
Originariamente Scritto da
alexeia
Concordo sul fatto che un'operazione invasiva come la sterilizzazione femminile presenti troppi rischi, soprattutto in contesti con condizioni igieniche precarie.
Però, ti prego, non confrontarmela con l'infibulazione.
Ebbene, sì, ci indigniamo perché non solo c'è il rischio intrinseco, la brutalità del rito praticato su bambine spesso in contesti domestici- stiamo parlando di rito, non di pratica medica, e questa è una prima differenza - e la mutilazione, tutti elementi non accettabili; qui c'è anche la totale inutilità della mutilazione, o meglio ancora, la deliberata esecuzione per impedire alla donna adulta una normale vita sessuale. Cosa quest'ultima che, in certe culture, è ancora una cosa vietata all'universo femminile, concepito solo come incubatrice a cui togliere il sigillo di garanzia quando serve riprodursi, per poi riapplicarlo, per maggior sicurezza.
Tutto questo va ben oltre il semplice operare per evitare ulteriori nascite dopo i primi due (o altro numero) figli.
E' proprio un altro pianeta.
Da quello che sento qui intorno, pare che non sia così facile nemmeno da noi, figurarsi in Africa...
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