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Brezza tesa
Re: Info escursionismo
Concordo su "scarponcino". Per tutta una serie di motivi, la caviglia è meglio proteggerla, indipendentemente dalla difficoltà dei percorsi.
Io in genere guardo molto anche il grip della suola: oltre a vibram sicuramente ( ho vistocolleghi con esperienze disastrose, al di fuori di esso) con una bella scultura "dentata": anche su terreni banali come un prato in pendenza, se è umido e fangoso, il carrarmato buono diventa fondamentale.
Poi, devi valutare in funzione di cosa pensi di fare. Ad esempio, se inizi a muoverti anche su ghiaioni o comunque tereni con sassi mobili, è meglio evitare le scarpe leggere con gli inserti in tessuto imbottito: ho visto troppi fra studenti e colleghi con usure o sbreghi da sasso, e anche qualche botta per sfiga "da sasso caduto da appena più sopra".
Anche la rigidità della suola, dipende molto dai terreni e dalle tecniche. E' indispensabile, secondo me, in quota, fuori sentiero, terreni misti e percorsi lungotti. Permette di lavorare di spigolo, appoggiare solo qualche cm e non stressare tutto il polpaccio o la caviglia per seguire l'aderenza a un terreno in pendio. Però se non sei abituato, ti massacra.
All'opposto, troppo morbida non funziona, secondo me. Cioè, va bene per muoversi in aderenza, arrampicare e cose del genere, ma in una normale escursione mi sembra molto limitante.
Due cose fondamentali:
- oltre ad andare in un negozio specializzato, dove ti consigliano, preferisci se appena possibile un grosso negozio in una zona che ha alle spalle un bacino d'utenza "montano". Perché è più facile che vengano "specializzati" (anche nei modelli e nelle marche) dalla clientela che sa cosa vuole e ha già visto innumerevoli scarpe disfarsi; ed è più facile che riescano ad avere personale non solo "specializzato" professionalmente, ma anche che sa di cosa si sta parlando, perché lo usa anche lui. Insomma, secondo me vale ancora la vecchia usanza di comperare gli scarponi ne luogo di vacanza (o quasi)
- scegli sempre un filino al di sopra della media che pensi di fare. In montagna l'imprevisto è veramente sempre dietro l'angolo, e proprio nelle situazioni più banali - forse perché l'attenzione si abbassa - si rischiano disastri. Una scarpa in grado di affrontare anche un minimo imprevisto è più affidabile. Comunque, mai scendere un filino al di sotto ( a me sono capitati negozianti che mi hanno consigliato scarpe da sciuretta "perché sono più comode, e in fondo ormai i sentieri sono buoni"... per me è una cazzata).
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