Una collega di mia madre è andata in Olanda qualche giorno fa per trovare la figlia. Ha trovato tutto chiuso, ristoranti e negozi, e praticamente è rimasta in albergo.
Non ho ben capito poi una parte del racconto che mi ha fatto mia madre, perchè ha detto che doveva farsi un tampone o una quarantena altrimenti o roba simile perchè veniva dall'Italia. Ma mi sembra strano, non credo ci siano provvedimenti del genere in Olanda verso gli italiani. Poi boh.
sì certo, i picchi corrispondono esattamente a quelli delle ondate, i morti in eccesso sono Covid senza se e senza ma.
per quello dico che finché arrivano dati da lì c'è poco da tirare le somme...
io invece al momento rimango convinto che per i non vaccinati la solfa rispetto a Delta non sia cambiata molto, mentre chiaramente prendendo molto bene i vaccinati appare piuttosto mild, non so se più o meno di Delta che, al contrario, prendeva molto bene i non vaccinati, i vaccinati avevano uno scudo discreto. Sono dell'idea che se non ci fosse stata omicron, l'avremmo svangata facilment quest'inverno...
Speriamo che i dati disattendano la mia convinzione![]()
Si vis pacem, para bellum.
Per vedere il reale impatto di omicron secondo me bisognerà aspettare 15-20 giorni dal gran rialzo dei contagi.
Tutto il resto è teoria-desiderio.
Sono sicuro che pure delta, infettando una grande percentuale di persone giovani, dopp 10 giorni dall'inizio della diffusione seria sarebbe "mild".
Sono 2 anni che si ripete all'infinito "i ricoveri dopo 2 settimane di contagio, le morti dopo 3".
Omicron 1 mese fà era un nuovo ceppo totalmente estraneo, oggi già si sà tutto ancor prima che passino le famose 2 settimane dal contagio.
Scusate se sono un pò scettico.
Tra l'altro sia in Italia sia in UK abbiamo fatto diverse terze dosi, questo potrebbe dare un quadro di ospedalizzazioni e morti più attenuato rispetto al Sudafrica.
Potremmo ritrovarci nella situazione in cui di fatto ogni stato avrà un decorso di mortalità e ospedalizzazioni diverso a seconda di quante terze dosi ha fatto.
UK tra l'altro ne ha fatte il doppio circa di noi se non erro, quasi 30mln. Noi dobbiamo correre, ma penso che nel momento della resa dei conti sulle ospedalizzazioni/decessi saremo ad una situazione simile. certo, le feste di mezzo rallenteranno le somministrazioni. il discorso è che dopo cene/cenoni/festoni è facile che il picco vero sia ben lontano, ma molto lontano...
Si vis pacem, para bellum.
Non è questione di leggerezza o di paura della morte - ché c'è sempre stata, basta vedere i temi macabri nell'arte dal Basso Medioevo in poi - ma di rassegnazione o accettazione.
Era un fatto della vita, ognuno sin da piccolo aveva imparato che si è di passaggio, avendo visto morire parenti, vicini, addirittura compagni di giochi o fratellini minori.
Mia nonna, nata nel '10 a Venezia - e non nelle campagne o in valle - e in una famiglia che ha potuto allora permettersi di far laureare un figlio, diplomare altri due e mandare impiegate in posta le tre figlie, diceva sempre che loro erano in 8 figli, ma due erano morti a pochi mesi, li avevano trovati in culla morti, uno forse per lo spavento della guerra... Lo diceva con una naturalezza che a me faceva impressione, quei due cuccioli per lei non erano esistiti affettivamente, non erano una perdita, perché era normale che di una nidiata numerosa qualcuno si perdesse. Oggi è una tragedia anche un aborto spontaneo, e ci mancherebbe che non fosse così, perché abbiamo ben altre conoscenze, altra tecnologia, altra capacità di monitorare e intervenire in tempo.
Non ce ne rendiamo conto, ma è una situazione assolutamente nuova per l'umanità, e estremamente labile.
A questo si aggiunge che via via la morte è stata allontanata dalle nostre vite, rimossa. Una volta si moriva in casa, si rimaneva in casa per la lunga veglia, tutti i conoscenti venivano a vedere. Nelle valli ancora un po' si usa, ma molto più spesso si muore in ospedale - assistiti dai medici e questa è un'altra normalità di cui non ci accorgiamo - gli spazi delle case sono ristretti, le persone vivono lontane, quindi la morte abbandona le case dei vivi, e resta un fantasma evanescente.
C'è una cospicua letteratura sulla storia della morte in occidente, e della sua percezione... e nell'ultimo secolo molto, ma molto, è cambiato.
Così acquisiscono senso le parole di Boris Jhonson: "abituatevi a perdere i vostri cari", perché ormai lo consideravamo un elemento remoto.
Nella primavera del 2020 quello che mi aveva più impressionato era stata questa considerazione: ci sentivamo sicuri, credevamo che la nostra medicina potesse fronteggiare tutto, e non abbiamo preso sul serio in tempo la possibilità che non fosse così, che bastasse uno stupido virus a far saltare le nostre certezze.
Il vaccino anti covid in Italia in tempo reale | Il Sole 24 ORE
dai grafici a torta suddivisi per fasce di età, si vede bene come la Lombardia sia ben più avanti in tutte le fasce rispetto alla media nazionale, sia come prime dosi che come terze.
sopra i 60 anni si è superato il 50%, gli over 80 sono al 75%, penso che sia il caso di spingere forte sulle fasce anziane.
la fascia 5-11 è al 7% di prime dosi, un po' pochine, mentre c'è un forte balzo in avanti sulla fascia 12-19 (penso per le norme sul GP e maggior fiducia avendo aperto anche per i più piccoli).
Siamo quasi al 100% sulla fascia 20-29, pazzesco, siamo ad oltre il 96% considerando le prime dosi (93% sulle seconde). Chissà se ci sono altri paesi con una percentuale così alta per quella fascia.
Impressionante la quantità di novax tra i 30 e i 60/70 anni. siamo ancora a circa 1mln di scoperti in Lombardia, in percentuale nel resto di Italia sono ben di più.
mi chiedo cosa faccia nella vita sta gente![]()
Si vis pacem, para bellum.
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