Non capisco il ragionamento di alcuni.
i contagi avvengono soprattutto in ambito familiare (80%), quindi che facciamo? Chiudiamo le case? Impediamo che la gente vada a trovare amici e parenti?
magari potremo andare a bere al pub fino alle 2:00, ma a casa dei tuoi migliori amici invece no.
ovviamente il virus entra nelle case perché preso da qualcuno fuori casa. Dalle statistiche è abbastanza chiaro che i contagi sul lavoro, a scuola, al supermercato, dal parrucchiere sono residuali. Restano i luoghi di aggregazione, bar e ristoranti.
Ovvio che si voglia provare a rallentare i contagi in questi posti e non puoi farlo se non metti un freno. Ormai è chiaro che i controlli non bastano e la gente se ne frega quando si diverte di rispettare i controlli.
Il virus non va in vacanza dopo le 23:00, ma dopo tale orario è più probabile che prevalga la stupidità umana, pertanto, a malincuore, non è del tutto sbagliato provare a meno uno stop al divertimento dopo tale orario. E non venitevene con la menata dei controlli, perché dopo le 23:00 le forze dell’ordine dovrebbero occuparsi d’altro e i vigili urbani sono fuori servizio.
Sono scelte dolorose, ma sempre meglio di un lockdown generalizzato tipo marzo.
dati live: http://www.meteosanteramo.com/Liveiphone6.asp
(Befana 2017 indimenticabile, oltre 1mt di neve in 24h)
Con il pessimo aggiornamento argentino, il mondo supera per la prima volta i 400.000 contagi in un solo giorno!
IMG_20201017_014140.jpg
Comunque il dato dell'Argentina che vedete significa seconda giornata peggiore sul fronte dei nuovi contagi, altra brutta giornata per i decessi anche se ieri era peggio (e il grafico deceduti/tempo mostra che dovevano smaltire un grande arretrato nel notificare le morti) e +68 in T.I., cioè da 4278 a 4346 persone. Sono veramente tante, e stiamo parlando di un Paese di "appena" 45 milioni di abitanti...
Ultima modifica di Perlecano; 17/10/2020 alle 00:52
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
Con l aggiornamento Argentino:
16,546 new cases and 381 new deaths in Argentina
e USA(parziale) :
69,451 new cases and 903 new deaths in the United States
si batte il nuovo record mondiale: +410,616 new cases
Ultima modifica di Musoita; 17/10/2020 alle 00:53
Falsi positivi
In una recente intervista, il virologo Andrea Crisanti (da sempre convinto assertore della politica del contact tracing come essenziale strumento di prevenzione) ha affermato quanto segue:Con oltre settemila nuovi casi di positività dovremmo rintracciare e mettere in isolamento domiciliare 140 mila persone. Invece leggo che nelle ultime 24 ore ne sono finite in quarantena appena 1.300. Vuol dire che il 95% di quelle persone potenzialmente infette circola liberamente per il Paese. È la Caporetto della prima linea difensiva.Secondo Crisanti, insomma, per ogni persona risultata positiva occorrerebbe mettere in quarantena qualcosa come 20 persone: una media evidentemente calcolata sulle esperienze del passato. I dati di Immuni sembrano suggerire qualcosa di molto simile: secondo gli ultimi dati comunicati, infatti, l’app sta mantenendo un rapporto pressoché costante tra numero di segnalazioni di positività e numero di notifiche inviate. Questo numero corrisponde a circa 17,5, oscillando nell’ultima settimana tra 17,4 e 17,7 con un trend ormai sufficientemente consolidato.
Immuni, insomma, per ogni persona segnala circa 17 persone a rischio. Considerando che di queste molte possono essere nella stretta cerchia familiare, e altre sarebbero probabilmente derubricate dal personale sanitario come situazioni a basso rischio, va da sé che il numero sembra essere pienamente compatibile con quanto asserito da Crisanti, ossia che per ogni positivo vanno isolate 20 persone.
Il contact tracing crea giocoforza falsi positivi: è nella natura di uno strumento pensato per eccedere e per isolare cautelativamente al fine di evitare il diffondersi del contagio. Immuni opera all’interno di questa casistica ponendosi da supporto, ma senza pesare eccessivamente sulle autorità sanitarie (dalle quali sono infatti giunte lamentele e segnalazioni di vario tipo, ma nessuna che avesse a che fare con un numero eccessivo di falsi positivi).
