Secondo me lo smart working è una soluzione destinata a durare per una serie di tipologie di lavoro (uffici amministrativi in primis), magari non per tutta la settimana ma per 1 o 2 giorni sì.
Non sono ancora sicuro quali impatti possa avere sull'economia... Se da un lato non fatico a credere che tutto quello che gira attorno alle attività ristorative subirà una contrazione notevole, dall'altro sono propenso ad immaginare che ne trarrà giovamento qualche altro settore (il primo che mi viene in mente è il settore dell'elettronica, grazie all'aumento delle vendite di dispositivi per lo smart working).
Panta rei, come dicevano Eraclito e Platone, tutto scorre e si modifica. Il boom che hanno avuto le attività collegate alla somministrazione di alimenti e bevande nel decennio che si sta concludendo, a mio avviso ha creato una sorta di "bolla" che è scoppiata con il CoVid ma che sarebbe potuta scoppiare lo stesso di qui a poco. Non credo di parlare con cinisimo, si tratta comunque di un settore in cui il tasso di cambiamento (inteso come attività che chiudono e che vengono sostituite da nuovi soggetti che ne prendono il posto) è sempre stato molto elevato, ed onestamente una buona parte delle attività aperte non brilla di certo per sagacia imprenditoriale o qualità dei servizi offerti. Parliamoci chiaro, molte attività hanno aperto perché era la "moda" del momento. Personalmente ritengo che chi sa fare il proprio mestiere con serietà (sempre con riferimento alla ristorazione ed affini) sopravviverà alla tempesta, mentre chi viveva sulla bolla dovrà riciclarsi ed acquisire nuove competenze.
Tornando alla situazione generale, la cosa che temo di più è una riedizione di quanto avvenuto nel 2008, quando in seguito alla crisi ci furono un gran numero di persone che approfittarono della situazione per metterlo in tasca al prossimo (dipendenti, creditori, fornitori), traendo un profitto personale a discapito della società. Se ne vedono già le avvisaglie, ed è qui che lo stato dovrebbe vigilare maggiormente se ne avesse la volontà e/o le competenze (ho seri dubbi per entrambi gli aspetti).
Ultima modifica di Piro; 12/06/2020 alle 10:56
Luca Bargagna
Lo smart working è l'ideale per chi lavora distante e, magari, ha la disponibilità di una stanza ad hoc a casa.
Per chi come me lavora a 10 minuti da casa ed è costretto a usare il pc sul tavola della cucina non è il massimo, però ci sono altri vantaggi, oltre al risparmio sul gasolio: la maggiore tranquillità.
Dove lavoro io il clima aziendale è pessimo e in quei due giorni alla settimana che faccio smart working mi sembra di rinascere
anche a Firenze, Venezia, Roma ecc ecc la ristorazione è una giungla e si potrebbe dire sovradimensionata. Ma se prima erano pieni di turisti evidentemente sono nati per dare un servizio che era apprezzato. E' facile dire ora che sono in sovrannumero. Come ad esempio i bar o i ristoranti per pasti veloci all'Eur. Chi non conosce Roma non sa, magari, che lì è strapieno di uffici in gran parte governativi o di grosse aziende. Centinaia di migliaia di uffici di tutti i tipi. Quindi sono nati perchè dovevano servire una grandissima quantità di lavoratori che ora non ci sono più.
A questre premesse è chiaro che il settore subirà un drastico taglio, d'altronde se i turisti non girano e i lavoratori stanno a casa, a chi dovrebbero offrire i loro servizi?
Dicembre 1996: la perfezione
Febbraio 2012: l'apoteosi
Febbraio 2018: la sorpresa
Che lo smart working possa essere un problema per i bar è abbastanza scontato perchè mangiare o bere in videoconferenza è ancora un discreto problema...
Che sia una "pratica orrenda" per quelle attività dove è possibile è una castroneria di proporzioni galattiche.
Tra noi colleghi abbiamo preso l'abitudine di fare l'aperitivo virtuale al venerdì sera: tutti in videoconferenza a webcam accese fondalmente a sparar cazzate; roba che prima, quando si era in ufficio, capitava... Beh diciamo raramente, per non dire mai a meno che non riguardasse persone che già si frequentano/avano extra-lavoro.
Che comporti un aumento delle ore lavorate dipende sempre dalla volontà del singolo; perchè se chiudi il PC alle 18:00 è esattamente uguale ad uscire dall'ufficio alle 18. Con la differenza che risparmi, se sei fortunato come il sottoscritto, mezz'ora di viaggio al mattino e mezz'ora alla sera; se invece il viaggio riguarda il raccordo anulare o la tangenziale di Milano o la stessa tangenziale di BO mezz'ora manco di domenica...
