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  1. #1
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito In piena crisi di astinenza, si va di ........

    RICORDI!
    ...............
    Febbraio 1991
    Ultima grande neve
    Quella neve uccise un mio carissimo amico.
    Quel mattino del 6 febbraio 1991 iniziò a nevicare con -3 e vento NO.
    Nevicava fitto, lui Luigino(un famoso architetto di Rimini che costruì almeno una decina di bellissime Chiese di stile Moderno nel Riminese negli anni 70/80), spalava la neve davanti al suo garage, liberava l'accesso all'auto di sua moglie che sarebbe rincasata da scuola a minuti,
    il freddo e la fatica stroncarono il suo cuore generoso ma debole.
    La moglie lo ritrovò già ricoperto di neve con il badile ancora in mano.
    Questo fatto offuscò per me la bellezza dell'evento meteo.
    Dai miei quaderni ecco un ricordo di quest'ultimo.
    Già dal 29 gennaio una bella Alta con centro sulla Scandinavia iniziava a muovere un buon "fiume" di aria gelida sul suo bordo sudorientale.
    Le temperature a Rimini erano già fredde da una quindicina di gg(massime a +5 minima -5, medie giornaliera attorno allo zero)il tempo andava avanti stabile ed asciutto(dal 15.1 al 5.2 non una precipitazione) per una alta su Europa Centrale che spingeva il freddo sul suo bordo inferiore.
    A cavallo del mese l'asse dell'alta si piega verso Est prendendo un inclinazione tale che prendeva da Bretagna Francese a Penisola di Cola.
    Le basse relative su Europa sud/orientale rinvigorivano il fiume gelido che iniziava la sua corsa dal Nord degli Urali.
    Nei primissimi gg di febbraio un "ricciolino"(un area di bassa pressione, con annessi fronti nuvolosi) si affaccia dalle parti di Gibilterra e si infila sotto il naso occidentale dell'alta dentro il Mediterraneo.
    L'Africa risponde a dovere: richiamo di aria calda e che si umidifica sul mare....
    Il 4 la bassa è sul Golfo di Sirte, poi si sposta leggermente a Nord su Sicilia e con moto leggermente retrogrado risale il Tirreno e si posiziona sul Golfo del Leone.
    Un susseguirsi di fronti Mediterranei che inviano prefrontali tiepidi ed fronti umidi a scorrere su aria gelida che nel frattempo affluisce da NE e ENE.
    E' l'apoteosi!
    E' l'unica maniera per veder vera neve dalle mie parti!
    I primi 5 gg di febbraio sereni e nebbiosi con temperature medie giornaliere attorno ai -1 e -2
    Il 5 sera arriva la "ritornante" del primo "ricciolino" tirrenico, ed inizia la festa
    Dal primo mattino del 6 alla sera dell' 8 cadono ben 55 cm di neve!
    Il 9 e 10 la bassa a Sud-Est dei Pirenei si approfondisce e scaraventa aria calda sulla Penisola che scalza lo strato freddo fino al suolo.
    Il giorno 10 il garbino fa schizzare la temperatura a +14 la minima del giorno a +3.
    Addio neve, penso.
    Ma la coltre nevosa ben fredda e farinosa, tiene bene.
    Il Fronte passa, altra aria gelida travasa dalla porta del Rodano, si accendono i contrasti ed il giorno 13 febbraio altri 23 cm di neve cadono con temperature ancora ritornate bene sotto lo zero.
    Il giorno 14.2 sereno: min -11 massima zero!
    Questa è l’ultima vera grande ondata di neve e gelo che si è avuta a Rimini. Quella di fine 96 durò solo 4 gg e mi diede "solo" 16 cm di neve! Quella del febbraio 92 “solo” 25 cm di spessore massimo, e solo una minima assoluta di -7,4
    Ciao,

    P.S.
    Un fatterello che ricordo di Domenica 11.2.1991:
    La podistica in programma a Riccione quella domenica era stata annullata per neve.-
    Noi podisti incalliti non ci siamo dati per vinti, e con un giro di telefonate, ci siamo ritrovati in una cinquantina in spiaggia, sul bagnasciuga(unico posto percorribile, “pulito” dalla spessa coltre di neve dalle onde) per una sgambata da Rimini a Riccione. Vi erano anche tutti i bigh del Riminese, da Martinini, a Bisognani, ecc… Il ritmo subito elevatissimo, e già a Bellariva io ed altri ci stavamo sfilando….
    Presa “la palla al balzo” dico:”cosa c’è di meglio che una nuotatina in mare”!!! Detto e fatto! Sotto lo sguardo incredulo degli amici mi spoglio e rimango in mutande, e giù di corsa fra le onde(Temperatura acqua +2). Riinfilati i panni bagnati di sudore, le scarpette, e via di corsa ad inseguire i primi.-


    ..........................................



