Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
Purtroppo noi non riusciamo a capire perchè siamo "cristiani" più o meno, ma la Bibbia (il Pentateuco, per la precisione) dice chiaramente che Yaveh, il Dio degli Ebrei, ha promesso loro la "Terra Promessa, una terra ove scorre latte e miele" (cito a memoria) "io vi darò quella terra e sarà vostra di diritto, dal Giordano al mare". Non solo, ma io vi invito a leggere la Bibbia (quella che avete in casa va benissimo, i primi libri sono gli stessi degli ebrei): un buon credente è colui il quale uccide tutti "gli altri", uccide tutto il loro bestiame e ne prende le donne e le bambine. Perchè la tribù dei Leviti è sempre stata tenuta in grande considerazione? Perchè fin dall'inizio del patto con Yaveh erano stati i più solerti a "passare a fil di spada" TUTTE le persone contro cui si andava in guerra per conquistarne il territorio.
Noi non capiamo, per noi un testo di tremila anni fa ci fa un baffo, per gran parte degli Israeliani invece è fondamentale: la Terra Promessa dal Giordano al mare è realtà, così deve essere e nessun essere umano può "intromettersi", perchè Yaveh gliel'ha donata e basta.

Chiamiamo pure tutto questo "fanatismo religioso", va benissimo. Ma così è. Ogni accordo che preveda la creazione di uno Stato palestinese anche solo in una minima parte di terra tra il Giordano e il mare è e sarà sempre assolutamente impossibile.
E' fondamentale solo per alcuni osservanti ebrei ultraortodossi che sarebbero paragonabili a qualche setta cristiana, ma la tradizione ebraica è fatta anche di sapienza rabbinica che ha alle spalle 2000 anni di storia (per restare al periodo post-distruzione del tempio) e che così trascuri prepotentemente. Sarebbe come credere di capire il catechismo della Chiesa Cattolica solo leggendo i Vangeli, trascurando 2000 anni di magistero, dottrine, ecc...non basta, in sintesi.

Quanto a quello che dici dopo, di nuovo hai una lettura riduzionista perchè son passaggi che son stati interpretati e re-interpretati nel corso della storia (tra l'altro sono figli dell'epoca in cui furono scritti, dove prendere le donne significava filiare con loro o sottrarle alla possibilità che facessero figli che covassero vendetta contro gli assassini dei loro genitori; stesso discorso vale per l'uccisione dei figli maschi, che da adulti avrebbero potuto vendicare l'uccisione dei padri e ribellarsi, ma questo valeva per qualunque popolo del tempo). Dubito che oggi la maggior parte dei rabbini ebrei direbbe che è cosa buona e giusta uccidere.


In sintesi: la tua lettura potrebbe trovare qualche accolito negli ultraortodossi (e nemmeno penso in tutti, non per forza essere "ultra" significa avallare posizioni estreme, "ultra" è anche chi è ultraosservante senza però adottare posizioni estremiste), non di certo essere il movente di tutti gli israeliani di oggi, per molti dei quali probabilmente la religione è marginale come lo è oggi nelle nostre vite, un insieme di tradizioni identitarie più che altro.