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.. in effetti è un tizio abbastanza invadente. \as\
\fp\
Sì ma non si possono paragonare i galli ai longobardi, sono 2 contesti storici diversi, all'epoca dei galli l'impero romano era solido e in espansione, con i longobardi, era già finito da quasi un secolo. La latinizzazione è stata molto graduale comunque, più o meno nel giro di un secolo, il grosso del lavoro lo fece Teodolinda
A quell'epoca per gallo-romani si intende ormai tutto ciò che gira in Francia, e ormai ci sono più germani che galli.
Il fatto è che le popolazioni arrivate prima, avevano già avuto a che fare con l'impero, erano o foederati o comunque legati da accordi politici. Questo significa che almeno l'elite guerriera dominante era in grado di trattare con Bisanzio in una lingua comprensibile ad entrambi, e di offrire sufficienti garanzie per essere considerati "fratelli minori". In pratica, questi gruppi avevano dimostrato una spiccata propensione alla latinizzazione.
Per i Longobardi, questo non pare accadere. Persino la loro presunta cristianizzazione appare labile e di superficie per un bel periodo.
Non si mescolano, altro elemento. La fara tende a rimanere gruppo chiuso e a sé stante, mentre in genere di solito si sviluppano matrimoni misti... insomma, un po' diversi dagli altri lo erano, e infatti, anzichè costruire qualcosa di stabile, hanno curato di annidarsi negli spazi a disposizione cavandone il meglio per sé.
Col risultato di essere in breve spazzati dai franchi, con i quali condividevano armamenti e tecniche di combattimeno, ma ahimé, non la lungimiranza e la coscienza etnica.
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
è vero, Alexeia
ma il discorso della latinizzazione a rilento può essere dovuto anche al fatto che l'Italia stava attraversando momenti terribili
forse peggio di quanto hanno sofferto 150 anni prima la Gallia o la Spagna. In pratica non esisteva più un potere centrale ma neanche periferico
i bizantini in precedenza trattarono la penisola come terra di conquista non come luogo da cui era nato l'impero romano (poi diventato d'occidente e d'oriente) al quale dovranno tutta la loro fortuna millenaria
i Longobardi, purtroppo, non avevano poi la lungimiranza politica dei cugini francesi (che poi tanto cugini non lo erano perché i Franchi popolazione proveniente dalla Germania mentre i Longobardi, sembrerebbe, dalla Scandinavia)
un'altra popolazione molto riluttante a fondersi con le popolazioni vinte erano i Vandali
ma mentre i Vandali furono effettivamente spazzati via, i Longobardi persero a livello politico e militare ma rimasero a formare l'etnicità dell'Italia
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Sì esattamente, i longobardi persero il potere politico, ma continuarono a esistere e vennero assorbiti dai franchi (i ducati longobardi divennero contee dell'impero carolingio). I Vandali non ne parliamo, un pessimo popolo, tanto che il loro nome è rimasto nel vocabolario come sinonimo di violenza e distruzione
Sulle permanenze longobarde nell'etnicità dell'Italia, si torna al problema iniziale di tutti gli studi del settore: quanti erano effettivamente? Un po' di cromosomi li hanno portati anche loro, senza dubbio. Però, quanto si sono diluiti nel mucchio?
Questo è un problema su cui esistono quintali di letteratura scientifica, e andrebbe analizzato alla luce di tutti questi studi. L'impresione mia, ricavata da una parte del materiale raccolto (lo ammetto, leggersi tutti i lavori scientifici sui Longobardi è fuori della mia portata, al momento... troppo impegnata sul 1300), è che gli studiosi non li considerino così numerosi.
Beh comunque 3-400 mila (quelli che hanno passato il passo del Predil) non erano proprio pochi per l'epoca. Penso che assieme ai Goti e ai Normanni molto più avanti, hanno eprmesso che alcuni italiani abbiano i capelli biondi e gli occhi azzurri
da quello che ho letto si va dai 100mila combattenti (ipotesi minima e, sembra, poco credibile) + donne bambini e vecchi che varcarono le Alpi Giulie ai circa 300/400 mila combattenti sempre con le famiglie al seguito (ipotesi più probabile)
l'Italia in fase di spopolamento si pensa che potesse arrivare al massimo a 8 milioni. Quindi un calcolo approssimativo si arrivava al massimo al 7%
però bisogna togliere tutta la Sicilia, Sardegna, Calabria, parte della Puglia, Lazio e Romagna e Istria quindi il rapporto è più alto nelle terre conquistate
calcolando che per i primi 120 anni mantennero una netta separazione con gli autoctoni e sapendo che erano molto prolifici, la componente longobarda sulla popolazione italiana può essere stata molto più forte di quanto possa sembrare specialmente in seguito quando gli ultimi re iniziano a favorire il latino come lingua e una maggiore integrazione con unioni miste
da alcuni studi l'altezza media della popolazione passò da 1 m e 55 (veramente bassi) a 1 m e 65 nel periodo della dominazione
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