    La grande nevicata dal 67

    La notte prima della "Befana"(Epifania) a Rimini scesero bei 20 cm di neve.
    La bora e la pioggia del 6 gennaio la fecero sparire in poche ore.
    Il giorno successivo era un sabato.
    Alle 3 di mattino da bora gira il mio vento da neve: il NO!
    Neve fitta con -1 fino alle 12 !!!
    CM. OTTANTA!!!!
    La mia via, che allora era l'unica che portava da Rimini a S.Marino, restò bloccata fino al giorno dopo.
    Solo un piccolo "sentiero" prodotto dal calpestio, in mezzo alla strada, fra muri di neve.
    Quel giorno andai ugualmente al lavoro, a piedi. La ditta dove lavoravo produceva ossigeno, e l'ospedale quella mattina doveva essere rifornito.
    Si chiamò l'Esercito che con mezzi cingolati provvide al trasporto delle indispensabili bombole.
    La circolazione in tutto Rimini e circondario era interrotta.
    L'A14 allora arrivava solo a Rimini(era in costruzione), e da Rimini a Cesena era intransitabile.
    Come interrotta la linea ferroviaria da Rimini a Riccione.
    Rimini ebbe lo spessore maggiore di neve in pianura di tutta Italia quell'anno.
    Appena rifornito l'ospedale, chiudemmo lo stabilimento(mancava la luce).
    Io non tornai neppure a casa, ma con fatica mi portai, sempre a piedi, sul mio Covignano (la collina di Rimini mt 151).
    Spettacolo degli spettacoli!
    Cumuli di neve oltre i due metri dove il vento pareggiava le non uniformità del terreno collinoso.
    Si sentivano solo i trattori dei contadini che con le ruspe cercavano di liberare ognuno un tratto di strada...
    Il piazzale del Convento delle Grazie, una fiaba!
    I cipressi alti una decina di mt. con la chioma piegata dal peso di quintali di neve, fino a toccare terra.
    La città sottostante indescrivibile visione bianca.....
    A casa più tardi il mio badile lavorò per almeno quattro ore fino a notte inoltrata per far "rotta" a casa mia.
    Riuscirò a vedere ancora una "visione" simile?
    ciao,
    Giorgio
    67 arco d'Augusto.jpg67 Grazie.JPGRimini67.jpg


    ..........................

    Il "nevone" del 29' (di Felliniana memoria)


    Il "nevone" del 1929 interessò gran parte d'Italia.
    L'inverno 28/29 è stato "storico" per il freddo, i frequenti afflussi artici e siberiani, e per la neve caduta in maniera assolutamente eccezionale in tutta Italia.
    L'inverno sembrava non dovesse mai finire, le "fasi" fredde si susseguirono fin oltre Pasqua!
    La mia passione per la meteo e la neve, nasce prorpio dai racconti di mio padre del "nevone" del 29'.
    Ai primi di febbraio dopo un lungo e freddo inverno tutti si attendevano la scomparsa del gelo e con l'allungarsi delle giornate, un sentore di primavera.
    Ma il 9 di febbraio incominciò l'evento "storico" del secolo xx°.
    Nevicò ininterrottamente per tre giorni ed al 12 febbraio , a Rimini, si raggiunse uno spessore di neve attorno ai 130 cm.
    Nelle colline appena sopra la periferia della città, si ebbero accumuli per vento ed avallamenti del terreno superiori ai tre metri.
    La gente era in certi casi costretta ad uscire dalle finestre del primo piano o scavare gallerie per raggiungere la vicina strada. Strada resa praticabile dopo giorni e giorni di lavoro massacrante di badile. Non vi erano turbine o mezzi potenti come ora, tutto si faceva organizzandosi a gruppi di cittadini, di vicinato, spalando con abnegazione e per necessità.
    Ricordo in particolare il racconto di una situazione drammatica vissuta nella mia famiglia.
    Mio fratello maggiore che allora aveva 2 anni era gravemente ammalato di polmonite, ed allora senza penicillina ed altri farmaci allora sconosciuti, era in grave pericolo di vita, il riscaldamento in casa non c'era. I servizi igenici inesistenti(un piccolo capanno di legno all'esterno della casa era il nostro bagno).
    L'unica stufa a legna era il riscaldamento e la "cucina economica" per tutta la casa.
    Ma quell'inverno era stato freddo e lungo, la poca legna acquistata e raccolta sulla vicina collina era finita.
    Mio padre allora disperato, di notte tagliava tronchi all'alberatura della vicina strada, ed occultava il taglio con la fuliggine.
    In casa si gelavano varie cose, dall'acqua del bicchiere sul comodino, alla damigiana di " mezzovino" od "acquaticcia" in soffitta, che regolarmente si rompeva.
    Ricordo anche la frase sempre di mio padre che spesso si doveva recare a piedi in farmacia in città:"pensa che il termometro all'interno della farmacia, anch'essa riscaldata con una stufa, segnava zero gradi!"
    Fortunatamente anche grazie ai "furti" di mio padre mio fratello si salvò.
    La neve resistette fin dopo Pasqua, e le storie vere, raccontate dai vecchi dello storico "nevone", tennero banco per anni nelle "veglie" di vicinato che allora si tenevano nelle stalle per riscaldarsi con il calore delle bestie.
    Allora sì che l'inverno era inverno!
    Proprio allora che non se ne sentiva il bisogno! anzi...

    ......................................
    Continua....


    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  2. #2
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: In piena crisi di astinenza, si va di ........

