Più che altro siamo alla resa dei conti, di un'Europa che praticamente da sempre ha messo la testa sotto la sabbia facendo finta di non vedere quel che succedeva in Israele (tra parentesi, bacino del Mediterraneo, non in Tasmania) e vivendo come sempre una politica internazionale da spettatore e non da protagonista e del "sì, ti condanno ma non troppo".
Opinione pubblica sostanzialmente filo-palestinese e governi sostanzialmente filo-israeliani, si è rimasti in questo "equilibrio" che non è un equilibrio, con Stati che condannano sì per seguire l'opinione pubblica, ma che poi non vanno fino in fondo a livello diplomatico internazionale per paura di scontentare Israele/USA.