Infine per chi deve gestire anche attività di tipo progettuale aver meno gente attorno che telefona 24*7 o magari viene a chiedere, giusto perchè sei lì a 2 m, qualsiasi minchiata gli passi per la testa, compreso come si deve allacciare le scarpe, è una benedizione.
Infine se è il primo strumento, ovunque, per gestire la cosiddetta work-life (EDIT: non work-file, lapsus freudiano se ce n'è uno) balance un motivo ci sarà.
E mo' salta fuori che è orrendo.![]()
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Ultima modifica di FunMBnel; 12/06/2020 alle 11:27
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Noi per ora fino al 31/07.
Ma francamente se dovesse arrivare la cosiddetta seconda ondata (anche fosse solo un'ondina) non vedo una sola possibile ragione sensata per tornare allo stato precedente se non per volontà di cercare di beccarsi delle cause da lavoratori contagiati...
Magari potrebbe essere l'occasione buona per ripensare parzialmente il concetto di open space, che oggi è talmente open che un "ufficio" in realtà è un piano di un edificio con 40 persone...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Ma alla grandissima.
E francamente non so se siano peggio dei bambini urlanti (che non ho, fortunatamente) o 30 colleghi contemporaneamente al telefono e tu che magari dovresti pensare al perchè una cosa non sta funzionando o progettare e poi implementare qualche programma o peggio ancora pianificare delle attività... Anzi lo so perfettamente perchè, a meno che uno non sia così sfigato, prima o poi i bambini smettono di urlare.
Idem.
Chiaro che ci sono state alcuni uffici sotto stress, almeno inizialmente: penso alla rete che ha dovuto estendere l'accesso in VPN a un sacco di persone, a HR o al gruppo che gestisce la sicurezza sul lavoro.
Io non ho fatto conti economici, ma anche spendessi di più adesso per qualsivoglia motivo, l'avere meno casino attorno e più tempo libero a disposizione vale comunque la maggior spesa.
Ma anche si lavorassero più ore il fatto di poterle distribuire più o meno a piacimento (con dei limiti chiaramente) vale una riduzione di stipendio...
Ultima modifica di FunMBnel; 12/06/2020 alle 11:27
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Sono perfettamente d'accordo con te. Nell'ufficio dovo lavoro siamo in tre e non essendovi le condizioni di sicurezza per lavorare tutti insieme lavoriamo a turni: due persone insieme alla volta e una in smart working. Fino alla scorsa settimana avevamo una persona in ufficio e due in smart working. Continueremo così fino alla fine dell'estate ma credo che, visti gli ottimi risultati, indipendentemente dalla situazione epidemiologica, non torneremo più indietro!
For president.
Quello che stiamo vedendo sono gli effetti lampanti di cosa significa "investire" in attività a basso valore aggiunto, come appunto la ristorazione o il turimo di massa di bassa qualità: arriva un temporale e vengono spazzate via; e, peraltro, non sta scritto da nessuna parte che possano riprendersi passato il temporale, anzi.
Ma per qualcuno, anzi per tanti, sono un fiore all'occhiello...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Se non tornerete più indietro siete degli illuminati.
Io invece son sicuro che il giorno in cui qualcuno nominerà anche solo alla lontana una cura o un vaccino ci sarà qualche sedicente manager che ci chiederà di recuperare anche le ore fatte in TL durante l'epidemia.
Purtroppo da noi c'è gente, diventata manager per meriti storici e non per competenze, nonchè maniaca del controllo che se non vede le persone col capo chino sulla scrivania dell'ufficio allora sono in ferie...
E, all'incompetenza si aggiunge la dissociazione, perchè poi si riempie la bocca di progetti, pianificazione, obiettivi.
Ora... Visto che gli obiettivi li dai tu e i progetti li dobbiamo pianificare e portare avanti noi se vengono rispettate le scadenze a te che minchia ti cambia il "dove" qualcuno abbia prodotto? Ma no... Non ci arrivano...
Che ci sia ancora qualcuno che "bisogna stare fisicamente in ufficio" in un'azienda di servizi che produce SW nel 2020 è qualcosa a me più incomprensibile di certe verità religiose...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
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Guarda, non penso sia questione di essere degli illuminati o meno. Ormai sono più di tre mesi che lavoriamo in questo modo e anzi fino a metà maggio eravamo tutti e tre in smart working. Il nostro lavoro ha degli obiettivi e delle scadenze. Se gli obiettivi vengono conseguiti e le scadenze vengono rispettate, non importa dove il lavoro sia stato svolto ma solo che lo si sia fatto! Finora abbiamo dimostrato che è possibile fare tutto ciò allo stesso modo di prima se non addirittura meglio e non vedo alcun motivo per tornare indietro! Per fortuna questo è chiaro a tutti e quindi credo proprio che non si tornerà più indietro.
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