    Lo splendore dell' 85'

    Dal 24 dicembre 84 al 30 dicembre una alta pressione su Scandinavia, in fluttuazione dal Mar di Norvegia alla Russia Europea, cominciava a pompare aria fredda verso SO.
    Dal 1.1.85 al 4.1 detta alta translava verso il nord della Scozia e mare del Nord settentrionale.
    Il 5 si mette in moto il mare di Alboran(stuzzicato dagli impulsi freddi da N e NE), comincia a sfornare fronti e basse a ripetizione in spostamento attraverso il mediterraneo e come obiettivo l'Italia!
    Il gioco era fatto!

    85’ non lungo ma tosto!
    Furono solo 10 i gg dell’apoteosi ma lasciarono nella memoria un segno indelebile!
    Altre storiche ondate fredde durarono molto di più: il 56 in febbraio quasi 25 gg.
    Il 63 quasi un mese.
    Gli ultimi gg del dicembre 84 furono abbastanza “tiepidi” a Rimini:
    29.12 Min +2 max +7,5
    30.12 +3,2 +5
    31.12 +2 +5
    Il primo gennaio 85: +1 e +4
    2.1: -3 +2
    3.1 -5 +1
    4.1 -6 +3 la sera il cielo si velava….
    5.1 -6 +2 il cielo si copre nella notte ed inizia la “festa”! cm 13 di neve
    6.1 -8 –2,8 neve cm 1
    7.1 -13 –5 nuvoloso
    8.1 -14 –5,5 neve cm11
    9.1 -7 –4 neve cm 15
    10.1 –11 –2 neve cm 20(massima al suolo cm 50)
    11.1 –16 –5 poco nuvoloso
    12.1 –17 –4,5 sereno
    13.1 –16 –2 poco nuvoloso poi coperto
    14.1 –4 +1 coperto
    15.1 –3 +3 coperto neve cm 2
    16.1 zero +2 coperto
    Alcuni accenni dai giornali dell’epoca:
    Del 8 gennaio:
    -38 a Tre Palle(Sondrio)
    -21 a Parma
    del 12 gennaio:
    -22 a Ferrara, -25 a Parma, -27 a Finale Emilia, -18 a Verona, -19 a Padova, Treviso e Vicenza, -22 a L’Aquila, -21,4 a Firenze.
    “Ondata di gelo negli Stati Uniti: 10 morti”
    Francia: “quasi cento vittime per il freddo”
    Del 14 gennaio:
    Nella Riviera Romagnola gravi danni per le tubature ed impianti ghiacciati negli alberghi chiusi.
    Il ghiaccio ha spaccato contatori,tubazioni, radiatori boiler….
    Alcune temperature:
    7.1.1985
    BZ –16 min e – 5 max
    VE –12 e –3
    MI –12 –3
    GE –7 –2
    BO –14 –3
    PI -9 –4
    AN –7 –3
    PG –9-4
    RM -10 – 0
    NA –2 –0
    10.1:
    Minime:
    Parma –25
    Reggio Em –24
    FI –14
    NA –4
    PD –20
    11.1:
    Vr –18 –3
    BO -16 –6
    FI –22 –0
    AQ –22 –5
    RM –11
    FE –22
    12.1
    FI –23 –0
    AQ –17 –6
    MI –14 –6
    BO –13 –5
    Non oso pensare cosa succederebbe se si ripetessero tali eventi!
    “usciremmo tutti di testa”!!!!
    ciao,
    Giorgio
    P.S.
    Ricordo che andavo a lavorare in bici(4,5 km da fare 4 volte al giorno), e per “verificare” l’entità del freddo, come se non bastasse il male ai piedi ed alle mani, sputavo(scusate la poca finezza) sul manubrio per vedere quanto tempo ci impiegava a gelare! Vi assicuro che il “processo” era velocissimo! J)))
    ............................

