
Originariamente Scritto da
giorgio
Beh credo che la "questione" abbia due chiavi di lettura:
una economica/finanziaria e una "sociale".
Pio in questa discussione incarna l'anima "sociale" che a mio parere non deve totalmente annullarsi a favore di quella economica/finanziaria. Mi stupisce che sia il solo o uno dei pochi.
I ragionamenti che fanno i puristi della visione "economica" non fanno una grinza, però, ha anche ragione Pio quando dice che la vita non può ridursi a un mero calcolo finanziario.
Credo che la soluzione "politica" (ossia data dalla politica....che, piaccia o meno, deve dare queste risposte) debba essere impronatata all '"equilibrio"
Credo anch'io che lavorare 35/38 anni possa essere sufficiente; dovranno essere trovate delle forme di uscita dal lavoro "anticipate" anche e soprattutto per favorire l'ingresso nel mondo del lavoro.
Poi sull'analisi di Pio " se si vuole lavorare, il lavoro c'è..." sono abbastanza d'accordo. Suvvia, sappiamo tutti come vanno le cose...
tanti esempi di ragazzi volenterosi (anche su questo forum) che si sono dati da fare senza aspettare per anni "il lavoro adatto" lo testimoniano.
Credo che la verità, la ricetta giusta, non ce l'abbia nessuno.
Paghiamo la mancanza di una vera "politica con la P maiuscola" che sappia dare le risposte giuste.
Sbaglierò, ma non vedo la soluzione nella fredda teoria dei numeri.
Invecchiando, starò diventando comunista...

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