E se fosse già tardi?
Il problema va derubricato, insomma? No, tutt’altro: va tenuto in stretta considerazione. Crisanti, infatti, vede il contact tracing come un’arma di “prima linea”. Con l’aumentare dei casi e con la dimostrata incapacità delle autorità regionali di provvedere ad un numero crescente di tamponi, il sistema complessivo tende a perdere di efficacia. E Immuni, che va in parallelo a tutto ciò, rischia di finire nel medesimo pantano.
Scaricare Immuni era e resta un aiuto alle autorità. Ma andava fatto prima, doveva essere l’arma che avrebbe ampliato l’orizzonte del contact tracing e avrebbe limitato l’insorgere della seconda ondata. Non è mai troppo tardi e da più parti si dice che siamo ancora in tempo ad invertire la rotta. Ma si deve agire subito e con sufficiente incisività. Le chiusure saranno necessarie, anche in conseguenza di un contact tracing troppo debole proprio in quelle fasi in cui avrebbe potuto meglio garantire una stretta decisiva per le possibilità del virus di divampare di nuovo. I buoi ora son nuovamente scappati: bisognerà correre, ma rintracciarli resta fondamentale.
Vuoi che ti dica fino in fondo quel che penso? Penso che il Prof. Crisanti, in febbraio, abbia avuto la fortuna di lavorare su un cluster piccolo e geograficamente circoscritto, come quello euganeo, che era praticamente limitato a un centro abitato di poco più di 3000 abitanti e da quel centro urbano non era mai uscito... è stata una fortuna scientifica (classico esempio di "case-study" beccato per caso e a fine carriera) ma poi terminata questa fase a determinare dove l'epidemia primaverile abbia veramente morso scopri che il grosso l'ha fatto il lockdown, che di fatto ha "fotografato" situazioni in essere, tant'è che se guardi i dati di province vicine, pur in regioni diverse e con diverse modalità di affrontare l'emergenza sanitaria, ti accorgi di come i dati regionali siano disomogenei e fuorvianti (soffermarsi sempre su quelli provinciali e comunali)... insomma Piacenza assomiglia a Lodi e Ferrara a Rovigo, come Rimini assomiglia a Pesaro... nessuno discute la bontà del suo lavoro a Vo', ma avrei voluto vedere Crisanti spegnere un focolaio vecchio di 10 gg nella città metropolitana di Napoli...
Ultima modifica di galinsog@; 17/10/2020 alle 01:19
Boh... sai... butto lì degli spunti... però una diffusione sostenuta per aerosol in ambiente chiuso consente (forse) di accantonare alcuni aspetti che la diffusione tramite droplets lasciava sul campo, a partire dalla teoria dei superdiffusori fino a quel dato apparentemente privo di senso circa l'infettività di una minoranza di contagiati (meno di 1 su 5) perché a questo punto non conta tanto il chi ma il come e il quando...
Unico appunto: 600-700mila morti e collasso economico-finanziario lo stesso.
Attualmente non ha senso nemmeno eseguirla perchè stiamo ancora scommettendo su un vaccino.
Se l'anno prossimo le scommesse sul vaccino si rivelassero inadeguate, allora si potrebbe pensare a una soluzione del genere.
O a una sorta di immunità di gregge selezionando i più giovani.
Aggiungo: non ha senso al momento anche perchè non sappiamo quante reinfezioni avverranno.
Se ogni anno un terzo dei positivi Covid si riprendesse il virus con medesimo rischio di morte, avresti che del 60% di popolazione che si è preso il Covid nel 2021, nell'inverno 2022 un 20% sarebbe potenzialmente reinfettabile.
Sommando questo 20% al restante 50% della popolazione, avresti comunque potenzialmente un 70% di bacino che il virus potrebbe colpire, e ne interesserebbe almeno un 30% (considerando la soglia di immunità di gregge al 60%: 30% ancora immune dall'anno prima + 30% tra mai infettati e reinfettati).
E così via a scalare.
No, al momento potrebbe essere la soluzione o potrebbe essere il destino infausto che ci aspetta fino ad Aprile. Ma scommettere su quella visione potrebbe essere molto rischioso.
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