    1963 un anno da sogno!
    Fino al 12 di gennaio perturbazioni da Atlantico e risalite calde da Africa.
    Temperatura media di quei gg ben +6,5!(+3 dalla media del periodo)
    Ma dal paese delle cicogne e delle renne quello che da qualche giorno si stava preparando è alle porte.
    Il 12 sera già a Trieste la bora con raffiche oltre i 100 kmh spazzava la città ibernandola con -5
    Le bufere di neve dal Carso in poco tempo gli donano una candida veste, facendola assomigliare ad una città artica.
    Alle primissime ore del 13 la bora arriva alle porte dalla Romagna, ma queste rimangono chiuse.
    Fino al Polesine e Ferrarese la bora gelida investe la pianura con bufere di neve inaudite.
    A Rimini +5 la sera del 12, +0,5 a mezzanotte.
    La pioggia diventa neve.
    Il 13 ne caddero 13 cm con il buon vento da NO.
    Nelle pause della nevicata si scorgevano le nubi che velocissime provenivano da NE.
    Il pomeriggio del 14 si rasserena, il vento cessa, la temperatura precipita.
    Alle 22 -19!!!!
    Il 15.1 minima -17
    Il 16.1 ancora -19
    Il 17 arriva un fronte Mediterraneo.
    Inizia con pioviggine a -1,5.
    Ben presto è neve! 12 cm alla sera.
    Il 18 altri8 cm
    Il 19 ancora 25 cm
    Al suolo lo spessore ha raggiunto i 45 cm.
    La temperatura non ne vuol sapere di risalire sopra lo zero!
    Il giorno 21.1 una perturbazione Atlantica con il suo prefrontale caldo; porta la massima giornaliera a +4 il giorno successivo a +3,5.
    Le minime sempre assestate sui -10
    Il 22 altri 10 cm di neve.
    Il 30 4 cm.( minima -9 massima -2,5)
    Il 31 rasserena e la minima precipita ancora a -19
    Alcune temperature significative:
    Il 19.1 Trieste minima -9 massima -5 Verona -6 e -4
    Il 22.1 BO -16 e -4 FI -4 e -2
    Pescara -3e-2CB -10 e -9 di massima Potenza -10 e -8 sempre di massima
    Febbraio 1963
    Il giorno uno inizia con il sereno minima ancora -19! La sera si annuvola neve cm 2
    Il 2 variabile minima -15 massima -2,5 neve cm 8
    Il 3 coperto neve cm 22
    Massima altezza neve al suolo cm 55
    Dal 4 febbraio una serie di fronti Mediterranei hanno il sopravvento sull'aria gelida preesistente, non più alimentata da EST.
    Il 7.2 si ebbe ancora una minima di -14!
    Dal 13 gennaio al 17 febbraio il suolo rimase coperto di neve.
    Marzo ebbe delle minime di tutto rispetto:
    il 2 -8,5 il 4 -9, il 5 -6,5 il 7-8, il 24 -5, il 25 -7, il 26 -5,5
    Il 63 non finisce di stupire!
    Il 14 dicembre l'inverno fa già sul serio! Neve cm 5
    Il 15 cm 18
    Il 16 cm 12
    Breve pausa con temperature costantemente sotto zero e minima fino a -15,5
    Il 19 neve cm 1, il 20 cm 5 , il 24 cm5, il 25 cm 3(nella notte di Natale!!!!)
    Ero appena sposato, non avevo la macchina e ricordo con emozione che mi recai in bici con mia moglie alla Messa di mezzanotte sotto una nevicata grandiosa!
    Giorgio-Rimini

    ........................
    2.1.1979
    Il gennaio 79 rimarrà scolpito per sempre nella mia memoria e nel mio cuore.
    Ultimi gg del dicembre 1978:
    -42 a Leningrado, -40 a Mosca città e nei dintorni si superavano i -50!!!!
    -56 ad Ussula(Svezia), -48 a Stoccolma !!!!
    Polonia, ex Cecoslovacchia, Ungheria, Austria ibernate da minime dai -20 ai -28 !!!!

    ( i dati li “elemosinavo” da radio, TV, e giornali, e potrebbero non essere dati “ufficiali”)
    Ecco perchè la mattina alle 7,15' del 2 gennaio 1979 ebbi una bufera di neve a -1 con la bora!!!! cm 5.-!!! Fù la penultima neve con accumulo con BORA, l’ultima nel febbraio 2012 !!!!!
    Il bello che alle 6,30 avevo garbino a +12 !!!!!
    Non finì lì! il 3.1.79 min -13 max -1
    il 4.1 altri 5 cm di neve con minima a -11 e max a -2,5 !!!
    La bora mi ha SEMPRE dato coltellate al cuore, escluso 2.1.79 e due episodi febbraio 2012.-


    ..................................

    1996 una bella neve!
    23.12.1996 Minima +7 max +16
    24.12 min +5 max +9 pioggia mm 9
    25.12 min +2 max +8 pioggia mm 17
    26.12 min -1 max +3 arriva la bora
    27.12 min -3 max -0,5 bora poi il NO coperto nevischio
    28.12 min -6 max -2 coperto neve cm 6
    29.12 min -5 max -4 coperto neve cm 10 sempre vento da NO
    30.12 -12 max -1 coperto la notte poi sereno
    31.12 -11 max +1 a mezzanotte con l'arrivo del prefrontale caldo
    1.1.1997 min -2 max +2 coperto pioggia mm 28 temporale!
    Dal 29.12 al 31 la neve soffice, farinosa mi permise 5 mezze giornate di sci da fondo nel vicino parco da favola!
    uscivo e rientravo da casa con gli sci ai piedi!





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    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  3. #3
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    Predefinito Re: In piena crisi di astinenza, si va di ........

