Sollevi molte questioni, e non di poco conto. Provo a risponderti per gradi.
- Anch’io penso che molta parte del genere umano, di fronte alla scelta tra ideali e pagnotta tenderà sempre a scegliere la pagnotta. Solo che ciò che oggi sembra un ideale assai spesso è una convenienza. Il fatto che vi sia una sproporzione mostruosa tra ricchi e poveri non è solo sconveniente dal punto di vista etico: lo è anche dal punto di vista economico. Perché è noto che più soldi hai meno spendi, è noto che più soldi hai, meno bisogno hai di beni materiali e tendi ad investire in beni immateriali o finanziari. Una redistribuzione del reddito (mica colossale, giusto un po’) potrebbe essere di aiuto all’economia. Per l’ambiente, idem. Non spero che l’umanità, per amore del creato, si astenga da comportamenti sbagliati. Mi auguro che si arrivi a comprendere che con minore inquinamento, minore consumo di ambiente la qualità (e, a volte, la durata) della vita aumenta.
- Quale governo può farsi promotore? In realtà ce ne sono di governi che adottano politiche più restrittive in tema di inquinamento o politiche di welfare più eque. Non è solo un problema di esempio, ma di cultura e consapevolezza. La distribuzione troppo sperequata del reddito non conviene al 99% dei cittadini. L’abuso dell’ambiente provoca danni non solo ai miei nipoti, ma anche a me. Ora o, al massimo, tra 20 anni. Ergo, mi conviene agire
- Il buon politico o il buon governo è quello che riesce a fare un quadro il più possibile lucido della situazione, convince di ciò i suoi cittadini e si fa levatore di politiche conseguenti. Il cattivo governo è quello che attribuisce le responsabilità ad altri, cerca di instillare il dubbio che la colpa sia di qualcuno (Merkel, politici mangioni) o di qualcosa (euro, finanza internazionale). Promette di “battere i pugni sul tavolo” contro questo qualcuno o qualcosa e fa intravvedere un futuro nel quale, rimosso il qualcuno o il qualcosa, possa finalmente cominciare quell’era di prosperità che solo quel qualcuno o quel qualcosa avevano frenato. Vedi che non si tratta di ideali, ma solo di buona o cattiva razionalità. Perché il buon politico dell’esempio non è necessariamente Gandhi: è semplicemente uno che addita con razionalità i problemi. Il cattivo politico non è più concreto dell’altro. Anzi: è MOLTO più fumoso perché allontana la soluzione dei veri problemi. Quindi, per concludere questo punto, non credo che sia ideali vs concretezza ma, molto più spesso di quanto si creda, razionalità vs imbecillità (così, per sintetizzare con una parola; ma il senso credo sia chiaro).
- Cinesi, infine. Solo un appunto. Una volta sentii un’intervista ad un economista cinese. Gli chiesero se temeva una possibile sindacalizzazione dei lavoratori cinesi con conseguente aumenti del costo del lavoro. E lui, sorridendo diceva che problemi non ne vedeva. Perché nelle campagne cinesi, diceva, ci sono così tante centinaia di milioni di persone che sognano la vita dell’operaio cinese da costituire un esercito di riserva così ampio da impedire ogni futura tensione. Ecco, quello di cui non ci capacitiamo mai è che quelle condizioni (quelle degli operai cinesi) sono invidiate da una moltitudine di persone. Anche a Prato (ma chiederei conferma ad Albedo, per questo) si è visto. Una delle vittime era andata, arrivata in Italia, a vivere in un appartamento con altre amiche. Poi, per risparmiare, aveva scelto di vivere in un loculo in fabbrica. Non era obbligata, insomma, a vivere lì: lo faceva per convenienza, per risparmiare ogni euro e mandarlo alla famiglia in Cina. La quale, con quegli euro ci campa decorosamente. Non parlerei quindi di schiavitù, perché se questi sono schiavi, cosa sono quelle centinaia di milioni che li invidiano? Che termine usiamo?
Una cosa, infine. Sulla distribuzione ineguale del reddito (in questo caso negli USA) mi hanno segnalato questo video
9 Out Of 10 Americans Are Completely Wrong About This Mind-Blowing Fact
E’ in inglese, ma molto comprensibile. E’ fatto bene.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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