
Originariamente Scritto da
alnus
Sui calabroni si può impostare l'evoluzione del mio rapporto con gli animali.
Fintanto che ero frutticoltore non biologico ed usavo insetticidi abbastanza efficaci, intorno a casa c'erano sempre uno o due calabroni: non mi davano fastidio ed anzi
li trovavo (e
li trovo anche adesso) animali bellissimi.
Quando, sette anni fa, sono passato al bio, hanno cominciato a proliferare ed aumentare di numero. In alcune annate mi hanno letteralmente mangiato almeno il 10% delle pere, nel modo descritto per le mele da Wtrentino, e la raccolta era sempre un rischio: la parte cava della pera, con il calabrone o i calabroni dentro che rosicchiano, molte volte è dalla parte che non vedi e te ne accorgi solo toccandola. Hanno costruito due grossi nidi a casa, uno dei quali ostruente la canna fumaria dello scaldabagno, che si era infatti bloccato.
A quel punto non ho avuto scelta: o loro o io.
La lotta è stata molto faticosa e molto pericolosa (compreso ucciderne uno o due ogni giorno a mani nude durante la raccolta); per ora ho vinto io e ne rimangono pochissimi.
Come nel caso degli storni (altro animale per me bellissimo) che distruggono il tetto, e di conseguenza la casa, ho dovuto rendermi conto che non esiste l'opzione dell'equilibrio.
Tutti gli attori della scena terrestre sanno solo espandersi, perciò quando ci dobbiamo difendere non possiamo limitarci.
Invece sarebbe stato sensato che ci fossimo limitati, come umani, almeno nella riproduzione, negli ultimi 50 anni: un sacco di problemi oggi non ci sarebbero. Ma questo è un altro discorso.
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