    Citazione Originariamente Scritto da giorgio1940 Visualizza Messaggio
    RICORDI!
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    Febbraio 1991
    Ultima grande neve
    Quella neve uccise un mio carissimo amico.
    Quel mattino del 6 febbraio 1991 iniziò a nevicare con -3 e vento NO.
    Nevicava fitto, lui Luigino(un famoso architetto di Rimini che costruì almeno una decina di bellissime Chiese di stile Moderno nel Riminese negli anni 70/80), spalava la neve davanti al suo garage, liberava l'accesso all'auto di sua moglie che sarebbe rincasata da scuola a minuti,
    il freddo e la fatica stroncarono il suo cuore generoso ma debole.
    La moglie lo ritrovò già ricoperto di neve con il badile ancora in mano.
    Questo fatto offuscò per me la bellezza dell'evento meteo.
    Dai miei quaderni ecco un ricordo di quest'ultimo.
    Già dal 29 gennaio una bella Alta con centro sulla Scandinavia iniziava a muovere un buon "fiume" di aria gelida sul suo bordo sudorientale.
    Le temperature a Rimini erano già fredde da una quindicina di gg(massime a +5 minima -5, medie giornaliera attorno allo zero)il tempo andava avanti stabile ed asciutto(dal 15.1 al 5.2 non una precipitazione) per una alta su Europa Centrale che spingeva il freddo sul suo bordo inferiore.
    A cavallo del mese l'asse dell'alta si piega verso Est prendendo un inclinazione tale che prendeva da Bretagna Francese a Penisola di Cola.
    Le basse relative su Europa sud/orientale rinvigorivano il fiume gelido che iniziava la sua corsa dal Nord degli Urali.
    Nei primissimi gg di febbraio un "ricciolino"(un area di bassa pressione, con annessi fronti nuvolosi) si affaccia dalle parti di Gibilterra e si infila sotto il naso occidentale dell'alta dentro il Mediterraneo.
    L'Africa risponde a dovere: richiamo di aria calda e che si umidifica sul mare....
    Il 4 la bassa è sul Golfo di Sirte, poi si sposta leggermente a Nord su Sicilia e con moto leggermente retrogrado risale il Tirreno e si posiziona sul Golfo del Leone.
    Un susseguirsi di fronti Mediterranei che inviano prefrontali tiepidi ed fronti umidi a scorrere su aria gelida che nel frattempo affluisce da NE e ENE.
    E' l'apoteosi!
    E' l'unica maniera per veder vera neve dalle mie parti!
    I primi 5 gg di febbraio sereni e nebbiosi con temperature medie giornaliere attorno ai -1 e -2
    Il 5 sera arriva la "ritornante" del primo "ricciolino" tirrenico, ed inizia la festa
    Dal primo mattino del 6 alla sera dell' 8 cadono ben 55 cm di neve!
    Il 9 e 10 la bassa a Sud-Est dei Pirenei si approfondisce e scaraventa aria calda sulla Penisola che scalza lo strato freddo fino al suolo.
    Il giorno 10 il garbino fa schizzare la temperatura a +14 la minima del giorno a +3.
    Addio neve, penso.
    Ma la coltre nevosa ben fredda e farinosa, tiene bene.
    Il Fronte passa, altra aria gelida travasa dalla porta del Rodano, si accendono i contrasti ed il giorno 13 febbraio altri 23 cm di neve cadono con temperature ancora ritornate bene sotto lo zero.
    Il giorno 14.2 sereno: min -11 massima zero!
    Questa è l’ultima vera grande ondata di neve e gelo che si è avuta a Rimini. Quella di fine 96 durò solo 4 gg e mi diede "solo" 16 cm di neve! Quella del febbraio 92 “solo” 25 cm di spessore massimo, e solo una minima assoluta di -7,4
    Ciao,

    P.S.
    Un fatterello che ricordo di Domenica 11.2.1991:
    La podistica in programma a Riccione quella domenica era stata annullata per neve.-
    Noi podisti incalliti non ci siamo dati per vinti, e con un giro di telefonate, ci siamo ritrovati in una cinquantina in spiaggia, sul bagnasciuga(unico posto percorribile, “pulito” dalla spessa coltre di neve dalle onde) per una sgambata da Rimini a Riccione. Vi erano anche tutti i bigh del Riminese, da Martinini, a Bisognani, ecc… Il ritmo subito elevatissimo, e già a Bellariva io ed altri ci stavamo sfilando….
    Presa “la palla al balzo” dico:”cosa c’è di meglio che una nuotatina in mare”!!! Detto e fatto! Sotto lo sguardo incredulo degli amici mi spoglio e rimango in mutande, e giù di corsa fra le onde(Temperatura acqua +2). Riinfilati i panni bagnati di sudore, le scarpette, e via di corsa ad inseguire i primi.-


    ..........................................



    La grande nevicata dal 67

    La notte prima della "Befana"(Epifania) a Rimini scesero bei 20 cm di neve.
    La bora e la pioggia del 6 gennaio la fecero sparire in poche ore.
    Il giorno successivo era un sabato.
    Alle 3 di mattino da bora gira il mio vento da neve: il NO!
    Neve fitta con -1 fino alle 12 !!!
    CM. OTTANTA!!!!
    La mia via, che allora era l'unica che portava da Rimini a S.Marino, restò bloccata fino al giorno dopo.
    Solo un piccolo "sentiero" prodotto dal calpestio, in mezzo alla strada, fra muri di neve.
    Quel giorno andai ugualmente al lavoro, a piedi. La ditta dove lavoravo produceva ossigeno, e l'ospedale quella mattina doveva essere rifornito.
    Si chiamò l'Esercito che con mezzi cingolati provvide al trasporto delle indispensabili bombole.
    La circolazione in tutto Rimini e circondario era interrotta.
    L'A14 allora arrivava solo a Rimini(era in costruzione), e da Rimini a Cesena era intransitabile.
    Come interrotta la linea ferroviaria da Rimini a Riccione.
    Rimini ebbe lo spessore maggiore di neve in pianura di tutta Italia quell'anno.
    Appena rifornito l'ospedale, chiudemmo lo stabilimento(mancava la luce).
    Io non tornai neppure a casa, ma con fatica mi portai, sempre a piedi, sul mio Covignano (la collina di Rimini mt 151).
    Spettacolo degli spettacoli!
    Cumuli di neve oltre i due metri dove il vento pareggiava le non uniformità del terreno collinoso.
    Si sentivano solo i trattori dei contadini che con le ruspe cercavano di liberare ognuno un tratto di strada...
    Il piazzale del Convento delle Grazie, una fiaba!
    I cipressi alti una decina di mt. con la chioma piegata dal peso di quintali di neve, fino a toccare terra.
    La città sottostante indescrivibile visione bianca.....
    A casa più tardi il mio badile lavorò per almeno quattro ore fino a notte inoltrata per far "rotta" a casa mia.
    Riuscirò a vedere ancora una "visione" simile?
    ciao,
    Giorgio
    67 arco d'Augusto.jpg67 Grazie.JPGRimini67.jpg


    ..........................

