
Originariamente Scritto da
Stau
Non voglio arrivare a parlare di macrosistemi per carità, però aggiungo alcune considerazioni, visto che vedo attorno alla questione Scozia un perbenismo/moralismo da far paura

oltre alle solite boiate gigantesche che hanno sparato i media in questi giorni relativamente alle conseguenze economiche dell'eventuale indipendenza scozzese

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1. Una nazione è un insieme di persone che hanno lingue, culture, religioni e modi di intendere le cose simili. Se un insieme di persone autonomamente decidono di staccarsi da tale nazione e formarne una a parte perchè non si riconoscono più in tale sistema di valori o per altri mille motivi, noi, persone esterne alla faccenda, chi siamo per arrogarci il diritto di giudicare la loro scelta? Chi siamo per dire che sono privi di buon senso o robe del genere? Io sinceramente credo che nessuno di noi possa giudicare una scelta presa DEMOCRATICAMENTE da una popolazione attraverso un referendum.
Così come penso che nessuno potesse giudicare, a suo tempo, il referendum on-line fatto in Veneto e che purtroppo non era affatto ufficiale. Sono scelte che vengono prese in regime pienamente democratico. E' anche per questo che nel post precedente scrivevo che non ha molto senso "tifare" per una questione che non ci riguarda. L'unico atto di cui posso felicemente prendere nota è che in questo caso ha vinto la democrazia e mi auguro che questo esperimento possa avvenire per tante altre regioni in cui è presente la volontà di indipendentismo. Vai con la bella moralizzazione ora. \as\
2. Quanto alle conseguenze economiche il fatto che la Scozia indipendente potesse avere una grave ricaduta rispetto a prima, concedetemelo, è una BALLA spropositata. Non è mai e poi mai successo nella storia che una nazione, resasi indipendente da un'altra, si sia negli anni successivi impoverita rispetto a prima. E' sempre avvenuto il contrario, tranne nei casi (es. Bosnia e Croazia) in cui la nazione da cui si erano staccati ha fatto loro guerra. Vedasi la Slovenia, vedasi la Repubblica Ceca, vedasi gran parte dei Paesi dell'Est Europa dopo che è crollato il comunismo. Se torniamo nel passato, vedasi gli USA dopo l'indipendenza dalla GB quanto hanno fatto economicamente schifo \as\\as\\as\.
Gli Stati che vanno meglio sono sempre quelli più piccoli (oppure quelli vasti ma federali). Perchè più semplici da gestire, perchè solo tra una popolazione non vasta esiste una vera identità nazionale (cosa che in Italia de facto non esiste, e si può vedere bene) e quindi un unità di intenti a livello politico-sociale con tutte le migliori conseguenze che ne derivano a cascata lato economico. E in più perchè avere più Stati indipendenti tra loro significa avere maggiore libertà di scelta di dove stare per gli individui, quindi maggiore concorrenza anche sotto il lato fiscale e gestionale (derivante dal minor potere coercitivo) che spingono gli Stati a essere più efficienti.
Al contrario gli imperi e i grandi conglomerati di nazioni sono sempre crollati, perchè troppo ingestibili e soprattutto privi di identità. E' la storia che lo insegna, è la storia che punta il dito a favore dell'indipendenza e della frammentazione del potere coercitivo degli Stati.
Fra l'altro leggendo in giro si trova anche questa notizia:
Scozia indipendente: Murdoch potrebbe spostare capitale suo impero
Veramente, sarebbe stato un dramma per la Scozia l'indipendenza

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