Il bonus mobilità è già valido, ma con la prima modalità:
1) effettui l'acquisto, paghi l'intero importo, ti fai rilasciare fattura italiana, con tutte le informazioni necessarie e quando (tra circa 40 giorni) il portale del ministero dell'ambiente sarà attivo, accedendo tramite SPID e caricando la fattura, puoi chiedere il rimborso del 60% dell'importo pagato, fino ad un massimo di rimborso di €500.
2) la seconda modalità, attiva dopo l'attivazione del portale, prevede invece che, accedendo ad esso sempre tramite SPID, si possa scaricare direttamente un buono del 60% da presentare presso il rivenditore che si è iscritto al portale stesso, in modo da pagare direttamente il 40% del costo della prodotto (o comunque €500 meno del prezzo intero). A questo punto sarà il venditore a muoversi per ottenere il rimborso.
Probabilmente già conoscevi tutte queste informazioni, ma ne ho approfittato per scriverle, magari saranno utili ad altri.
comincia la triste conta degli enormi danni economici di 3 mesi di chiusura: boom di disoccupati e inattivi.
Istat: crollo odegli ccupati aprile,-274mila in un mese. Effetto dell'emergenza Covid. In due mesi -400 mila - Economia - ANSA
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
Cominciano, as usual, a capire un caz insomma.
Siam passati dal "non ci si ferma, ape in piazza ammassati", all'inseguire il runner isolato con l'elicottero della polizia, al "nessuna limitazione" nel giro di 2 mesi.
No... 'Sto virus decisamente non ha colpito abbastanza.
E quindi la soluzione caldeggiata è quella di porre le basi per un'altra emergenza sanitaria?
Mi autosmentisco nel giro di 2 righe: il virus ha colpito molto duro, ma non nei polmoni, più in alto...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Residenza: Altavilla Vicentina (VI)
Lavoro: Brendola - casello di Montecchio Maggiore (VI)
http://meteoaltavillavicentina.altervista.org/
Credo, semplicemente, che mossi dall'emergenza economica si stia ora cercando di agire d'impulso contro quella in primis (in maniera goffa: del resto, abbiamo capito abbastanza bene che qua si reagisce d'impulso sempre e comunque).
Sinceramente su alcune cose aspetterei un po' anche io, cioè la riapertura dei confini e - peggio ancora - delle discoteche (che per conto mio possono attendere ancora, visto che sono il luogo di assembramenti per definizione)...aspettare altre 3 settimane per riaprire i confini e nel frattempo armarsi di reagenti per poi fare tamponi in massa ai turisti in ingresso l'avrei ritenuta una scelta più lungimirante.
Ovviamente quando dico riaprire i confini fra 3 settimane mi riferisco all'intero pianeta, tanto se all'interno del Paese il virus è debellato (come sarebbe potuto essere tra 3 settimane o magari sarà pure) non hai alcun problema a gestire i casi provenienti dall'estero: gli fai fare il tampone, con esito il più rapido possibile, se positivi li isoli in quarantena diversamente buon divertimento.
In questo modo potresti ridurre le perdite al turismo (che saranno comunque ingenti, ahimè) al tempo stesso tenendo sotto controllo la situazione. Vediamo come andrà invece, anche se non nascondo come te che qualche perplessità ce l'ho.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Credo, e tu lo sai, che sui danni della futura emergenza economica io abbia parlato da subito, fin da prima del mega-lockdown.
Ho ben presente il problema e temo fortemente, esattamente come 3 mesi fa, che alla lunga possa far più danni del virus.
Ma sono anche consapevole che se non si usa il cervello e si fa finta che il virus non esista o si sia indebolito o che sia scomparso (e altre cazzate più o meno simili lette in 'sti giorni) ci ritroviamo daccapo nel giro di poco tempo: magari non nel giro di 2 settimane come è successo a febbraio, ma "la bestia" non dorme.