    Il "nevone" del 29' (di Felliniana memoria)


    Il "nevone" del 1929 interessò gran parte d'Italia.
    L'inverno 28/29 è stato "storico" per il freddo, i frequenti afflussi artici e siberiani, e per la neve caduta in maniera assolutamente eccezionale in tutta Italia.
    L'inverno sembrava non dovesse mai finire, le "fasi" fredde si susseguirono fin oltre Pasqua!
    La mia passione per la meteo e la neve, nasce prorpio dai racconti di mio padre del "nevone" del 29'.
    Ai primi di febbraio dopo un lungo e freddo inverno tutti si attendevano la scomparsa del gelo e con l'allungarsi delle giornate, un sentore di primavera.
    Ma il 9 di febbraio incominciò l'evento "storico" del secolo xx°.
    Nevicò ininterrottamente per tre giorni ed al 12 febbraio , a Rimini, si raggiunse uno spessore di neve attorno ai 130 cm.
    Nelle colline appena sopra la periferia della città, si ebbero accumuli per vento ed avallamenti del terreno superiori ai tre metri.
    La gente era in certi casi costretta ad uscire dalle finestre del primo piano o scavare gallerie per raggiungere la vicina strada. Strada resa praticabile dopo giorni e giorni di lavoro massacrante di badile. Non vi erano turbine o mezzi potenti come ora, tutto si faceva organizzandosi a gruppi di cittadini, di vicinato, spalando con abnegazione e per necessità.
    Ricordo in particolare il racconto di una situazione drammatica vissuta nella mia famiglia.
    Mio fratello maggiore che allora aveva 2 anni era gravemente ammalato di polmonite, ed allora senza penicillina ed altri farmaci allora sconosciuti, era in grave pericolo di vita, il riscaldamento in casa non c'era. I servizi igenici inesistenti(un piccolo capanno di legno all'esterno della casa era il nostro bagno).
    L'unica stufa a legna era il riscaldamento e la "cucina economica" per tutta la casa.
    Ma quell'inverno era stato freddo e lungo, la poca legna acquistata e raccolta sulla vicina collina era finita.
    Mio padre allora disperato, di notte tagliava tronchi all'alberatura della vicina strada, ed occultava il taglio con la fuliggine.
    In casa si gelavano varie cose, dall'acqua del bicchiere sul comodino, alla damigiana di " mezzovino" od "acquaticcia" in soffitta, che regolarmente si rompeva.
    Ricordo anche la frase sempre di mio padre che spesso si doveva recare a piedi in farmacia in città:"pensa che il termometro all'interno della farmacia, anch'essa riscaldata con una stufa, segnava zero gradi!"
    Fortunatamente anche grazie ai "furti" di mio padre mio fratello si salvò.
    La neve resistette fin dopo Pasqua, e le storie vere, raccontate dai vecchi dello storico "nevone", tennero banco per anni nelle "veglie" di vicinato che allora si tenevano nelle stalle per riscaldarsi con il calore delle bestie.
    Allora sì che l'inverno era inverno!
    Proprio allora che non se ne sentiva il bisogno! anzi...

    ......................................
    Continua....


    Che bei racconti Giorgio!, pare di esserci dentro da come riesci a creare l'atmosfera..
    Eh già il nevone del '29...
    Mio padre, nato il 25 febbraio di quell'anno, e per fortuna ancora in discreta salute, spesso mi "ri-racconta" i racconti dei suoi genitori....
    Come i racconti del periodo bellico....resterei per ore a sentire i racconti, anche di episodi tragici.

    Grazie Giorgio!
    Grande.....come sempre!
    Ciao Giorgio, Grande Astigiano.

    ...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)

  4. #4
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: In piena crisi di astinenza, si va di ........

    In parte meteo, in parte no! :
    ................


