Non è solo un problema di complessità moderna.
Il vero problema è che sono mancate (o sono state carenti) due cose:
- educazione familiare
- educazione collettiva (scuola)
La prima è perchè seguire, educare i figli e dire dei no è faticoso. Dare un tablet è più facile e non rompono più, dire di sì ad ogni cosa ed evitare i conflitti anche.
La seconda è perchè per includere tutti e non sia mai che i poveri piccoli pargoli subiscano delle disuguaglianze, si è provveduto ad abbassare sempre più il livello di istruzione e di complessità in modo che tutti ce la possano fare.
Il risultato è che abbiamo allevato generazioni di stupidi che metteranno al mondo figli stupidi che non solo non comprenderanno le cose, ma si disinteresseranno prima ancora di vederle.
L'enorme fetta di popolazione lasciata fuori è stata una volontà sociale e politica.
Lou soulei nais per tuchi
Tu puoi educare quel che ti pare, e questo sicuramente non fa male, ma resta il fatto che se hai un QI di 90 o 100 guidi tranquillamente un trattore, ma in un'azienda sulla frontiera tecnologica non ti fanno manco entrare.
Ci sono limiti strutturali che non puoi superare solo con l'educazione.
Vale per tutti i campi in cui l'essere umano è impegnato o saremmo tutti Bolt e Lebron James. Solo che se nella tua vita non riesci a vincere una medaglia d'oro olimpica cambia poco. Se ti diventano precluse parecchie attività, in particolare quelle più redditizie il problema diventa più grave.
Detta diversamente: se nel 1900 o nel 1950 con QI di 100 vivevi comunque una vita dignitosa, già oggi, ma domani in particolare non sarà (diciamo "rischia di non essere", va, più così). Poi il cervello lo puoi allenare come le gambe, ma come non puoi diventare Bolt se non nasci così, non puoi diventare manco Einstein o, giusto per rimanere in temi recenti, Sam Altman.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Ma certo, ma cambia poco: il 99% della popolazione non lavora (e non lavorerà verosimilmente) in un'azienda di ultima frontiera tecnologica, ci sarà sempre quell'1% particolarmente intelligente o che ha studiato nel settore che lo farà.
Qui il problema è che la gente è diventata non solo troppo ignorante, ma anche troppo stupida per comprendere anche solo un testo da scuole medie, e col piffero comprenderà anche solo vagamente i problemi globali: finisce sempre e solo preda degli slogan e dei complottisti.
E' questo il problema enorme: ben venga la specializzazione in ogni ambito, ma mancano le basi per un'educazione collettiva perchè sono state smantellate anno dopo anno, e questo si traduce anche in una pessima situazione lavorativa.
Lou soulei nais per tuchi
Da una newsletter che ricevo:
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Analfabetismo funzionale, gli italiani non sanno piu leggere o fare di conto | Wired Italia.
Un terzo degli italiani non riesce a comprendere un testo complesso
La situazione peggiora nell'ambito matematico, dove più di due terzi degli intervistati sa eseguire solo calcoli elementari
Ancora più critica la capacità di problem solving, dove il 46% dei partecipanti italiani non supera il livello 1
La situazione italiana mostra una particolare criticità nel confronto internazionale: le aziende faticano a trovare personale qualificato mentre una parte significativa dei lavoratori rimane confinata in ruoli che richiedono competenze minime
Permetterebbe di combattere l’evasione?Ma dove vivono questi???
Se agevoli solo i redditi bassi agevoli chi dichiara il meno possibile, quindi in pratica incentivi l’evasione! L’isee per accedere alla maggior parte delle agevolazioni è a mio parere, almeno per chi vive al nord, talmente basso che chi davvero guadagna così poco non potrebbe nemmeno permettersi di fare certi investimenti.
Non riesco a capire perché nessuno abbia mai pensato invece di incentivare invece chi aumenta il dichiarato. Tipo l’anno scorso hai dichiarato 50k, se quest’anno dichiari 60 anziché aumentarti l aliquota e tutto quello che c’è dietro, ti detasso la differenza. Così lo Stato ci guadagnerebbe comunque e tu oltre a evitare di evadere, avresti più capitale da reinserire nel ciclo economico.
Mi sbaglio?
