
Originariamente Scritto da
alexeia
Assolutamente d'accordo; nei mesi scorsi "convivere" non poteva essere molto di diverso.
A un certo punto, più o meno dalla seconda ondata, non è stata data la medesima enfasi ai numeri che era stata data in prima ondata. In un certo senso si è pilotata la reazione delle persone, secondo me.
C'è stato un momento che mi sono resa conto che i numeri erano comunque alti, ma non stavo reagendo nemmeno io alla stessa maniera, non mi sembravano "vicini" ma qualcosa di cui in fondo "si sa che ci sono, ma fa lo stesso"... mi ha fatto impressione rendermi conto che stavo adagiandomi su questa immagine, e ho cercato di tornare a considerare le cose analiticamente, razionalmente.
E lì mi è apparso chiaro che, a monte di tutto, era cambiata l'impostazione dell'informazione, cioè, lo stile, il registro. Io posso dare la medesima notizia in più modi, con degli artifici comunicativi, per suscitare reazioni diverse. Posso renderti un dato assolutamente neutro come allarmante, o invece come da festeggiare.
Ecco, a un certo punto l'informazione ufficiale ha iniziato a tenere un registro diverso.
Secondo me perché non si poteva iniziare di nuovo a seminare il panico; e perché comunque la zuppa era quella, e gli ascoltatori dovevano farsela andare giù (perché le soluzioni erano ancora allo studio, o perché si dovesse coprire l'inefficienza, non lo dico, non lo so, ognuno trovi i moventi che crede...).
In questo senso parlo di "convivere"; è una delle ipotesi che sono state fatte più volte, "a un certo punto si riaprirà e il virus sarà basso e si conviverà"... ipotesi che vela in sostanza l'idea dello stillicidio e del disastro continuato. Per evitarlo, occorreva contenere le cifre da subito dopo l'estate...
ma questo è il facile senno di poi.
Il risultato dell'anestetizzare la percezione di massa è stato, dall'altro lato, di aprire il campo alle ipotesi negazioniste, che sono diventate improvvisamente estremamente convincenti.
Noi qui viviamo in una bolla informativa, in cui si scambiano articoli scientifici, dati statistici ed elaborazioni, ma all'esterno gran parte della gente attinge da un lato ai siti complottisti che pullulano in rete, dall'altro ai social che
li centuplicano.
Insomma, tutti quelli che perdono tempo a prendermi in giro se mi disinfetto le mani o cerco di non farli avvicinare troppo, non è perché sono stufi di vedermi disinfettare le mani, è proprio perché pensano che sia ridicolo: il covid è finito, stanno bloccando tutto perché ce l'hanno con noi... più o meno...
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