    Che tempi gli anni 40’!!!
    Sono di un altra "era"! anche se mi farebbe "comodo" intrupparmici!;-)))
    Sono nato moooooooolto prima!
    Sembra un film, un sogno, rivivere la mia infanzia!
    Fino a 14 anni dalle mie parti i maschi portavano i calzoni corti! in inverno!,ma corti,corti! sopra la metà coscia!
    E che inverni! Che gambe viola dal freddo!
    L'acqua del bicchiere sul comodino gelata, al mattino!
    I piedi intirizziti "sparati" nel forno della stufa a legna, al ritorno dalle elementari!
    Il mattone scaldato sulla medesima stufa e tenuto sotto i piedi mentre si mangiava.
    Il "gabinetto" fuori casa fatto con quattro asce di legno, con spifferi da vero "buran" che ti ibernavano il "pistolino"!;-)))
    Il bagno del sabato nella tinozza di legno con l'acqua scaldata sulla stufa.
    Io qui ero il più fortunato!: essendo il più piccolo dei fratelli ero il primo ad usare la stessa acqua che poi avrebbero usato i miei fratelli!
    Furibonde battaglie a palle di neve, senza guanti, con frequenti intervalli per recuperare dolorosamente la sensibilità agli arti superiori, infilando le mani lì fra la gambe, dove è sempre caldo!;-)))
    Le slittate(da incoscienti, pericolosissime) a piè pari sulle superfici gelate di laghetti o stagni.
    La goduria delle discese sulle nevi(allora frequenti) della collina Riminese, il Covignano!.
    Si usavano scale a pioli, a gradini alternati il nostro sedile, e giù.....
    Ma quando la scala s'"impuntava" i "bobbisti" venivano catapultati in avanti a formare una pittoresca ed urlante valanga umana.
    Chi riusciva a "rimediare" qualche paraurti di auto per sistemare come appoggio "slittante" ad una vecchia sedia(coricata) era guardato con immensa invidia da noi "poveri cristi"!
    Altra ambita soluzione era quella di "fregare" delle meravigliose "conchiglie" metalliche(rosse del diametro di circa 60 cm), fuori dai bar della pubblicità della Coca Cola.....era il Top!!!
    Per non parlare delle nostre "leccornie"!
    Il pane si prendeva al forno una volta alla settimana, su consistenti fette si strofinava dell'aglio, un pò di pepe e del sale(chi poteva un goccio d'olio!)!
    Prosciutto? non si conosceva l'esistenza! Il lardo, tagliato a fettine sottili era il massimo!
    E la buona fragrante mortadella(che costava 50 lire all'etto) era l'affettato dei "ricchi".
    I tortellini in brodo( nel Riminese chiamati "cappelletti") si mangiavano solo a Natale e Pasqua. Che abbuffate!!! con i miei fratelli era gara a chi ne mangiava di più, si contavano e gustavano uno ad uno!
    Colombe, panettoni, pandori, pasticcini vari.....sconosciuti!
    Le mamme e le nonne per Pasqua si recavano al forno più vicino(qualche km) con farina, zucchero, uova, lievito, e lì impastavano la ciambella ed avevano anche l'uso del forno per la cottura, con soli pochi spiccioli.
    La festa per noi bambini era il "piccioncino" che consisteva nella raschiatura del taliere dove veniva prima impastata la ciambella(ogni famiglia ne faceva una dozzina di "filoni" che "resistevano" sempre molto ambiti per una decina di giorni.), questa "raschiatura" veniva manipolata a mano fino a farne un lungo "serpente", spezzato in 2 o tre tronconi, si annodava a forma di piccione e veniva messo in forno. Era il "dolce" dei bambini!
    I giochi: semplici e divertenti...
    dal "nascondino", le "piastre", alla pista disegnata con il gesso sull'asfalto della "statale di S.Marino" con i tappi metallici delle bibite.
    Si giocava per ore e capitava di spostarsi per far passare le rarissime auto solo 2 o 3 volte......
    Sulla stessa Statale, ora ne transitano fino a 1000 all'ora!
    Le tecniche messe a punto per "far razzia" di frutta nei campi vicini: ci si divideva in due bande, una facendo casino, faceva bella mostra di se, vicino agli alberi di pesche o susine, attirando l'attenzione del contadino, l'altra(dalla parte opposta del campo) libera da "vincoli" si "appropriava" di qualche succulento melone o cocomero.
    La volta successiva......l'inverso! [IMG]file:///C:\DOCUME~1\Giorgio\IMPOST~1\Temp\msohtml1\01\clip_image001. gif[/IMG]
    Quella volta sul ciliegio mi andò bene!
    Io e Mario quel pomeriggio avevamo adocchiato un bellissimo ciliegio carico fino all'inverosimile di frutti.
    Bello alto, circondato dal grano in maturazione.
    I primi rami erano alti almeno due metri e mezzo, dopo molti tentativi siamo sopra.
    Pancia mia fatti capanna!
    Sul più bello secchi schiocchi di frusta sibilavano ai nostri piedi.
    Il nostro "amico" contadino era sotto di noi e faceva sibilare il suddetto arnese.
    Ne aveva ben donde per essere arrabbiato: avevamo, con il ns precedente calpestio, schiacciato a terra il grano circostante.
    Dico a Mario: uno salta da una parte, e l'altro dall'altra....uno dei due si "salverà" !
    Arrivai a casa con una corsa da centrometrista, con ancora nelle orecchie le grida di Mario sotto le frustate!
    Questa la devo confessare:
    Ero invidioso dei mie compagni di avventure, per questo motivo: i loro padri(allora tutti molto severi) lavoravano fuori casa(chi muratore, chi falegname.....), ed erano fuori per buona parte della giornata. Loro erano molto "liberi"!!!
    Io al contrario, figlio di un sarto di campagna con laboratorio a casa, ero sempre sotto controllo! Sarà per questo che ne ho buscate tante, tante in più di loro!



    .....................