Progetto fantasioso…
Il 47% della popolazione ha un QI tra 100 e 130, direi quindi che di persone sufficientemente intelligenti se ne trovino tranquillamente, non la farei così tragica dai.
Né diamo spazio a teorie eugenetiche basate sull’intelligenza, la maggior parte della popolazione, con un apprendimento decente, può coprire determinati ruoli senza dover essere un membro del MENSA. Per il resto c’è la normale selezione, sia indiretta (dubito che una persona con QI medio voglia diventare un ingegnere illuminato) sia diretta (in una competizione per un posto, vincerà chi preparato e con una mente più brillante).
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Dico la mia:
argomento in cui è facile pestare il merdone.
Quando ero più giovane mi piaceva risolvere quiz di logica e roba simile. Con l'avvento di internet si trovavano i test di cui sopra.
Il punto è che sono test per i quali il punteggio migliora se uno ci si esercita.
Potrebbe anche essere che la differenza tra uno brillante ed un idiota (a parte chi ha problemi genetici misurabili ecc.) sia la "perseveranza" nel fare alcune cose.
Vi faccio un esempio:
una decina di anni fa mi capità tra le mani un cubo di rubik che trovai a casa di mio suocero, roba cinese da 2 lire a rischio di cadere a pezzi ad ogni movimento.
Mi appassionai e per un paio di settimane ogni sera un paio di ore mi ci misi segnandomi su carta i passaggi che riuscivo a ricavare; premetto che non cercai soluzioni online, praticamente non ne avevo mai preso uno in mano.
Alla fine lo risolsi partendo dagli angoli. Ci sono persone che non riescono a risolverlo nemmeno leggendo le istruzioni.
Io ho un Q.I. elevato?
Nell'equazione ci dovremmo mettere anche che letteralmente mi perdo dentro casa mia, ho un senso dell'orientamento praticamente nullo, difficoltà a riconoscere i volti delle persone se le vedo solo una volta, difficoltà a riconoscere i colori pur non essendo daltonico, e chissà quante altre cose di cui nemmeno mi rendo conto.
Il problema è la formazione e le esperienze con cui ognuno di noi si forma, in più il cervello non ha i vincoli anatomici delle attività che richiedono determinate caratteristiche fisiche.
Il caso dei gemelli omozigoti è emblematico (o già fatto un esempio riguardo la sessualità, ma protrei farne addirittura un'altro che riguarda lo sport sempre di persone che conosco direttamente, sport giovanile ma a livello di campionati nazionali).
P.s. ho comprato un cubo nuovo per mio figlio che non ha neanche 9 anni (l'altro andò in pezzi nelle sue mani quando ne aveva 2) e ci siamo messi insieme a risolverlo usando il metodo più semplice di cui si trovano le istruzioni su internet. Inutile dire che lui è molto più veloce di me e riesce a ricordare/ricavare i passaggi con più facilità.
E' perchè ha un QI elevato? Le maestre quando vado a parlare (maestre bravissime tra le altre cose che si fanno il mazzo per offrire formazione anche al di fuori delle ore di scuola) mi dicono sempre che si vede che è un bambino molto stimolato. Che significa che i mezzi moderni gli usiamo non per farlo rincretinire ma per dargli piu possibilità di apprendimento.
Poi è chiaro che ognuno ha le sue inclinazioni e bisogna avere delle guide che sappiano tirare il meglio da tutti. Possibilità che tentiamo di dare anche al piccolo, che si vede avere inclinazioni totalmente diverse.
Ultima modifica di Gianni78ba; 14/06/2025 alle 07:30
https://themarketjourney.substack.com :
economia, modelli, mercato, finanza
i test del qi su internet sono incompleti. i veri test sono tipo da 80/90 domande, con cultura generale e te li fa uno specialista (psicologo/psichiatra/neurologo) e non hanno nulla a che vedere con quelli fatti online.
tant'è vero che online mi è venuto 147dallo specialista un normale 135.
ce lo fecero fare al lavoro comunque, a proposito di quello che diceva Massimo.
e non c'è solo il risultato netto, come numero, ma ci sono mille sfaccettature.
ma quello che dici è comunque giusto, la formazione e gli stimoli sono fondamentali. puoi avere un qi di 170 ma se nasci e cresci nella giungla in una tribù le cose che sai fare son quelle che ti permettono di sopravvivere, giusto per fare un esempio estremo.
Si vis pacem, para bellum.
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