Ora è vero che i sondaggi lasciano spesso il tempo che trovano perchè non si sa mai come è stata posta esattamente la domanda, ma se più della metà della gente è per riapertura senza limitazioni vuol dire che non ha veramente capito un cazzo. E, deriva necessariamente, non solo non ha ben chiare le conseguenze immediate, ma neppure cosa significherebbe dover chiudere, anche solo parzialmente, di nuovo.
I cazzi di sceriffi da balcone che sapevano anche il colore delle mutande di chi portava fuori il cane non hanno niente da dire su chi si assembra in qualsivoglia luogo senza neppure la decenza di usare la mascherina? Mascherina is the new runner...
Sulla carta son d'accordo al 100%; è sulla realtà che ho qualche perplessità...
Ettecredo... Qui stiamo scherzando col fuoco: e non è un fuoco da legna, ma da idrocarburo per quanto in fretta si accende...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Si sono autoinflitti una delle mortalità da covid più alta al mondo, non ne avranno alcun vantaggio economico perchè non c'è una ripresa completa se non si mette l'epidemia pienamente sotto controllo e alla lunga rischia di costare più caro di un periodo di lockdown, nonchè rischiano continue limitazioni da parte degli altri paesi, in Svezia iniziano ad accorgersi di aver fatto una sciocchezza, avrebbe avuto senso solo se arriverà una pesante seconda ondata ma l'esperienza di diversi paesi suggerisce che è possibile gestire questo virus basta giusto evitare le follie da voler riaprire tutto:
Bloomberg - Are you a robot?
Burioni oggi parla di uno studio che avevo citato qualche giorno fa nell'altro td, se queste conclusioni sono valide può essere una buona notizia, vuole dire che una volta messa sotto controllo con un periodo di lockdown l'epidemia è gestibile a patto di continuare a limitare le situazioni che possono favorire eventi di superdiffusione e uno stretto controllo dei contatti mentre altre misure restrittive (attività all'aperto ad esempio) non sono necessarie, vuole anche dire però che se si ricreano le condizioni favorevoli l'epidemia può ripartire rapidamente ed in modo irregolare/poco prevedibile.
Coronavirus: la legge di Vilfredo Pareto applicata al COVID-19 - Medicalfacts
se il Mod ci riaprisse l'altro TD
PS: vedere un Bassini cauto mi dà quel brivido lungo la schiena che....
Si vis pacem, para bellum.
in alcune regioni italiane, quasi la metà e tutte al centro-sud, la mortalità dei primi 3 mesi dell'anno è stata pressochè stazionaria o inferiore a quella dello scorso anno! Unimpresa chiede misure differenziate per salvare l'economia nelle regioni colpite poco o nulla.
(AGI) - Effetto Covid nullo in alcune zone del Paese: in due regioni italiane, Lazio e Sicilia, nei primi tre mesi di quest'anno si sono registrati meno morti rispetto al periodo gennaio-marzo del 2019, rispettivamente 277 in meno (-4,3%) e 43 in meno (-0,7%); in altre regioni, la mortalità in eccesso è stata poco rilevante: 11 decessi in più in Basilicata, 30 in Molise, 47 in Umbria, 63 in Campania e 81 in Calabria. Quattro, invece, le aree regionali con picchi di mortalità elevati: 1.032 in più i morti in Veneto, 2.313 in Piemonte, 3.101 in Emilia-Romagna e ben 16.086 in più in Lombardia, dove la variazione della mortalità è stata pari al più 147%.
E' quanto emerge da un'analisi del Centro studi di Unimpresa, secondo la quale in Emilia-Romagna l'aumento dei morti è stato pari al 54,4%, in Piemonte al 39,2% e in Veneto al 18,8%. «I dati dimostrano che l'emergenza sanitaria andava gestita in maniera differente sul territorio nazionale, anche per evitare una catastrofe economica e sociale per tutto il Paese. Il lockdown generale ha avuto un senso, ma andava limitato a tre-quattro settimane al termine delle quali sarebbe stato opportuno ripartire con differenze rilevanti sia per le attività economiche sia per quelle pubbliche, come nel caso delle scuole.