    Sul lago ghiacciato
    Ricordo di quella sera dell’ 85

    La neve quei giorni era tanta, sul mezzo metro.
    Una di quelle sere preparo gli sci da fondo per poter andare l’indomani a tracciarmi una bella pista nel parco vicino.
    Mi accorgo che non ho più i bastoncini… che disdetta!, domani è domenica, non posso acquistarli!
    Sono quasi disperato, mi ricordo del mio amico Andrea, sì lui ne ha più paia.
    Alle 11 di sera gli telefono, con la sua proverbiale cortesia, mi dice: vieni a prenderli subito, domani mattina parto presto.
    Mi infilo la giacca a vento, i doposci e mi incammino verso il parco, lui abita dall’altra parte.
    In mezzo al parco vi è un grande e profondo lago, una ex cava, lungo 400 mt e largo più di 100.
    Erano le 23,30, la temperatura sui -8, cadeva ancora qualche rado fiocco.
    L’atmosfera era da fiaba, gli alberi carichi di neve, i radi lampioni diffondevano una luce irreale, la superficie del lago, 4/5 mt inferiore al livello del piano sovrastante era lambita dai rami inarcati dal peso della neve, tutt’intorno.
    La superficie, bianca liscia, solo in qualche punto si vede il gelo vivo, in quanto il vento del giorno aveva sollevato la neve portandola lontano.
    Una tentazione mi assale….., la respingo.
    Ritorna… : se invece di fare il periplo, lo attraversassi direttamente?
    Comincio a ragionare: sono sei giorni che la temperatura non supera lo zero, le massime si mantengono sui –5 ai –3, le minime sono assestate dai –10 ai –17!
    Faccio un po di calcoli in base all’esperienza con altre ondate di gelo….
    Il ricordo di quando negli ultimi anni 40’ e primi 50’, con i miei fratelli maggiori, in qualche occasione vi correvo scivolandoci sopra. Bei ricordi di fanciullo e di gelo!
    Non fare il “pataca”! mi dico, hai 45 anni, moglie e tre figlie, non c’è anima viva qui in questa notte.
    La ragione(incoscienza?) continua a lavorare, calcolo lo spessore che non dovrebbe essere inferiore ai 10/15 cm.
    Mi avvicino all’orlo ghiacciato del “catino”, qualche passo, dove l’acqua è profonda solo 50 cm.
    Comincio a saltare per provarne la resistenza, non un segno di cedimento!
    Mi avventuro verso il centro, dove l’acqua è profonda una decina di metri, tutto è solido.
    In quel silenzio magico il bimbo che sempre è rimasto in me, prende il sopravvento.
    Comincio a correre, a slittare, a cadere, scivolate di 20, 30 mt….
    Un folletto impazzito che volteggia in quel Paradiso!
    Ad un tratto, tutto sudato, grondante, sebbene la temperatura “artica”, guardo l’orologio… mezzanotte e mezzo!!!
    Andrea mi aspetterà ancora?
    In fretta risalgo la china che mi porta dall’altra parte.
    Di corsa raggiungo la sua abitazione…..
    Sì, la luce ancora accesa della sua sala, diceva che un amico lo si aspetta sempre!
    Giorgio
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  5. #5
    Uragano L'avatar di vigna
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    Predefinito Re: In piena crisi di astinenza, si va di ........

    grazie Giorgio...
    ora qualcuno mi può raccogliere che sto cadendo \as\
    28/01/2025: ore 12.14, +19,9 di scirocco.
    Il GW è una cagata pazzesca!!!!!!
    Dama ritorna presto. Ti aspetto.

  6. #6
    Burrasca L'avatar di Beppe
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    Predefinito Re: In piena crisi di astinenza, si va di ........

    come sempre, Grazie Giorgio

    aveva un maglione da comunista con le tarme che cantavano bandiera rossa!
    se tu hai una mela e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno.ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea,
    e ce le scambiamo allora abbiamo entrambi due idee.(g.b.shaw)
    Apro posito,ai riaprito laeroporto che son tutti incazzati come dei bepponi alla festa dell'unità? (Alby)

  7. #7
    Vento forte L'avatar di roberto71
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    Predefinito Re: In piena crisi di astinenza, si va di ........

    Giorgio ho le lacrime agli occhi!!! I tuoi racconti sono poesie!!!! Grazie davvero di cuore per tutto quello che ci dai!!!
    Roberto Montanari
    Serravalle (Repubblica di San Marino) 160mt s.l.m.
    Dati online della mia Davis Vantage Pro 2 ventilata
    Osservatorio meteorologico e rete di monitoraggio sammarinese http://www.meteo.sm
    Webcam live https://serravalle.altervista.org/

  8. #8
    Vento fresco
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    Predefinito Re: In piena crisi di astinenza, si va di ........

    Grazie 1000 Nonno Giorgio, i tuoi amarcord nevosi e i tuoi ricordi d'infanzia sono davvero emozionanti, è come se li avessimo vissuti anche noi, ti auguro di rivivere ancora le stesse emozioni che ci hai raccontato.

    Spero almeno una volta nella vita di vivere un esperienza come la tua.

  9. #9
    Burrasca L'avatar di ermeteo
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    Predefinito Re: In piena crisi di astinenza, si va di ........

    Sposterei il topic nella stanza generale della meteorologia
    Le mie 2 nipotine sono favolose !!!

  10. #10
    Bava di vento L'avatar di marco.nl
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    Predefinito Re: In piena crisi di astinenza, si va di ........

    Che bei racconti. Grazie per averli condivisi!

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