Inoltre: quanto mi costa "ecologicamente" fare un aranceto a Sostengo in serra rispetto ad importare un camion di arance da Catania?
Facciamo il km0 differenziato per prodotti?
E cosa facciamo dei prodotti che provengono da territori vicini ma esteri?
Ecco perche' sta cosa mi pare molto ma molto una versione romanzata del protezionismo 2.0...![]()
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
Il km0 efficacie deve per forza di cose essere differenziato per prodotto. Quei prodotti compatibili con i fattori ambientali della zona devono avere necessariamente la priorità.
Poi tranquillo che di questo passo basta attendere un ventennio e diventerà conveniente produrre le arance anche a Crevacuore.![]()
Edoardo, non direi una versione del protezionismo
questo, secondo il mio parere, ricalca quanto viene speso per contrabbandare delle volte il "cibo biologico" che alla fine scopri non è biologico (utilizzo di pesticidi e similari)
le cose debbono essere fatte senza integralismi, altrimenti si passa al ridicolo
come dici tu: che senso ha farsi un aranceto in montagna o a Berlino quando per ottenere il meglio dell'alimentazione si possono avere arance da Catania?
è anche innegabile che la nostra cucina al pari di quella francese sia una delle più varie e ricercate che esistano al mondo e diciamo anche più sane
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il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Ecco, ma non e' cosi' semplice come pare.
Ho cercato ma non ho trovato una definizione univoca di km0 (o filiera corta). Non ho capito se significhi andare a comprare direttamente dal contadino, o se basta che i beni siano prodotti entro un determinato raggio. A mio avviso senza "diversificazione", ovvero senza specificare in un modo sufficientemente oggettivo, il consumo di risorse (termine molto generico) dovuto alla produzione di quel bene siamo pienamente nel campo degli integralismi.
Per farla esagerata, il contadino dietro casa, anche solo per mancanza di mezzi economici puo' usare prodotti meno sofisticati e potenzialmente piu' inquinanti dell'azienda che sta a 300km da casa.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
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Ciao Ale!
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Qui sono d'accordo. Per non parlare della psicosi creata ad arte sulla terra dei fuochi...c'è gente che a momenti si compra le mozzarelle di bufale allevate nelle fabbriche del Nord pur di non comprare roba campana. Un mio amico (ignorante in geografia) mi ha candidamente detto che non compra più nulla che ricordi in etichetta la Campania...eh beh certo, meglio le bufale di Porto Marghera che di Paestum...\fp\. Vagli a spiegare (come ho tentato di fare) che, anche volendo, tra le zone casertane sotto inchiesta e il basso salernitano (l'altro areale di produzione) ci corrono 250 km...come parlare ai muri.
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