E invece è proprio cosìTant'è vero che buona parte dei laureandi (e laureati) si trasferisce altrove: Torino funge da potente calamita. Si potrebbe parlare di "fuga di cervelli" in ambito regionale. Anzitutto perchè a Cuneo l'università non c'è (ci sono delle sedi distaccate dell'Università di Torino: Infermieristica,Economia,Giurisprudenza e Scienze Politiche),e quindi tutti coloro che desiderano fare l'università vanno a Torino o altrove. Dopo 5 anni di università a Torino molto spesso ci rimangono
Faccio l'esempio della mia classe: in quinta liceo eravamo in 23. Di questi 23,solo in 2 siamo rimasti a fare l'università a Cuneo,gli altri 21 sono "emigrati" a Torino e a Pavia (uno anche a Venezia se non sbaglio). Di questi 21 emigrati,sapete quanti ne sono tornati? Uno solo,e foooorse ne torneranno altri due. Gli altri con tutta probabilità non rientreranno.
Per le persone che hanno frequentato scuole tecniche (Itis,Ipsia,Enaip,ecc.) il lavoro è pressochè assicurato,e anche in tempi brevi.
Lou soulei nais per tuchi
C'è da dire che spesso le imprese nelle province più periferiche semplicemente si rassegnano perchè trovano troppi pochi laureati pronti a trasferirsi. Per dire a me andare a Cuneo non peserebbe, mi piacciono le montagne la natura mi basta una quantità media di vita sociale. Però magari boh, uno abituato alla vita sociale di Roma o anche Padova potrebbe non volersi trasferire...
Solofilo - freddofilo e seccofilo in inverno, caldofilo e variabilofolo in primavera, caldofilo e seccofilo in estate, tiepidofilo e variabilofilo in autunno - mi piacciono 6 ore di sole dopo 1 ora di temporale, o le giornate secche ed anticicloniche invernali dopo 1 giorno di neve fitta
fortunatamente non è regola.. io mi son laureato in ing.meccanica ad aprile.. 2 mesi esatti dopo ero assunto presso l'azienda dove lavoro tutt'ora.. e sostanzialmente faccio il lavoro per cui ho studiato..
prima di andare li ho fatto anche qualche altro colloquio.. dipende ovviamente anche dal tipo di laurea: ci sono dei settori ormai esausti come quello dell'architettura o ancor peggio se si vuole entrar nel pubblico, formazione, sociale ecc. ecc. ma li i problemi sono assimilabili a quelli nazionali.
Revello - CN 353 m slm
Laurearsi al dams e pretendere di lavorare nel proprio campo il giorno successivo è decisamente utopistico e pure assurdo, viste le esigenze della società moderna. Queste cose andrebbero spiegate ai ragazzi quando scelgono il proprio futuro.
Pietro
Come ho già detto in altri casi, non ha senso tenere dei corsi che "per certo" non offrono lavoro. Se sono inutili, si eliminano e basta. Finché si tengono però bisogna garantire uno straccio di futuro a chi sceglie di intraprendere tali strade. Ma questo non è il 3d per discuterne, credo
Appunto![]()
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
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