
Originariamente Scritto da
Luca D'inverno
Sai Ermy. Il tuo post fa riflettere.
Purtroppo posso dire di avere almeno 3 amici con disabilità più o meno gravi. Due di loro lo sono diventati, mentre uno di loro lo è dalla nascita.
Questa è la vita, e non ce la scegliamo.
Quando non ero così a contatto con questo diverso modo di vivere, la prima emozione che mi suscitavano le persone disabili erano compassione e pietà.
Poi ho imparato a guardarli con occhi diversi, perchè ho continuato a trattare i miei amici come prima.
Oggi sono uscito a mangiare la pizza con uno di loro, e oggi non era proprio giornata. La sclerosi gli impediva di alzare bene le gambe, non so per quanto ancora riuscirà a tirarsi dietro i piedi.
Era giù, si vede spegnere ogni giorno. Cosa posso fare? nulla, quello che faccio di solito: l'ho preso per il culo e gli ho detto che gli verrà a costare un capitale in suole per scarpe.
Gli ho dato la mia spalla mentre entravamo in pizzeria, e siamo entrati ridendo come scemi. Poi gli ho detto che se si vergognava perchè eravamo abbracciati poteva far finta di essere ubriaco o gay.
Due anni fa ho festeggiato il mio compleanno con quel ragazzo che vedi in carrozzina tirato da Zanardi. Siamo usciti a cena io e lui, in un normalissimo ristorante del centro città.
L'ho imboccato, gli ho dato da bere, gli ho pulito la bocca. Ma è stato tutto naturale, io non mi sentivo per nulla a disagio, perchè non si sentiva a disagio nemmeno lui.
Era ora di fare qualcosa per davvero, non a parole.
...mi ha preso per il culo tutta la sera perchè ho due manone davvero indelicate.
Lo scorso anno siamo usciti insieme alle famiglie, ma ha deciso di farsi aiutare da sua moglie... probabilmente l'ho maltratto troppo l'anno prima
Oggi ci sono persone disabili che mi suscitano ammirazione, stima.
Ci sono altre persone portatori di handicap che trovo noiose e petulanti; non perchè sono disabili, ma perchè siamo caratterialmente incompatibili.
Probabilmente oggi una azienda che produce abbigliamento sportivo, per fare un esempio, farebbe un figurone a legare il proprio nome ad un atleta paralimpico: dedizione, voglia di riscatto, denti stretti, schiaffi dalla vita, ma questi spaccano il culo ai passeri. Cosa ci sarebbe di meglio?
Io insegno alle mie figlie a non dire 'poverino' se vedono un bimbo disabile. Devono vedere in lui una persona che avrà più difficoltà ad emergere, a vivere, ma nonostante tutto lo farà. Quindi merita rispetto, prima di tutto.
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