
Originariamente Scritto da
Lou_Vall
A me viene da pensare che, dopo decenni e decenni di nulla di fatto, ci sia una precisa volontà nel mantenere la situazione così com'è.
Israele è stato ripreso più e più volte dall'Onu e da altre organizzazioni internazionali di diritti: come tratta i palestinesi (i famosi checkpoint), le colonie in Cisgiordania, il regime di apartheid: è tutta roba illegale, punto. E Israele se n'è sempre sbattuta le palle, per usare un francesismo.
Visto che gli Stati Uniti non hanno mai utilizzato la loro pressione per cambiare lo stato di cose (non che gli Stati arabi confinanti abbiano poi mai fatto chissà cosa anche eh) mi viene da pensare che in ottica geopolitica conviene molto di più un Israele in stato di guerra semipermanente che non in stato di pace e armonia con i vicini di casa.
Questo perchè Israele è una potenza occidentale nel cuore del Medio Oriente arabo-musulmano; se rimane in stato di guerra/assedio significa che
- continua a sviluppare tecnologie, armi e know-how sempre più sofisticati e migliori
- funge da deterrente per qualsiasi velleità islamista che tenti di affacciarsi sul Mediterraneo da Est
- funge letteralmente da "scudo" per l'Europa e per l'Occidente, sia in termini di armi sia in termini di intelligence
- consente un buon mercato di armi, munizioni e tecnologie quasi ad libitum
In tutto questo probabilmente anche i Paesi arabi confinanti hanno qualcosa da guadagnarci
- la questione palestinese funge da calamita per eventuali movimenti estremisti/terroristi che convergerebbero in loco ("ripulendo" parzialmente i Paesi d'origine)
- buon flusso di armi
- presenza di un "nemico comune" ben evidente ed onnipresente in modo da compattare parzialmente l'interno
- posizione di vantaggio (il classico "sfruttare la propria debolezza") in ambito negoziale ogniqualvolta si presenta una crisi nei confronti USA
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