorpresa... Non l'avrei mai detto...
<<Il dato italiano è particolarmente preoccupante. Nonostante il sostegno finanziario proveniente dal Fondo per la Ripresa, la Commissione europea ritiene che l'Italia crescerà appena dello 0,9% nel 2023, rispetto all'1,9% previsto in maggio. Tra i paesi membri della zona euro, l'Italia è quello che dovrebbe crescere di meno l'anno prossimo, a conferma del fatto che l'economia nazionale è lungi dall'avere risolto le strozzature che l'hanno caratterizzata negli ultimi 20 anni.>>
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Parere personalissimo: su un dato del genere, ci si potrebbe pure mettere la firma.
Io, tenendo conto dello shock inflazionistico in corso, della crisi energetica e delle incertezze piuttosto nette che regnano sulla politica monetaria, con ripercussioni evidenti nel caso anche di una moderata stretta, mi aspetterei per l'Italia un 2023 con crescita del Pil moderatamente sotto zero (tipo un -0,5/-1 ecco). Così, molto a naso e senza alcun tipo di econometria alle spalle![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Quello che mi premeva evidenziare non è tanto il numero assoluto, quanto il fatto che grazie ad un cialtronismo consolidato nei lustri siamo sempre l'ultima ruota del carro, l'ultimo vagone del treno, la zavorra permanente.
Intanto per oggi ce la caviamo con un -3% in borsa e un +7% sul fronte spread.
E quel che verrà...
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