Differenze che avrebbero consentito di attenuare le difficoltà e cominciare la ricostruzione in anticipo» commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. «Da domani riaprono tutte le regioni e qualche preoccupazione esiste: considerando l'andamento dei contagi ancora piuttosto rilevante in Lombardia, sarebbe stato opportuno estendere le restrizioni in quella regione per qualche altra settimana» aggiunge Ferrara.
Secondo l'analisi di Unimpresa - basata su dati della Banca d'Italia, dell'Istat e dell'Istituto superiore di sanità - l'effetto dell'epidemia da Covid-19 è stato circoscritto su base territoriale, limitato a quattro regioni del Nord e alla Lombardia in particolare. In Lombardia, i morti in eccesso nei primi tre mesi del 2020 rispetto al periodo gennaio 2019, sono stati 16.086 in crescita del 147%, mentre la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus è stata pari a 7.724.
Sono 3.101 in più i morti in Emilia-Romagna (+54,4%) ed è pari a 1.211 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi causati dall'epidemia; sono, invece, 2.313 in più i morti in Piemonte (+39,2%) e la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus è stata pari a 1.295; 1.032 in più morti in Veneto(+18,8%) ed è pari a 521 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi legati al Covid;
in Liguria i morti in più sono stati 917 (+37,3%) ed è pari a 549 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus; 750 in più i morti nelle Marche(+37,3%) ed è pari a 422 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi causati dall'epidemia; 584 in più i morti inTrentino-Alto Adige (+54,6%) ed è pari a 303 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi causati dall'epidemia; 524 in più i morti in Toscana (+10,5%) ed è pari a 298 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi causati dall'epidemia; sono 361 in più i morti in Puglia (+8,2%) e la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus è stata pari a 243;
in Sardegna morti in più sono stati 249 (+13,0%) ed è pari a 210 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi motivati dal Covid; 219 in più i morti in Abruzzo(+12,8%) ed è pari a 155 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi causati dall'epidemia; in Friuli Venezia Giulia i morti in più sono stati 148 (+8,7%) ed è pari a 91 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi motivati dal Coronavirus; sono 81 in più i morti in Calabria (+3,4%) e la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus è stata pari a 63; 80 in più i morti in Valle d'Aosta(+48,3%) ed è pari a 10 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus; 63 in più morti in Campania (+1%) ed è pari a meno 16 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi legati al Covid in Umbria i morti in più sono stati 47 (+3,9%) ed è pari a 10 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus; 30 in più i morti in Molise(+6,7%) ed è pari a 26 la differenza tra mortalità in eccesso e decessi causati dall'epidemia; sono 11 in più i morti in Basilicata (+1,5%) e la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus è stata pari a 6.
In due regioni si è registrata una variazione negativa della mortalità: nel Lazio è stata pari al 4,3% (277 i decessi in meno), con la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus a meno 435; in Sicilia è stata pari allo 0,7% (43 i decessi in meno), con la differenza tra mortalità in eccesso e decessi attribuiti al Coronavirus a meno 120.
Secondo il Centro studi di Unimpresa «la cartina geografica tratteggiata grazie ai dati restituisce una situazione territorialmente disomogenea, con alcuni territori particolarmente colpiti e altri nei quali, al contrario (e per fortuna), l'effetto dell'epidemia da Covid-19 è risultato assai contenuto se non addirittura nullo come si evince dall'analisi statistica relativa al Lazio e alla Sicilia. Ne consegue che, superata una fase emergenziale, che ha spinto le autorità sanitarie a suggerire misure uniche su scala nazionale, l'attuazione del piano di riaperture avrebbe dovuto essere fondata su forti distinzioni. Ciò al fine di ridurre il più possibile i disagi sia di tipo sociale sia di tipo economico».
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
Avviso alla clientela : non tentate di aggirare le regole del forum scrivendo su questo thread quanto dovrebbe essere scritto su quello attualmente chiuso.
Moderatore MeteoNetwork Forum
Segnalibri