Eh speriamo, comunque l'anno scorso si erano quasi azzerati anche decessi e ricoveri un po' ovunque, quest'estate invece potremmo avere criticità locali... poi sicuramente le vaccinazioni delle fasce anziane dovrebbero aiutare, ma temo che avremo più ricoveri di gente più giovane (come sta avvenendo ad esempio in Brasile)
Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITORGN6
http://datimeteoasti.it/stazionimete.../realtime.html
Mi riferivo alle nuove varianti, che sembrano non voler cedere stavolta ad Aprile, come accaduto invece l'anno scorso. Un effetto della stagionalità sicuramente esiste, non lo sto negando, sono soltanto molto esitante stavolta a quantificarne l'intensità, se sia fortissima (come l'anno scorso) o medio-bassa.
Ultima modifica di Cristian_Marchi; 12/04/2021 alle 01:24
Il peggiore inverno che abbia mai visto?
Il 2006/2007!!!
Per questo parlavo di plateau, appunto perchè da settimane non cala più e si è fermata su questi livelli.
I decessi non stanno aumentando, comunque il problema non è dato dai decessi ma dall'occupazione dei reparti ospedalieri, sono costanti e il calo se c'è è blando. 781 ricoverati in TI in Italia corrisponderebbero a quasi 3000.
L'anno scorso secondo me già in questo periodo gli effetti dell'avanzamento stagionale erano visibili. Infatti molti stati, come l'Austria, riaprirono proprio attorno al 12-15 Aprile, e i casi non aumentarono ma continuarono a scendere.
Stavolta invece abbiamo ad esempio la Spagna, che eppure dovrebbe essere la nazione che più risente dell'avanzamento stagionale rispetto alle altre per la posizione più meridionale e per il clima più clemente, che sta vivendo da un paio di settimane un nuovo aumento.
E' difficile capire quando l'effetto stagionale diverrà predominante, e quale sarà stavolta il plateau di casi.
Mi ricorda tanto il meme coi draghi
Aspe, lo creo io
draghi.jpg
Perché le nuove varianti dovrebbero risentire meno della stagionalità? Maggior contagiosità dovrebbe semplicemente significare che partono da livelli più alti e ci mettono di più per arrivare a livelli più bassi come l'anno scorso, direi. Ad ogni modo il confronto temporale esatto con l'anno scorso è difficile da fare perché l'anno scorso i picchi furono influenzati dal lockdown e in più c'erano in gioco anche fattori di altro tipo (come il founder effect). Magari con un lockdown più light i picchi sarebbero stati più tardivi o più spalmati nel tempo.
Alla fine comunque anche l'anno scorso il calo dei decessi non è cominciato se non dopo metà aprile, al di fuori di Italia e Spagna che erano state colpite per prime e avevano attuato il lockdown più severo.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Il Covid non è "stagionale" nel senso che viene usato in medicina, ovvero che sempre e comunque la malattia si evidenzia possedere un andamento legato alle stagioni, limitando la sua azione in mesi specifici e "sparendo" dai radar negli altri. In un certo senso quindi no, non è una malattia stagionale, e su questo non c'è dubbio.
Però con stagionalità, in un senso più improprio, possiamo anche parlare di comportamento medio di una malattia, che tende a essere meno forte in certi contesti stagionali e viceversa più forte in altri.
Ultima modifica di burian br; 12/04/2021 alle 00:12
Maggiore contagiosità significa che l'R0 base è più alto, quindi contagiano a parità di condizioni di più delle varianti precedenti. Se in tarda primavera/inizio estate 2020 l'R0 base era 0,8/0,9 (con le restrizioni che esistevano a Maggio o Giugno), quest'anno potrebbe essere sopra 1, e partendo da 15mila casi al giorno la cosa non è tanto positiva. Ecco le mie perplessità da cosa nascono.
Ci tengo a dire che sto solo esprimendo delle ipotesi, non la sostengo eh. Credo che i casi calerebbero lo stesso grazie ai vaccini, quindi era più una idea sull'andamento che avrebbe potuto avere la malattia senza vaccini in estate.
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